Torno ad urlare

Anniversari particolari


Questo è un racconto a puntate. Se vuoi leggerlo dall'inizio clicca qui e poi segui i link che trovi in fondo ad ogni post I miei figli si erano ritrovati da un momento all'altro Orfani di Genitori Viventi...: una madre costantemente impegnata sia a trovare un nuovo assetto in tutta quella distruzione che a risolvere problemi ricevuti in "eredità"; un padre fisicamente lontano, mentalmente distante, completamente disinteressato e indifferente alle loro sorti... Spesso, quando lo chiamavo per riferirgli qualsiasi cosa che li riguardasse, mi rispondeva per epiteti irripetibili e non mancava mai di puntualizzare che aveva già i suoi problemi da risolvere e che quelli bastavano e avanzavano senza che io ne aggiungessi degli altri...
...Inoltre, il più delle volte, ribatteva senza troppi giri di parole che dovevo lasciarlo in pace. Così, piano piano, smisi di telefonargli. Fu molto difficile per me: a quel tempo ne ero ancora innamorata e facevo una gran fatica ad accettare di dover interrompere qualsiasi contatto con lui, seppur semplicemente vocale. Dovetti più volte "violentare" me stessa per riuscirci, ma lentamente entrai nell'ottica che dovevo smettere di farmi del male e permettere che lui me ne facesse. Quelle telefonate, per me, erano diventate una tortura: se non trovavo occupato (e credetemi, era molto frequente che lo fosse, cosa che mi faceva ingelosire molto), mi sentivo rispondere quelle cose... Insomma, soffrivo in ogni caso. Perché allora continuare? Ormai il messaggio era tristemente chiaro e inequivocabile: quelli dei figli erano problemi miei... e tutti gli altri, pure!!Al lavoro nulla era più come prima: i clienti si erano dimezzati (sarà che non tutti sono disposti a farsi prendere in giro troppo a lungo??) e tra quelli rimasti c'erano molti cattivi pagatori ai quali egli aveva concesso fiducia con eccessiva leggerezza... Per contro, erano aumentati i creditori... Spuntavano ovunque, tutti i giorni, e molte volte, dopo aver pagato uno, l'altro e l'altro ancora, rincasavo con cifre davvero ridicole, neppure sufficienti per sfamare i figli... E lui che di questi (e di questo!) continuava a fregarsene... Non sapevo più cosa fare. Mollare tutto di punto in bianco non potevo... Sarebbe comunque ricaduto tutto sulle nostre spalle (mie e dei figli), visto che 1) non c'era ancora una separazione legale; 2) egli non aveva lasciato uno straccio di documento dal quale si evincesse che mi lasciava carta bianca nella gestione di quello sfacelo. Le sue indicazioni, se così le si può definire, erano state semplicemente di tipo verbale e neppure tanto illuminanti: -Fai quello che vuoi- aveva detto -non m'interessa! Da mò che ne sono uscito! Non ne voglio sapere più niente!Eggià, per lui era tutto così semplice... Tanto era scappato, lasciando che io e i figli (allora tutt'e tre minori) pagassimo tutte le conseguenze del suo dissennato comportamento. Ero disperata perché da un momento all'altro tutto era cambiato. Per di più emergevano, man mano, tutta la sua inettitudine, la sua totale mancanza di senso di responsabilità e dovere, la sua tendenza alla manipolazione e all'inganno, le sue menzogne. Insomma, avevo davvero troppi fronti su cui dibattermi... Ma non potevo, non dovevo arrendermi! Non dovevo permettere che su di noi si abbattesse un'altra catastrofe!Fortunatamente, sei-sette mesi prima del suo allontanamento, investendo una cifra davvero irrisoria avevo messo su dal niente e in totale autonomia, una piccola attività di vendita da svolgere a domicilio e destinata semplicemente a parenti e amici. Nessuna pretesa di arricchimento o di sostentamento; solo un modo per distrarmi dalla mia malattia (ricordate? Ve ne avevo già parlato), guadagnare qualcosina per me stessa e fronteggiare quella crisi coniugale che ormai aveva posto in evidenza numerose e profonde spaccature (e chissà, forse conoscendolo, già allora mi aspettavo un colpo basso!): così era nata l'idea. Ma il sistema innovativo, i prezzi convenienti e tutta una serie di altri vantaggi (cortesia e consegna garantita, ad esempio) avevano fatto sì che la vendita si estendesse agli amici degli amici e ai parenti dei parenti, allargandosi via via per tutto il quartiere e oltre. In men che non si dica mi ritrovai a dover svolgere una mole di lavoro inaspettata -rifornimento; preparazione delle offerte e dei "volantini" (semplici fotocopie della lista delle promozioni, preparata di volta in volta accuratamente a mano!); distribuzione; raccolta degli ordini e, infine, consegna- tanto da dover ricorrere all'aiuto dei miei figli. Ormai avevo cominciato a guadagnare e sinceramente mi scocciava dover trascurare la MIA attività per seguire l'altra, così pensai di accorparle e questo mi consentì di avere un po' di respiro mentre cominciavano a delinearsi le mie scelte e le mie decisioni...Continua...