Torno ad urlare

Anniversari particolari


(Poiché non ho tempo per scrivere altro, posto subito un'altra puntata della vicenda -visto che ce l'avevo già bell'e pronta- sperando di fare cosa gradita a chi attende di volta in volta il seguito con tanta pazienza
) ...Quella scelta mi avrebbe lasciato più tempo per la mia attività e per cercare un altro lavoro che ne integrasse i guadagni. In questo avevo già tergiversato troppo, anche se quel tergiversare mi era stato comunque utilissimo. Difatti tenere unite le due cose, ma meticolosamente separate le rispettive contabilità mi aveva permesso:con le entrate della mia attività, di portare la pagnotta a casa e reinvestire per continuare a lavorare;Con quelle dell'attività comune, di pagare spese di negozio e riacquistare il minimo indispensabile per smaltire, insieme al nuovo, anche le giacenze di magazzino così da realizzare liquidità per saldare i fornitori che ancora vantavano crediti. D'altronde che senso avrebbe avuto rendere infruttuose le scorte, se poi c'erano debiti da onorare? E oltretutto dove avrei potuto mettere tutta quella mercanzia?Mi ci vollero mesi e mesi di lavoro, ma potevo dirmi soddisfatta. Il più era stato fatto. Ora era giunto il momento di cominciare a seminare per raccogliere e non per sfamare i corvi. Nel frattempo mi ero anche rivolta a un'avvocato. Costei m'informò subito che ci sarebbe voluto del tempo. Non sarebbe stata una separazione facile, prima di tutto perché giudiziale e poi per questioni di competenze territoriali. Ciò che invece evitò accuratamente di dirmi fu che venivo (da lei) considerata una cliente di serie B (mi ero avvalsa del gratuito patrocinio dello Stato) e che se invece avessi avuto la possibilità di oliare gli ingranaggi (suoi), la tempistica si sarebbe drasticamente e magicamente ridotta!... Eggià, perché voi credevate che quel "La legge è uguale per tutti" fosse vero?? Beh, io adesso posso smentirlo categoricamente, ma a quel tempo non ne avevo il benché minimo dubbio e quindi ero piena di belle speranze. Finalmente qualcuno avrebbe stabilito delle regole e messo per iscritto gli obblighi dell'ex, che sembrava ignorarli e faceva un po' come voleva. Difatti, di tanto in tanto, inviava cifre che somigliavano più ad oboli che ad un reale mantenimento... Spesso se ne "dimenticava" e pur dimenticandosene, non mancava mai di mandarmi in banca per riscuotere bonifici inesistenti o in posta con parole chiave fasulle di vaglia on-line mai fatti! Oppure inventava scuse su scuse (a volte veramente assurde) per giustificare mancanze e ritardi... Insomma, mi prendeva letteralmente per i fondelli ed io ero ormai giunta all'esasperazione. Finalmente qualcuno avrebbe messo fine a quel disdicevole comportamento ed io non potevo che essere entusiasta, non solo per quello ma anche perché in fondo tanti "pensieri" me li ero già tolti, oltretutto scongiurando il pericolo di danni maggiori. Per di più, a distanza di sei mesi dal suo abbandono (che inizialmente mi figuravo come letale) ero ancora lì, ancora in piedi e me la stavo cavando egregiamente. Dunque, cosa potevo temere??... Ahimè, non sapevo che altri "nemici" erano già in agguato... Primo: quella giustizia alla quale mi ero affidata con tanta fiducia (sarebbero passati tanti mesi già solo per la prima udienza e tanti altri per arrivare alla separazione definitiva). Secondo: la carenza di lavoro. Per un motivo o per l'altro nessun colloquio andava a buon fine... Per alcuni ero troppo vecchia (poco più di 38 anni!!), per altri non avevo sufficiente anzianità di collocamento
Moltissimi, poi, proponevano orari di lavoro assurdi e compensi da fame... Anzi da ridere, se non ci fosse stato da piangere! Col passare del tempo le mie difficoltà divennero evidenti a tutti, sebbene io, per vergogna, evitassi di parlarne con chiunque... E fu proprio allora, quando il mio divampante ottimismo stava ormai per estinguersi, che cominciarono ad accadere i miracoli... Clicca per il seguito