Torno ad urlare

Stili affettivi disfunzionali: il passivo-aggressivo


La lettura di questo post è vivamente sconsigliata a chi non ha interesse per la psicologia. "Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io!"... Quale citazione più adatta a descrivere il continuo sabotaggio affettivo del passivo-aggressivo? Se state insieme a un soggetto simile, il "nemico" ce l'avete accanto tutti i giorni ed è della peggior specie che vi potesse capitare, poiché vi coglierà sicuramente impreparati (da un estraneo ci si può aspettare di tutto, anche attacchi cruenti, ma da chi ci vive accanto certamente no!). Se ora siete perplessi, forse è perché non conoscete il tipo e allora provo a cimentarmi in quest'impresa che per me è ardua assai (non essendo io un'"addetta ai lavori", bensì una semplice appassionata):illustrarvi la sua psicologia (ma i professionisti mi correggano se sbaglio). Innanzitutto il passivo-aggressivo, sicuramente a causa di vissuti negativi coi modelli di riferimento, ha un pessimo rapporto con l'"autorità" e col potere che essa esercita. In poche parole non tollera nè l'una nè l'altro e, avvertendoli come ostici, sente di doverli "combattere". Solo che per sua propria struttura mentale tende a scambiare per imposizione e autoritarismo quello che invece è il normale atteggiamento di chi vuole difendere i propri diritti e dice NO a che essi vengano calpestati. Così il conflitto si estende inevitabilmente anche al potere presunto di chi, nella di lui mente, rappresenta l'autorità, alla quale si opporrà con tutti i mezzi tranne che con quello verbale. Difatti un passivo-aggressivo non vi dirà mai cosa c'è che non va (sia perché non ne è capace , sia perché, essendo un soggetto estremamente debole, probabilmente non ne ha il coraggio). Così quando a voi sembrerà che vada tutto bene, egli starà in realtà organizzando la peggiore delle sommosse sotterranee. Un ostruzionismo mascherato da tolleranza, accondiscendenza e falso buonismo, che si espliciterà presto sotto forma di pervicace e continua provocazione. Indolenza, irresponsabilità e inconcludenza sono le armi che egli utilizza per le sue mute azioni di protesta. Mute a anche sorde, giacchè non sentiranno minimamente le vostre lagnanze. E siccome non c'è peggior sordo di chi non VUOL sentire, non importa quanto vi lamenterete. Continuerà imperterrito a:realizzare tutto per metà, accumulando una gran quantità di sospesi (a partire da conversazioni mai finite, chiarimenti mai avvenuti, ecc.);"dimenticare" sistematicamente promesse fatte e impegni presi;fare esattamente ciò che a voi dà più fastidio faccia...Che vi posso dire, a titolo esemplificativo? Dunque (senza prendere il tutto per oro colato, mi raccomando, perché le situazioni possono esser tante e molto diverse da queste): fare pipì sulla tavoletta del water; spremere il tubetto di dentifricio nel mezzo; chiudersi in bagno per messaggiare o telefonare di nascosto; allontanarsi di venti metri per rispondere a una chiamata; spendere gli ultimi soldi che vi sono rimasti per fare un acquisto inutile o futile e quindi facilmente procrastinabile; dimenticarsi di pagare multe e/o bollette; corteggiare fin troppo spudoratamente le altre donne in vostra presenza; mangiare tranquillamente una bistecca in casa d'altri, ma allontanarla con disgusto se gliela fate in casa vostra, perché tanto voi dovreste saperlo che lui detesta la carne, diamine!
E poi, pur detestandola, mangiare tutto ciò che carne lo è comunque (polpette, hamburgher, salsicce, salumi, ecc.)
...Il tutto, e anche di più, pur di irritarvi. Ma a lui poco importa: con la massima noncuranza continuerà a fare sempre e solo ciò che gli pare. Simile a un bambino troppo cresciuto, il passivo-aggressivo fa del capriccio e del dispetto una costante comportamentale nel relazionarsi col partner. Spesso vi sembrerà di avere un figlio più che un compagno e così, ben presto, vi ritroverete a fargli da madre. Questo, ai suoi occhi, non farà che accrescere la vostra "autorità", rendendolo ancora più agguerrito. Insomma, un circolo vizioso dal quale è difficilissimo uscire. Anche perché qualsiasi soggetto mentalmente sano troverà davvero complicato destreggiarsi all'interno della sua bipolarità affettiva. Egli infatti vive l'amore come coercizione e sente il legame sentimentale come un atroce assoggettamento, un'intollerabile dipendenza di cui, tuttavia, non può fare a meno. Alla base vi è un'ambivalenza interpersonale: da una parte il bisogno di una figura autoritario-protettiva che possa compensare la sua debolezza e fornirgli sostegno; dall'altra, la necessità di sentirsi libero e indipendente, cosa che rende intollerabile la presenza di quella figura. Come attutire il senso di angustia angosciante che ne deriva? Semplice: sfruttare i vantaggi offertigli dal partner (sicurezza e protezione) senza assumersi nessun impegno. Solo che nessuno sta bene in un rapporto in cui si sente amato per metà e così sarà la compagna a pagare il prezzo di tale compromesso... In balia di quella vaghezza, si sentirà presto destabilizzata. L'indefinitezza affettiva del passivo-aggressivo la farà sentire un attimo amata alla follia; l'attimo dopo, odiata a morte. Come non impazzire, in una situazione simile? Difficilissimo preservare la propria salute mentale, tanto più che la di lei logica (se sana) andrà continuamente a scontrarsi con un'incomprensibile dicotomia, che invece fa parte della forma mentis del compagno. "Dentro eppur fuori; vicino eppur distante; legato eppur distaccato" sono concetti inconcepibili e non contestualizzabili. Invece il passivo-aggressivo riesce facilmente ad applicarli alla relazione e la situazione che ne deriva è, logicamente, invivibile e inaccettabile. Un continuo attentato all'amore e al rapporto, che viene frequentemente silurato. Quella del passivo-aggressivo è un'anomala battaglia navale, il cui scopo è colpire, colpire e ancora colpire, senza però affondare perché quella nave gli serve per restare a galla. Nell'intimità non va di certo megluio e il perché è facilmente intuibile. In un rapporto sessuale occorre abbassare le proprie difese per permettere al partner d'"invadere" il proprio spazio vitale. Quale peggior minaccia per il passivo-aggressivo? Una minaccia alla quale egli opporrà, ancora una volta, una strenua resistenza. Cercherà in tutti i modi di evitare che voi espugniate la sua fortezza, rimandando l'evento o respingendovi. Se, per un qualsiasi motivo non dovesse riuscirci e fosse "costretto" a cedere, allora con molta probabilità vendicherà un simile "affronto" mettendo in campo forze quali le disfunzioni erettili e l'impotenza. Infatti sembra quasi che egli goda del non godere, perché in quel non godimento c'è anche la negazione del piacere altrui. Una "punizione" esemplare per te che hai osato "sfidarlo" così impunemente. Insomma, sembra dire: "Così la prossima volta impari e ci pensi bene, prima di arrivare a tanto!". E in effetti, poiché gli episodi si ripetono e si ripetono, ogni volta ci pensi un po' di più, prima di azzardare una qualsiasi mossa. Perché rischiare, se poi ciò che ne consegue è, in ogni caso, una mortificazione? Ecco, il messaggio subliminale è passato! Inizia lo stillicidio e, goccia a goccia, perderai il tuo desiderio e con esso anche l'amore!A tutte le donne: se siete innamorate di un passivo aggressivo vi faccio i miei migliori auguri. Vi serviranno tutti, giacché ha avuto inizio la vostra visita guidata all'Inferno!