Torno ad urlare

A volte le cose difficili si fanno semplici...


Combattuta tra il desiderio di sentirlo e la paura di sembrargli invadente, tra la voglia di far due chiacchiere con lui (che l'ascoltava e la capiva, la sosteneva e l'incoraggiava) e il timore che egli fraintendesse il suo atteggiamento...Le tornarono in mente le parole di un amico:"Non abbiamo più l'età per perdere treni importanti. Quando passano bisogna fermarli, anche a costo di pararcisi davanti..."Raccolse tutto il suo coraggio e compose il numero di lui... 3YY XXXXXXX...Rispose al primo squillo e lei ringraziò il Cielo, per questo. Conoscendosi sapeva che se ci fossero stati anche solo due squilli in più, avrebbe infine desistito lasciando che la timidezza prendesse il sopravvento. Invece così non ebbe neanche il tempo di scoraggiarsi, o pensare a cosa avrebbe potuto dire...-Ciao Bella!-Ciao. Come stai?-Bene. Sono tornato da poco...-Lo so. Me l'avevi detto. Io invece sono ancora in strada... Ho girato un'ora prima di riuscire a fare un fax... Erano tutti chiusi per ferie: che brutto periodo!... Che fai di bello?-Niente di che. Ho appena finito di cucinare e di preparare alcune cose per la partenza. Nel pomeriggio vado via di nuovo...-So anche questo... Me l'avevi detto, ti ricordi?... -Sì-Quasi quasi vengo a scroccarti un caffé... Sono in zona.-Dai vieni! Mi fa piacere! Ti aspetto...-Arrivo...Non sapeva neppure a quale altezza della via abitasse. "Ma lo troverò, ne son sicura". E così fu. Seduti uno di fronte all'altro bevvero il caffè chiacchierando piacevolmente del più e del meno. Chissà quali pensieri si muovevano nella testa di lui. Era sempre così pacato, così calmo... Aveva il potere di spazzar via qualsiasi inquietudine e la faceva sempre sentire a suo agio. Si rese conto di questo mentre lo osservava... Osservava le sue mani, i suoi gesti, i suoi occhi, e man mano scopriva particolari a cui, stranamente, non aveva mai fatto caso. Era sorpresa: ma cosa le stava succedendo? Come mai era così recettiva?C'era qualcosa di lui che l'attirava, ma non riusciva a capire cosa fosse... Poi, improvvisamente, realizzò che ogni cosa di lui, ogni parola, ogni movimento, la faceva sentire accolta. Al posto giusto. Riusciva a parlare con lui come con nessun altro. Con naturalezza, senza impaccio, e questo le piaceva molto.-Chissà se è così anche per lui?- si chiese -Cosa starà provando, in questo momento? Starà facendo delle scoperte anche lui? Starà notando anche lui cose di me che non aveva mai notato prima?In tutto questo turbinio di domande, di sensazioni e di emozioni, senza accorgersi era passata un'ora. Un'ora che era sembrata un minuto...-Devo andare...-Mi fa piacere che tu sia venuta. Appena prima che mi telefonassi stavo proprio pensando che sarebbe stato bello stare un po' in compagnia... Ma tu guarda che coincidenza!-...Sì, proprio una bella coincidenza...
...Ciao. Alla prossima