Torno ad urlare

Monologo tratto da "Giù le mani dai nostri sogni"


 Sono Gaia, 37 anni mal spesi, a dispetto del nome, tra lacrime e dispiaceri…Mia madre dice che sono nata con la camicia... Beh credo che l’ostetrica dovette rubarmela perché in verità non ricordo di aver mai  goduto dei benefici effetti dell'“indumento”…Forse l’unico segno tangibile della buona stella che brillava sul mio capo era, sempre a detta di mia madre, la mia allegria infantile. Ero una neonata felice e controcorrente, perché ridevo in faccia a tutte le avversità della vita… Se avevo fame ridevo, se avevo sonno ridevo, se ero bagnata ridevo. Insomma, ridevo sempre… Però ad un certo punto, non so perché, smisi di ridere… Forse perché smisi di essere una neonata, chi lo sa! Ad ogni modo da quel momento in poi cominciai a piangere e non la finii più… In pratica, piangevo sempre!Secondo me a causare quegli inesauribili fiumi di lacrime, erano tutti coloro che entravano nella mia vita, cosicché cominciai a pensare che fossero tutti brutti e cattivi: i miei genitori erano cattivi; i miei fratelli erano cattivi; i miei compagni di scuola erano cattivi… Cioè, voglio dire: non è che lo fossero davvero, ma siccome mi facevano quello strano effetto, finii io per convincermi che fossero tutti cattivi!... Non so se è più chiaro, ora… Oddio, com’è difficile spiegare questa cosa!...In pratica ero io ad essere troppo fragile e sensibile, il che mi rendeva fortemente vulnerabile… Capito adesso?... Va bene, dai… Non importa!... La cosa veramente importante è che ad un certo punto, per smettere di piangere, anziché rafforzare me stessa in qualche maniera, cominciai a fortificare i miei confini… Vabbè, dico confini per modo di dire… Non è che fossero confini così sconfinati!... Anzi erano talmente ristretti che non andavano molto oltre la lunghezza del mio braccio, in qualsiasi posizione io lo mettessi!... Scusate, eh, la divagazione: è tanto per capirci! Dunque, in sintesi: presi a costruire tutto intorno a me un muro così spesso e resistente che la Muraglia Cinese, al confronto, sembrava pasta frolla! Eppure sapete qual è la cosa strana? Più quel muro cresceva e più gli attacchi esterni sembravano farsi cruenti, cosicché non potevo proprio far a meno di aggiungere mattoni su mattoni!... Oh, non riusciva ad impedirmelo proprio nessuno, sapete?... Neppure l’uomo che scelsi come compagno della mia vita, anzi!... Proprio lui, che avrebbe avuto il compito di proteggermi e accudirmi, paradossalmente, mi spinse ad accelerare i lavori! Mica mi toglieva mai di mano secchio e cazzuola!... Macché! Gli straordinari mi faceva fare!... Come dite? Volete sapere perché? Eh, ora ve lo dico!... Dovete sapere che era un uomo insensibile e superficiale, bugiardo e ingannatore, egoista e traditore…Ma se da una parte aveva tanti difetti, dall’altra… beh, non aveva proprio niente che potesse compensarli!... Non era (per dire!) neanche un buon amante, che uno ci si consola e pensa: "Però!!... Tutto sommato..." No, freddo!... E che te ne fai di un condizionatore?... Peggio!... Era così scarsamente passionale che sembrava quasi disinteressato alle faccende di letto, diciamo così và…...(OMISSIS)...Ad ogni modo, più le mie delusioni aumentavano e più il mio bel muro s’ispessiva e s’innalzava. Fu così che ad un certo punto mi ritrovai completamente isolata e al buio!Già, perché non avendo nozioni d’ingegneria, né reale dimestichezza con l’edilizia (ma neanche buon senso, oserei dire a questo punto!), mi accorsi troppo tardi e con grande sgomento di non aver creato nessuna apertura che potesse anche solo vagamente somigliare a una porta o a una finestra!Osservai attentamente ciò che avevo creato: un muraglione circolare con un diametro di due metri, sì e no, alto tre volte più di me e senza nessuna via d’uscita! Praticamente era un pozzo, ed io ci stavo dentro! Sarei dunque rimasta per sempre prigioniera della mia stessa costruzione???>>                                                                            Giusi Iago