La mia discarica

Post N° 193


Negli ultimi anni mi è capitato di frequente di sentirmi fare domande d’altri tempi del tipo “Ma sei un ragazzo carino, hai un buon lavoro, hai la casa, sei un buon partito… com’è che non sei fidanzato?”. Ed effettivamente mi è capitato di ricevere qualche velatissima (come solo le avance femminili sanno essere) avance, molto più che in passato. Parlando con gli amici ho discusso spesso del fatto che il mio “successo” sia cresciuto con il passare del tempo, insieme alla costruzione di una base materiale minima. Ripenso a dieci anni fa, quando ero (come tanti) uno studentello sfigato e squattrinato, che si muoveva solo in autobus, o al massimo in bicicletta, in perenne lotta con la matematica per centellinare i pochi soldi guadagnati con lavoretti extra per non pesare sul bilancio familiare, e quando per una donna ero interessante come un convegno sulle modalità di riutilizzo degli escrementi.E dire che oggi mi sento il pirla di una volta, anzi, molto di più.Un’amica tempo fa mi disse che è una cosa normale che una donna consideri anche questi aspetti, perché è lei che deve pensare alla procreazione e alla conservazione della specie, e cerca delle garanzie in questo senso. Nonostante il fondo di verità, mi si è gelato il sangue a sentire certe parole; anche l’idea di poter diventare, prima o poi, il protagonista di una puntata di Quark mi ha destabilizzato alquanto.Non credo si possa stare con qualcuno per quello che ha, né per quello che fa, nè per quello che è, né per quello che dà, né per quello che rappresenta. Ci si innamora per come ci si sente con qualcuno/a: è un fatto meramente soggettivo e irrazionale. Ecco perché non sono fidanzato: non sento, e mi dispiace. Ma vorrei tanto non sentire più certi discorsi da Era Paleozoica.