La mia discarica

HALLOWEEN E DINTORNI


Halloween mi sta decisamente sulle palle, non appartiene proprio alla nostra tradizione. Odio questa festa così come il Carnevale: non amo per niente i travestimenti, e considero degli scheletri nell’armadio sia quel carnevale delle scuole medie in cui, non ricordo come, mi ritrovai vestito da tirolese, sia quel carnevale, in età adulta ormai, in cui, con l’intento di vestirmi da dark stile Robert Smith dei Cure, ottenni solo l’involontario risultato di travestirmi da puttanone di infimo livello. Il dramma è che ci sono delle foto di entrambi gli eventi, e non tutte sono in mio possesso. Questo fa di me una persona facilmente ricattabile.Da tre anni mi capita di avere a che fare con Halloween, a causa della marmaglia del condominio: per i bambini ogni occasione è buona per far casino, il problema è che coinvolgono anche chi di festeggiare non ha proprio voglia. Il primo anno, colto di sorpresa, suonarono e, ingenuamente, aprii la porta; trovai due marmocchi che, spaventati neanche avessero visto la morte, con voce tremolante dissero “Dolcetto o scherzetto?”. Io spiegai che l’unico ad aver diritto di mangiare dolci in casa mia ero io e che, in quel momento, erano appena finiti; siccome, nonostante sembri un orso, in fondo, ma proprio in fondo, ho un cuore, diedi loro dei soldi e chiusi la porta; ma subito sentii rumori e grida concitate dal pianerottolo; mi affacciai e vidi i due apparentemente innocui marmocchi che se le davano di santa ragione per accaparrarsi il malloppo. Li divisi e divisi anche i soldi. L’anno successivo suonarono alla porta, ma mi feci furbo: guardai dallo spioncino e notai un’orda di barbari in miniatura, circa una quindicina. Ovviamente non aprii e aspettai che si allontanassero. E così farò anche quest’anno. Preferisco di gran lunga l’11 novembre, San Martino, la festa dei cornuti: è la mia festa. Chissà perché non ha lo stesso successo di Halloween o di altre feste comandate; e il numero degli aventi diritto a festeggiare sarebbe elevatissimo. Una bella festa trasversale: per i belli, per i brutti, per gli etero, e per i gay, per i ricchi e per i poveri, per i giovani e per gli anziani. L’occasione giusta per fare outing, buttare giù il velo della vergogna e urlare al mondo: “anch’io una volta nella vita sono stato cornificato!”