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Io sò macho!

Post n°200 pubblicato il 23 Novembre 2006 da Sembrava_Impossibile

A volte, raramente, mi capita di uscire con qualche ragazza, nel senso da soli io e una ragazza. Uscire con una ragazza per me soddisfa due esigenze particolari: uscendo mi faccio vedere in giro e quindi è un modo di idre “ci sono” in luoghi diversi dai supermercati, lavoro, videonoleggio e palestra; serve a farmi vedere in compagnia di una fanciulla e risollevare la mia immagine di single sfigato agli occhi delle persone; ha la funzione di non sentirmi dire come al solito “ma se tu non provi neanche a uscirci, come fai a sapere che ti piacerà o meno?”.
In genere la mia uscita con una ragazza è legata a due fattori: 1) un’amica, ovviamente più o meno felicemente fidanzata si trova provvisoriamente senza accompagnatore e allora chiama me per un’uscita tra amici o per fare spese, 2) evento rarissimo, sono io che mi attivo e chiedo ad una ragazza apparentemente single conosciuta presentata da amici comuni, di prendere un aperitivo insieme.
Ciò che è descritto nella prima fattispecie può essere assimilato alla figura del cicisbeo, del cavalier servente, l’accompagnatore, quello simpatico e di compagnia che non tromba mai, per intenderci. Questo ruolo mi riesce alla perfezione e a volte mi gratifica. La persona a cui mi accompagno ha la certezza di non fare brutta figura: mi presento bene, parlo solo se interpellato, a volte inserisco qualche battutina per animare la conversazione, in presenza di altre ragazze carine, ma single, non sbavo, ma nel pieno rispetto della mia professionalità e galanteria, rimango fedele alla tipa del momento. Dalle mie parti, senza falsa modestia, sono il migliore in circolazione. Generalmente, le ragazze che mi chiamano per questi “servizi” iniziano la telefonata con “Non ti sarai mica fidanzato?”: dove lo trovano un cavalier servente come me? Se solo mi impegnassi credo che avrei maggiori richieste, ma, per non inflazionarmi, preferisco centellinare le mie comparsate.
Per quanto riguarda la seconda fattispecie, è un evento più raro del passaggio della cometa di Halley che, è risaputo, porta più sfiga di un gatto nero che attraversa una strada mentre si sta passando sotto una scala. Ma a volte capita. Generalmente non mi attivo perché ci sono periodi in cui mi dà fastidio persino il no dell’addetta al banco tagli del supermercato che non può accogliere la mia richiesta di 2 etti di mozzarelle di bufala perché sono terminate; figurarsi il no ad un aperitivo di una che conosco appena. Ma quella volta ero particolarmente scazzato, e allora chiesi alla tipa in questione, vista per la seconda volta insieme agli altri del gruppo se le andasse un aperitivo per il sabato pomeriggio successivo. Non che mi avesse particolarmente colpito, ma il single 35enne da un certo punto in avanti esce con quello che passa il convento semplicemente perché rappresenta qualcosa di diverso dalla normale routine.
Ovviamente per il sabato successivo aveva degli impegni improrogabili, e così per tutti gli altri giorni a seguire; mi propose in alternativa, dei giorni con degli orari assurdi, tipo il giovedì sera dopo le 23:30 (chi si sveglia alle sei di mattina tutti i giorni per andare a lavoro a quell’ora è già nel suo caldo pigiamino). Rimanemmo che, quando si fosse liberata dai suoi impegni, si sarebbe fatta viva. Dato che non si fece più viva per un po’ capii che il suo era un modo gentile (ma siamo sicuri che sia gentile?) di dire no. Non me ne feci un problema più di tanto, scazzato com’ero… Poi capitò di rivederla una sera che uscii con gli amici in comune; per me già arrivare alla prima richiesta era stato tanto, mi meravigliai quando le ricordai dell’invito di qualche tempo prima. Per la seconda volta le chiesi di uscire… Ovviamente lei era impegnatissima, ma si sarebbe sforzata di trovare un’ora tra un impegno e l’altro per un aperitivo con me; non credevo di avere a che fare con la Tronchetti Provera in gonnella. Ovviamente se la stava tirando, come si dice in gergo (a proposito, ma quando la finite? Ci sono donne che perfino in avanzato stato di decomposizione andrebbero avanti con questa tattica). Molte donne hanno paura di dire si al primo invito, per non essere giudicate facili, per paura che il si all’invito all’aperitivo o ad un’uscita qualsiasi venga interpretato come un sì a tutto il resto. Ma tutte queste donne trascurano sempre il fatto che hanno a che fare con “Macho Man” Adriano.
Alla fine accettò, giusto un’ora al centro commerciale a fare la spesa insieme il sabato appena dopo pranzo. In realtà oltre alla spesa prendemmo pure l’aperitivo insieme… e ci uscì pure la passeggiata in centro. I suoi impegni, non so come, si erano misteriosamente cancellati dalla sua agenda. E’ vero che a volte so’ essere simpatico, soprattutto quando sono particolarmente scazzato; posso persino capire che abbia ritenuto la mia compagnia piacevole; ma in genere lo scazzato è poco ricettivo rispetto ai segnali che provengono dall’esterno. Alle sette e mezza di sera fui io a salutarla perché avevo un impegno improrogabile: il noleggio di un fantastico DVD da guardare da solo mangiando pop-corn. La scusa fu un’altra, ovviamente.
L’indomani, domenica, mi arrivò un suo sms; che ne dici se noleggiamo un DVD e ci vediamo un film insieme a casa mia? Effettivamente la sera non avevo impegni, e poi non avevo visto “The skeleton key” e mi sarebbe piaciuto vederlo. Ci vedemmo dopo cena; arrivai che lei stava cenando a base di cracker’s e Red Bull: era capace di fare anche peggio di me! In casa aveva un’iguana, viva ovviamente, dentro una gabbia a temperatura costante che costava più di tutto l’appartamento. L’iguana, quando dorme, quando è contenta, quando fa le feste, quando ha fame, ha sempre la stessa espressione: immobile per tutto il tempo.
Iniziammo a vedere il film, un bel thriller. Eravamo seduti sullo stesso divano, io in un lato concentrato nella visione, lei un po’ più sbracata. Più di una volta mi disse di mettermi comodo; e ripensai ad alcune parole che mi aveva detto il giorno prima relative all’esigenza di “testare” un uomo “prima”, sotto tutti, ma proprio tutti, i punti di vista. Ora, un uomo trentacinquenne scazzato e preso a schiaffi più volte dalla vita e dalle donne, è un uomo che vive di ansie; tra queste non manca di certo l’ansia da prestazione. Non ero pronto per quel test: avevo studiato poco e non mi ero esercitato granchè da solo. Per questo mi aggrappavo sempre più stretto al braccio del divano facendo finta di nulla.
Ad un certo punto lei dovette andare in cucina e fermò la visione del film.  Un incubo si materializzò nella mia mente; mi immaginai al risveglio la mattina, con una voce al mio fianco che mi dava il buongiorno e girandomi notavo che era un grossa iguana di 80 kg… e immaginai anche il mio ritorno a casa dal lavoro, con tante piccole iguana che venendomi incontro mi prendevano la borsa e mi urlavano “Ciao, papà, ti va di giocare con noi?”. Per un attimo fui tentato di scappare. Poi lei tornò e la nuvoletta sopra la mia testa scomparve.
Finimmo di vedere il film e dopo qualche minuto di cordiale conversazione, la salutai e tornai a casa.
Il giorno dopo mi arrivò di nuovo un suo sms che mi diceva “Stasera di nuovo da me?”. Possibile che tutti i suoi impegni erano clamorosamente saltati dal giorno in cui eravamo usciti la prima volta?
E’ inutile dire che da quella volta non l’ho mai più vista. Perché il vero macho, una volta che le castiga, sparisce dalla circolazione…

 
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Commenti al Post:
Fayaway
Fayaway il 24/11/06 alle 19:16 via WEB
Oooooh, Adriano, ma insomma!! Tu vuoi stare con una donna o no? Perché a volte mi pare proprio che tu desideri RESTARE single ab eterno! >_____< Vabbè che la donna iguana non era il tuo tipo, ma possibile che nell'arco di 30 chilometri non ci sia una donna che ti piaccia?
(Rispondi)
 
alice632
alice632 il 24/11/06 alle 20:30 via WEB
è possibile è possibile ..garantisco io ..ma guardando al femminile che poi è la stessa identica cosa .....quando cominciamo a chiamarmi più di una volta ..perdono di interesse..è come se tutti gli incubi peggiori si materializzassero in quella persona...
(Rispondi)
 
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