Che Storia Strana
Perchè tu possa ascoltarmi le mie parole si fanno sottili, a volte, come impronte di gabbiani sulla spiaggia .PABLO NERUDA
Post n°13 pubblicato il 07 Giugno 2009 da tizianac.83
Qui non serve misurare con il tempo,a nulla vale un anno,e dieci anni sono nulla! Non serve calcolare o contare;maturare come l'albero,che non incalza i suoi succhi e fiducioso sta nelle tempeste di primavera,senza l'ansia che dopo non possa giungere l'estate.L'estate giunge.ma giunge solo a chi è paziente e vive come se l'eternità gli stesse innanzi,così sereno e spensierato e vasto.lo imparo ogni giorno:la pazienza è TUTTO!!!! -LETTERE A UN GIOVANE POETA- Rainer M. Rilke |
Post n°12 pubblicato il 17 Agosto 2008 da lalupamora
Paulo Coelho
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Post n°11 pubblicato il 16 Agosto 2008 da tizianac.83
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Post n°10 pubblicato il 07 Maggio 2008 da lalupamora
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Post n°9 pubblicato il 07 Maggio 2008 da lalupamora
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Post n°8 pubblicato il 07 Maggio 2008 da lalupamora
Lentamente muore |
Post n°7 pubblicato il 23 Marzo 2008 da lalupamora
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Post n°6 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da lalupamora
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Post n°4 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da tizianac.83
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Post n°3 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da lalupamora
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giunge la notte...dormi con il tuo sogno nel mio sogno,amore tristezza e dolore devono riposare ora!
Post n°2 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da tizianac.83
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Post n°1 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da tizianac.83
Perchè tu possa ascoltarmi le mie parole si fanni sottili, a volte, come impronte di gabbiani sulla spiaggia. Collana, sonaglio ebbro per le tue mani dolci come l'uva. E le vedo ormai lontane le mie parole. Più che mie sono tue. Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico. Così si aggrappano alle pareti umide. E' tua la colpa di questo gioco cruento. Stanno fuggendo dalla mia buia tana. Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi. Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi, e più di te sono abituate alla mia tristezza. Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti perchè tu le ascolti come volgio essere ascoltato. Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle. Tempeste di sogni possono talora abbatterle. Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente. Pianto di antiche bocche, sangue di antiche supliche. Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi. Seguimi, compagna, su questonda di angoscia. Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole. Tutto ti prendi tu, tutto. E io le intreccio tutte in una collana infinita per le ute mani bianchi, dolci come l'uva. Pablo Neruda |
Inviato da: ventosiberiano
il 23/03/2008 alle 11:13
Inviato da: lorenzob79
il 21/02/2008 alle 11:07
Inviato da: lalupamora
il 06/02/2008 alle 09:52
Inviato da: lalupamora
il 05/02/2008 alle 21:25
Inviato da: PROF.PIER
il 05/02/2008 alle 19:58