Impronte di sabbia

...quindi non è rimasto niente


  Mi ricordo che ho fotografato dalla punta del molo, dove mi sembrava tutto bello da poter fotografare; ho fatto due, tre o quattro rullini. Le foto le ho buttate via tutte, lo sai perché? Perché - questo fatto è successo d’inverno- quel rumore che mi entrava nelle orecchie dell’acqua che batteva contro gli scogli; nel silenzio, quest’acqua, questo profumo di sale che ti entrava dal naso, era come acqua salata che respiravi; i gabbiani che ti volavano sopra e che gridavano- invece di essere dolci-, gridavano fino a far paura, un grido che ti entra dentro: tutto questo non c’era quando poi ho guardato le fotografie: il sapore del sale non c’era; il rumore del mare, che sentivo con le mie orecchie, delle onde che battevano nel silenzio, allo stesso tempo rumore, quella situazione che vivevo in quel luogo e in quel momento, che io conoscevo e sentivo, non c’era più. Guardando le foto, quello che avevo sentito con le orecchie non c’era, quello che avevo sentito con il naso non c’era, quello che avevano visto i miei occhi non c’era ugualmente. Niente! da “Mario Giacomelli- la mia vita intera Ed.Bruno Mondadori pag.116