impronte nell'anima

per lettera


  
 Cara DelphineVoglio immaginarti che fletti la nuca.E vai allo specchio.Sciogli i tuoi capelli.Lo fai con indolenza.Ti vedo muoverti lentamente e slacciare il primo bottone della camicetta, poi il secondo...Fai scivolare la camicetta sui fianchi e molto piano, come in trance, spingi la gonna-la tua lunga gonna nera-sulle ginocchia. Poi la sfili dai piedi.Ti immagino seminuda davanti allo specchio, ti fai guardare.La tua pelle è luminosa, e chiudi le tende.Ti lasci baciare sulla nuca da                                                              Jean-Luc   Jean-Luc,come priva di peso continuo a rileggera la tua lettera. Fletto la nuca e fletto i verbi e mi struggo.Sono priva di peso per la nostalgia di un uomo che non conosco, di cui conosco la grafia senza conoscerne la mano, di cui conosco le parole senza conoscerne la bocca.Priva di peso per il desiderio e l'invidia che provo per la carta su cui scrivo, perchè presto sarà nelle tue mani e sotto il tuo sguardo. A volte penso a te come "tu" a volte come "lui"................. e quale lenzuolo preferirei essere: quello su cui si stende nudo quando va a letto, o quello con cui si copre per dormire? Meglio il lenzuolo con cui si copre, credo, quello che si modella sul suo corpo, gli si infila fra le gambe e sotto le braccia. Quello che lui annusa quando è pulito, e che nel corso della notte si impregnerà del suo profumo. Non oso nemmeno pensarci.......Però: se fossi il tuo coltello, la tazza o il pollo, se fossi la cassiera, le tue scarpe o la camicia, allora non sarei priva di peso per la nostalgia...................Priva di peso per il desiderio. Così leggera da essere messa nella busta e spedita. Allora non sarei la donna che ha appena ricevuto una tua lettera e che leggera, senza peso, si chiama sempre                                                             Delphine  da "Per lettera" di Iselin C. Hermann   -basta la forma epistolare per essere coinvolti in un ossessione amorosa, sensuale e incontenibile?