Il mio carcere

Alle poste


ieri, grande giornata alle poste: giorno delle pensioni. Vecchieti in fila ordinati ed eleganti- tipici del quartiere di periferia a Roma. Libretti ingialliti spuntano dalle tasche. Riunione mondana per alcune signore, con forte accento romanesco, argomenti vari ed interessantissimi, dai nipotini alle melanzane e varie malattie. Alcune si presentano proprio con i nipotini, rigorosamente con un pezzo di pizza in mano, per farli "sta' boni". Una signora: "mo' devo fa' 'a delega per la pensione... prima ci venivo pe' passa' 'l tempo, mo' c'ho da fa'"- sembra che abbia trovato un impegno molto speciale tipo...., ma non entra nei dettagli, lasciando le coetanee con la dentiera di fuori per la curiosità-Il massimo è un signore anziano che si siede tremando vicino a me. Da una tasca spuntano 5-6 impegnative del medico , in un'altra mano occhiali, nella tasca dei pantaloni il libretto. Guarda molto attentamente l'ambiente, per individuare possibili ladri. Accanto a lui, Er figlio, a mo di bodyguard, mancano solo cuffia e microfono. Poi ecco il loro turno, il vecchietto conta i soldi nascosto da sguardi indiscreti, poi esce, guardando dritto, senza rendersi conto che ha dimenticato di mettere i soldi nel portafogli, si notano i pezzi da 100. Nemmeno il figlio se n'è accorto. Dopo 5 minuti, rieccolo, tutto sudato, il vecchietto, con uno sguardo disperato e senza bodyguard. Ha perso le chiavi!! Va verso la sedia, chiede, poi va allo sportello- niente..e così quasi 2 ore perse alle poste.