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Post N° 16


nottata folle e vagamente inquietante..birra alla mano e sigaretta in bocca, tra strani figuri neri e ubriachi, io e la mia aria da bimba presuntuosa che squadrava dall'alto in basso il delirio che vigeva in quei 30 metri quadrati..senso di spaesamento, trovarsi fuori posto e sentirsi osservata con stupore e perplessità da quella massa uniforme..varcato il limen che li divide dagli altri, superata l'apparenza totalmente costruita di cui si travestono..cala il sipario, giù le maschere, sono le 4 del mattino, la recita è terminatae ti ritrovi a giocare a scacchi con uno sconosciuto che discute del colore dei tuoi occhi, e sorridi e conosci persone di cui ora neanche ricordo il nome..in un'atmosfera esilarante e funereaio personcina educata e timida, dove la timidezza è bestia rara, vengo adottata da strani personaggi, che decidono che non sono poi così male, e la nostra diversità diviene curioso punto di incontroe così ieri notte avreste potuto vedere una strano coppia,seduta a parlare davanti a una birra, tra gente che giocava a calcio con bottiglie di vetro e racconti di lampi blu nel cielolui, capelli lunghi scarmigliati,nerissimi e incolti, alti anfibi e viso pallido,occhi nerissimi e profondi, uno di quelli che conoscono tutti, lui lì era a casa, e lei,(io), che si aspettava una serata tutta diversa, che era reduce da una cena di compleanno, con la gonna e le scarpe alte, e i capelli raccolti con qualche ciuffo ribelle che ricadeva sul viso.a vederli avreati detto che non avevano niente in comune, che erano uno strano scherzo che il destino aveva voluto giocare a questo mondo conformista..eppure erano lì,io con le mie sigarette costose e D. con quelle rollate, io seduta composta, lui mezzo stravaccatoma parlavamofilosofiavortice di discorsi sensati all'inizio e poi sempre più malatiper giungere all'invasione dei koala(....)e poi di nuovo tra perfetti sconosiuti, abbordaggi mal riusciti, incontri bizzarri, altri interessantie poi a casa di un'amica in cinque minuti..e pancake con lo sciroppo d'acero e io che mi guardo allo specchio e dico "ehi!ma potevate dirmelo che mi era andato via tutto il trucco!"e giù a ridere..perchè alle 5 del mattino solo io potevo uscire con una frase del generee poi in un salotto con gente vista la prima volta solo poche ore prima, e mi presento con un micro-vestitino come pigiama (ndr non avendo altro....)e i pantacollant..e mi accolgono con una risata..senza cattiveria, mi hanno inquadrataio sulla porta col mio vestitino verde e ancora le perle alle orecchie che pretendo di dormire in quel modo assurdo tra ubriachi sdraiati sul parquet, bicchieri e cuscini e serie di foto tra questi strani personaggi foto che sembrano collage fatti a caso, composti di gente che in comune non ha proprio nulla se non quel sabato serae in tutto questopur ubriaca e stranita e a tratti preoccupata e e e, pensavo a tel'immagine del tuo sorriso stampata in un anfratto della mente, proiettata sullo sfondo di ogni altra cosa, nitida e bella, bellissima, stupendaora vado a recuperare qualche ora di sonno..e mi preparo a domanianzi mi preparo qualcosa di molto più che una semplice lezioneda domani si lotta..perchè sì, anche con te, come sempre per le cose davvero importanti, torna il proverbio...kalepà tà kalà (orrido così traslitterato, ma amen)..:le cose belle sono difficili
ecco il significato degli sguardi che mi sono stati rivolti nella serata...