Eppur si muove...

Incomprensioni & Co.

Mai come in questo periodo mi è capitato di essere vittima o attore di incomprensioni. Intendiamoci: mi piace parlar chiaro, essere il più limpido possibile, chiarire il chiaribile, sebbene...sebbene molte volte ci voglia un pizzico di diplomazia nel saper gestire gli eventi e i fatti che mi chiamano in causa.
A volte questa diplomazia che sono solito usare non fa altro che alimentare il dubbio, oppure di non rendermi del tutto sincero agli occhi di chi mi ascolta. E' un rischio che devo calcolare, che devo calibrare per esprimermi nella maniera più corretta possibile nei confronti di fatti o persone nello specifico.
A volte sono schietto, dico ciò che penso, non calcolo minimamente le conseguenze, memore del fatto che ogni cosa detta con verità e limpidezza abbia un'intrinseca forza assoluta, veritiera per così dire.
A volte la verità, le verità, o la tua personale verità sono difficili da spiegare, da argomentare. Può succedere. Allora il rischio più grande sta nell'essere fino in fondo credibili: la credibilità.
Credibilità nel saper difendere la propria posizione, il proprio pensiero, da chi la pensa diversamente da me. Essere credibili agli occhi di qualsiasi controparte è fondamentale al fine di instaurare un clima costruttivo di fiducia.

Stamattina mi son dovuto difendere da un'onta d'infamia, da una incomprensione che poteva avere degli effetti ben gravi, specie nel mio contesto lavorativo e sul piano personale fra colleghi. Mi sono difeso, ho argomentato ben bene e, attraverso il ragionamento e il sangue freddo, ho portato nuove impressioni su quelle impressioni che potevano screditarmi e mettermi in cattiva luce.
Mi metto spesso e volentieri in discussione, non possiedo la verità assoluta e non sono assolutamente infallibile, però cerco, nel mio piccolo, di essere il più preciso possibile e di meritarmi la considerazione altrui per quello che realmente so fare bene. Però è da stupidi chinare la testa, prendersi delle responsabilità che non mi sono dovute. E' capitata un'incomprensione che, come una bella nevicata in un cielo poco prima soleggiato, si è subito sciolta come neve al sole.

Le incomprensioni portano a essere in cattiva luce. Predico sempre molto dialogo, per poter chiarire e chiarirsi. Il più delle volte, tali questioni sono inficiate da un cattivo rapporto interpersonale con la controparte, e allora il dialogo si fa più difficile e pieno di pregiudizi. Sta alla nostra intelligenza saper affrontare i vari nodi che vengono al pettine.
E dove questi nodi non possono essere sciolti con umiltà e spirito di servizio, per mantenere una buona salute mentale bisogna avere il coraggio di un taglio secco e deciso al nocciolo del problema. Con tatto e delicatezza.

Posso dire che ho capi e colleghi di lavoro splendidi. Sono molto umani e mi comprendono bene. Il rapporto professionale instaurato mi conforta e mi da molto spirito di iniziativa e stima. Auguro solo che le possibili incomprensioni fra me e loro, o fra loro e altri, possa scivolare in un dissolvimento positivo e chiarificatore. Lavorare bene aiuta la nostra salute.

Spero, nella mia sottile arte diplomatica, e a mò di sfogo, di avervi fatto capire, a modo mio, ciò che ho vissuto, senza entrare troppo nello specifico. A volte la chiarezza serve, in questo caso, il non essere entrato nei particolari vi ha fatto risparmiare tante informazioni che potevano essere poco utili per una efficacie comprensione del mio stato d'animo.
Tutto si risolve, in un modo o nell'altro. E se tutto non si riesce a risolvere, pazienza. Esisterà un altro modo di risolvere la questione indipendentemente dalla soluzione più sensata e desiderata che noi possiamo immaginare.
Essere concreto oggi mi è stato di gran aiuto. Il non avermi fatto delegittimare da considerazioni errate o foriere di sfiducia mi ha portato nuova forza. Tengo duro. E vado avanti. La chiarezza paga sempre.

by inagguato