Eppur si muove...

Gestione della crisi


Imapriamo a capire i problemi. Cosa sono i problemi? Le problematiche. Sono fatti o situazioni a cui non si ha una immediata risposta, o che non segue una scelta serena e consapevole, verso la risoluzione del fatto o atto che crea preoccupazione.Poi impariamo a scindere, ad analizzare ciò che è un problema da ciò che è una preoccupazione. Uno è causa, l'altro è effetto. Spesso confondiamo causa ed effetto, non sappiamo cosa abbia determinato una situazione difficile.A volte...come dice il proverbio...non tutti i mali vengono per nuocere, ovvero, impariamo a declinare, a riconoscere un problema non come criticità - sebbene nell'immediato possa apparire tale - ma come una opportunità. Opportunità di cambiamento, opportunità di risoluzione, manifestare a noi stessi le nostre capacità di adattamento, risoluzione dei problemi, farci riconoscere risolutori e agevolatori, mediatori o semplici opportunisti.Imapriamo a chiedere aiuto. Se un problema ci appare più grande delle nostre capacità risolutorie, che non si abbia timore alcuno a chiedere aiuto. Condividere le problematiche aiuta ad abbassare le ansie legate a una riuscita o a un fallimento.Impariamo ad accettare i fallimenti. Non vediamoli sempre come sconfitte ma come nuovi punti di partenza. Da ciò si può imparare a far meglio. Ci vuole pazienza. Quello che più ci frega sono le aspettative. E la fretta di chiudere il più in fretta possibile una situazione di disagio.Impariamo - cosa assai difficile a farsi, che comporta enorme introspezione e rasserenamento con noi stessi - impariamo a perdonare. Recenti studi pare abbiano dichiarato che il perdono allunga la vita, di sicuro ci da maggiore pace e serenità.Non sempre si deve combattere una cosa. A volte è necessario un armistizio, una forma di collaborazione, una strategia volta ad abbassare il livello di pericolo e di disagio, in un ottica di medio e lungo periodo. Nell'immediato è quasi certo lo scontro, l'acuirsi della crisi tocca. Bisogna ridimensionare, rabbonire, cercare di vedere in termini oggettivi, analizzando punto per punto ogni cosa, con una certa dose di razionalità, anche l'irrazionale.Esercitarsi spesso. Esercitarsi nell'analisi, nel ragionamento, per poi gestire al meglio.Se poi non si riesce proprio ad essere razionali fino in fondo, riconoscere le emozioni che ci governano, come esse ci fanno muovere, ci fanno agire di conseguenza.E' tutto un gestire.E adesso gestisco al meglio la fine di questo post. Decido di smettere di scrivere, sperando che i miei pochi lettori non vogliano saper altro da me, dai ragionamenti di queste poche righe. Sono pensieri in libertà. Li affido a chi ha volontà di leggere e di commentare, a chi ha voglia di fermarsi un attimo fra tutto questo marasma, di fretta, di ansie, di preoccupazioni.Stop. Rasserenatevi.Buona vita!by inagguato