Eppur si muove...

La telefonata che aspettavo


Pochi minuti fa ho ricevuto la telefonata che aspettavo. Il mio datore di lavoro che mi dice: ci è arrivata conferma della sua proroga del contratto, questa volta la durata è di 1 anno. Potete immaginare la mia contentezza al riguardo. Di sicuro, mi son detto, gli piaccio. E' una bella attestazione di stima e di fiducia...poi, in questi tempi (di crisi), avere questo "riparo", seppur sempre a tempo determinato, fa comodo e mi permette di avere un minimo di prospettiva lavorativa. E' già la seconda proroga: il primo contratto era di 5 mesi, il secondo di 6...vado avanti. Nel pomeriggio correrò a firmarlo.Nel frattempo mi sto sistemando gli ultimi oggetti in valigia. Da domani, giorni di mare e di cultura mi aspettano in quel di Malta. Un bel periodo di relax dopo aver tirato le cuoia - se così si dice - per tutto l'anno, coprendo il servizio dei miei colleghi quando loro andavano in ferie, e in più, facendo il mio. Tirar le cuoia sembra un termine funesto, forse è meglio dire tirar la cinghia. Però questo periodo di relax mi ci voleva proprio, ne avevo proprio bisogno. Tante cose stanno girando intorno, come legate ad un unico centro di gravità, tutte cose che piano piano vanno al loro posto, dopo momenti turbolenti, momenti travagliati, momenti incerti. Mi manca lo studiare per finire l'università e un'anima gemella. Ho deciso che mi porterò un libro universitario in vacanza, per dedicar tempo allo studio nei tempi morti (Politica Economica), per dar l'esame prossimamente. Devo continuare a spostare le pietre, i macigni, per poter cambiare qualcosa nella mia vita.Devo continuare su questa strada. Devo continuare a percorrere la mia via. So di avere dei ritmi lenti, dei tempi lunghi...è un pò il mio cruccio. Il correre, il darmi un ritmo particolarmente scandito è un mio modo di essere, affinché ci sia cambiamento in me.E ora...si riparte. Domani è un altro giorno, domani sarò su altri lidi, domani assaporerò un altro splendido sole.By inagguato