Eppur si muove...

Inverni e cappotti


Il freddo persiste. E' un inverno ancora lungo. E' iniziata la stagione brutta coi primi giorni di pioggia verso metà ottobre, è sopraggiunto il freddo in dicembre, e ora...gli ultimi colpi di coda del Generale Inverno.In ogni caso, sono giorni del tutto eccezionali, nel senso che chi da il vero metro della nuova stagione è la vegetazione coi suoi germogli. Possiedo un bonsai di Olmo che è già pieno di germogli. Si vede che la pianta ha sviluppato nuove foglioline già coi primi tepori di febbraio e marzo. E...in ogni caso...tra 2 settimane è già primavera, astronomicamente parlando. La vegetazione non mente, sente il tepore che sta per sopraggiungere. Siamo noi che spesso non ci rendiamo conto di quanta luce ci sia durante queste giornate di marzo.I miei due piumini che ho acquistato per superare il Generale Inverno hanno fatto adeguatamente il loro lavoro. Mi hanno tenuto caldo e riparato da raffiche di vento. Sono contento di ciò.Oggi vanno per la maggiore piumini o giacconi contro il freddo, ben imbottiti. Un tempo c'erano i cappotti. Chi va oggi ad acquistare un cappotto in un negozio di abbigliamento?Ricordo, quando ero bimbo, di aver avuto un cappotto, con un taglio davvero strano. Mi son fatto aiutare da mia mamma per risalire al nome del cappotto, non so se lei lo conservi ancora nell'armadio. Era un Montgomery...spero di averlo scritto giusto. Un cappotto tanto in voga negli anni '70, prima dell'avvento delle grandi firme del periodo paninaro di metà anni '80. Mi sentivo buffo con indosso questo cappotto: forse era per via dei costumi, del design che cambiava, della moda che a ogni stagione propone modelli nuovi. Lo avrò portato poche volte. Ciò non ha tolto il fatto che mi sia rimasto impresso,  è un ricordo indelebile. Ricordo gli enormi bottoni, il tessuto, il colore verde...indescrivibile.E poi...sciarpe, sciarpe, sciarpe. L'inverno è la stagione delle sciarpe.Ne conservo una di mia nonna, fatta da lei, a mano, con la lana. La conservo gelosamente, non disdegnando di indossarla ogni tanto.Ci si deve riparare contro le avversità. Si scopre quanto si può essere vulnerabili alle intemperie. Poi, crescendo, si scopre di essere vulnerabili pure nei sentimenti, e via a costruirsi una nostra personalità, fatta di spigolosità o sorrisi disarmanti. Lascio queste riflessioni e ricordi, in questo tempo di neve un pò ovunque in Italia.Tra poco il sole riscalderà. Il cielo diverrà azzurro intenso e...in men che non si dica, sarà tiepido e caldo. Tempo di pick-nick, tempo di gite, tempo di nuova spensieratezza.A presto. By inagguato