Eppur si muove...

Memoria e memorie


Stamattina ho dovuto, per lavoro, rispolverare vecchi ricordi. Dovevo attuare le procedure, da me codificate parecchi mesi or sono. Meno male che il mio inizio di mattinata lavorativa è stato molto soft, molto leggero. Ciò mi ha permesso di far mente locale. Mi sono fermato un attimo, e mi son chiesto: cosa devo fare adesso? Come si svolge il mio servizio lavorativo? In tutto questo flusso vorticoso che è la vita, un attimo di pausa è più che giustificato. Si può impiegare questo tempo dedicato a pausa per molteplici attività. Ci si può riposare, si può riflettere, si può pensare a cose anche distanti dall'attività che si deve intraprendere fra pochi istanti. Per esempio, si può pensare dove fare le prossime vacanze, avere quella straordinaria capacità di "staccare la spina", avere la testa per un breve attimo scollegata, trovandosi fuori controllo e indifesa.Esempio: oggi alcuni miei colleghi mi hanno fermato, nel mio moto quasi perpetuo, lavorativo, chiedendomi dove sarei andato a fare le prossime vacanze. Una domanda semplice, eppure mi ha colto di sorpresa. Mi hanno costretto a fermare i miei pensieri concentrati sul lavoro, ponendomi su di un altro piano, più accomodante, più sereno. E allora alcuni miei progetti sono venuti alla luce, e li ho dichiarati. Ho avuto modo di vedere in loro la meraviglia di viaggi lontani, lo stupore dei loro volti, e al tempo stesso, ho avuto modo di pensare al mio stupore nel pensare a queste mete non vicine.Altro esempio: sono all'università. Nei vani di disimpegno delle aule, incontro un volto familiare, una bella ragazza. Per un attimo la mia memoria s'arresta, non ho il controllo della mia volontà, mi lascio trasalire dai sensi, estatici per la bella presenza. Stacco la spina, sono in stand-by. Poi un attimo dopo, una volta fatto il reset delle mie funzioni (cerebrali), ritorno la persona che ero. Distendo il volto con un bel sorriso. Altre memorie riaffiorano. Altre procedure devono attuarsi.(P.S. E' una bellissima sensazione, che ho provato pochissime volte nella mia vita. E' difficile da spiegarsi, spero con queste poche righe di aver reso per lo meno l'idea.)Oggi, mi sono fermato per pochi istanti a conversare con una mia collega di lavoro, e, parlando di malattie, mi ha chiesto e ricordato sulla morte di mio zio. Si parlava di salute. Non so come mai il discorso sia finito su mio zio, però è stato un ricordo affiorante piacevole e al contempo un pò doloroso, questo per il fatto che, a volte, i ricordi non solo sono riconducibili a procedure, non solo possono essere positivi o neutri, ma possono avere un connotato di negatività, possono essere MULTICOLOR e MULTISFACCETTATI, possono assumere diversi significati a seconda del contesto in cui sono evocati.Per fortuna, o per sfortuna - dipende dalle circostanze - possiedo una buona memoria fotografica. La memoria serve. La nostra vita è costellata di scelte, di decisioni prese anche sulla base di esperienze passate.La memoria serve anche per farci fermare un attimo a ripensare agli eventi passati, più o meno piacevoli. Ci si ricorda dell'utilità di un attimo di riflessione. Ci si impone una pausa. Dopo questo attimo più o meno lungo si ritornerà al nostro usuale ritmo, tra pensieri e azioni, intervallati da scelte e decisioni più o meno definitive.Intanto ci si ferma.Intanto si prende tempo.Intanto poniamo l'attenzione sul nostro operato, dedichiamo del tempo a noi stessi.Tempo, memoria, decisioni, scelte. Viviamo in un continuo fluire di emozioni e sensazioni. A noi sta decidere il ritmo di quello che possiamo e vogliamo assorbire e assimilare e di quanto rigettare nel fiume in piena. Tutto dipende da noi.A presto. by inagguato