Eppur si muove...

Momenti...di passaggio


E' un periodo, questo, non troppo meglio definito. Cerco di vivere alla giornata, poiché troppe implicazioni mi impediscono di vivere con progettualità e come vorrei.E' un momento di passaggio, a cerniera, tra l'autunno e l'inverno. Vorrei che tutto passasse il più veloce possibile, o forse, più semplicemente, vorrei il ritorno di belle serene giornate di sole.L'autunno e l'inverno avranno pure il loro magico fascino, ma...a pensarci adesso, vivo male questo periodo. Sarà che il lavoro mi opprime un poco, saranno le preoccupazione per la salute delle persone a me più care (mio zio), sarà perché tanti progetti che si erano manifestati nel corso di quest'anno non stanno esaudendosi o avere piena maturazione.Tante cose non girano per il verso desiderato. Probabilmente sto pagando gli sforzi compiuti fino adesso, per arrivare dove sto ora.L'altro giorno ero in un negozio. Chiacchieravo con la commessa. Le dicevo che ho la vita molto impegnata, addirittura con due lavori. E lei: allora non guadagni abbastanza, di solito chi si sbatte, chi ha un secondo lavoro vuol dire che non gli basta quello che già possiede. Tale frase mi ha fatto riflettere. Economicamente non mi lamento, mi chiedo solo se il gioco vale la candela. Alla fine, il troppo lavorare può logorarmi i nervi, avendo in cambio qualche briciola di denaro in più. Probabilmente la mia vita sarebbe diversa se...occupassi la domenica diversamente.Conciliare salute, lavoro, denaro, aggiungiamoci vita sociale e - per chi la possiede - la famiglia e gli affetti - non è cosa semplice. Si afferma che il nostro cervello non è multitasking. E' ottima regola per il buon funzionamento del nostro cervello non riempirlo di attività simultanee o quasi simultanee. Facendo ciò, il nostro cervello si logora più in fretta. Svolgendo un attività per volta, il nostro cervello lavora al meglio delle sue capacità. E fin qui non ci piove.Devo staccare un pò la spina, allentare la presa, mollare l'acceleratore e tirare il freno, più spesso di quanto io non faccia già. Godermi la vita, in maniera diversa. Magari lasciando qualche guadagno per strada, ma guadagnandoci in salute e divertimento.Sarò troppo esigente con me stesso? Può darsi. Tanto lo so che dopo un lauto riposo c'è da dimostrare nuovamente quanta birra, quanta velocità, quanta efficienza possa imprimere al mio modo d'agire. E nessuno mi possa criticare di quanto io sia mollo, rammollito, senza brio e senza spirito d'iniziativa. Chi dice ciò non mi conosce. Odio chi pensa di conoscermi, e magari si accontenta di sapere un briciolo di me.Odio la superficialità, la banalità...Ma questo già si sapeva. Per il resto, tutto è un'eterna scoperta. Continua.by inagguato