Creato da inagguato il 08/03/2008

Eppur si muove...

il lento incessante movimento della vita-riflessioni e azioni

 

 

Il freddo d'estate

Post n°245 pubblicato il 28 Luglio 2011 da inagguato
 

Qualche notte fa mi svegliai...in piena notte. Non ricordo che ora fosse, ricordo solo che mi svegliai per il freddo. Le temperature scesero di parecchi gradi, ben sotto la norma stagionale, dopo una giornata che sembrava pieno autunno. Non mi aspettavo i freddo di notte. Abituato come sono a dormire leggero, con un semplice lenzuolo, ho dovuto in fretta e furia infilarmi in un pigiama invernale e mettere sopra il lenzuolo un plaid di Pile a mò di copertina.
In un attimo si risvegliarono in me dei ricordi sopiti da tanto, troppo tempo. Ricordo questo freddo, d'estate. Avevo su per giù tra i 15 e i 18 anni, ero in Piemonte, in un campo parrocchiale, ovvero in un periodo di vacanza in una casa di proprietà della chiesa parrocchiale della mia cittadina, in cui c'erano oltre a me altri ragazzi coetanei del mio paese, insieme al vice parroco, due mamme cuoche e alcuni animatori. Oltre a passare quei 10 giorni in tutta spensieratezza, si faceva la messa alla sera, si facevano delle gite nei d'intorni, si puliva la casa e si aiutava a far da mangiare per tutti, in un clima sereno e giocoso. Il freddo mattutino d'agosto si sentiva parecchio. Nelle nostre valigie avevamo anche maglie e maglioni pronti all'occorrenza, in uno sparuto gruppo di case del profondo Piemonte. Il tempo in montagna è mutevole. Eravamo anche a 1500 di quota. Il freddo mattutino, ma anche il freddo serale. Spesso si accendeva un fuoco nel cortiletto della casa, e si strimpellava la chitarra al chiaror delle braci.
Questo freddo notturno mi ha fatto venir in mente ciò che avevo vissuto in montagna nei miei 15 anni.
Il freddo ti mette a disagio. Ti fa sentire piccolo e impotente di fronte alla natura, poi solo contrastarlo con felpe o maglioni di cotone pesante o lana. Prima di capire che quello che abbiamo indosso proviene da lavorazioni e da tessuti provenienti da molto lontano, dobbiamo capire come fronteggiare il tutto. L'uomo antico si rivugiava nelle caverne, dove c'era più caldo e riparato. Noi al giorno d'oggi ci infiliamo in qualche centro commerciale, ci teniamo stretto stretto le tante numerose comodità. Siamo vittime e protagonisti della modernità, lontani da sfide epiche per la nostra sopravvivenza. Da cosa si sopravvive oggi? Oggi la preoccupazione maggiore per chiunque è vivere. Vivere bene. Vivere dignitosamente. Vivere decisamente. Non ci poniamo più problemi come se li ponevano i nostri nonni. Ora ci si infila un maglione e via, a sfidare il freddo, senza paura, senza timori.
Era mattino, quando avevo 15 o 18 anni, lassù in Piemonte. Appena svegli ci si vestiva, si faceva colazione con tazze abbondanti di latte e pane marmellata e nutella e si usciva dalla casa. Appena fuori dalla casa, una fontana, con l'acqua zampillante e terribilmente gelida. Una volta, per sfida, misi la mia mano dentro l'acqua gelida e...mi accorsi che dal freddo gelido il mio orologio da polso si fermò...per poi ripartire non appena la mano riprese un pò di calore appena fuori dall'acqua. Esperienze di vita, brandelli di esistenza, gioie emozionali, attimi spensierati.
Domani può essere sereno. Domani può essere più caldo di oggi. In ogni caso questa estate sembra non essere più lei. Ma tutto cambia...per non cambiare, tutto si trasforma.
Mi trasformai anch'io in giovane uomo, crescendo. Ma certe senzazioni ti rimangono impresse, ti rimangono appiccicate addosso. Sono tue.

by inagguato

 
 
 

Legno e cemento

Post n°244 pubblicato il 14 Luglio 2011 da inagguato
 

E' così tanto difficile immaginare un nuovo modo di vivere?
Posta così, la domanda, sembra appunto la classica domanda retorica, con una risposta altrettanto scontata. Invece, fra la marea di domande più o meno retoriche bisognerebbe porsi ulteriori interrogativi, non rispondere con un si o con un no, ma articolare un ragionamento e porsi razionalmente a capo di risposte con una certa logica e con motivazioni forti.
A volte, invece, a specifica domanda, è più sensato rispondere con un si, o con un no, secco, deciso, determinato. E basta. Senza aggiungere altro, è questa la mia volontà. Non ci sono giri di parole da farsi, la risposta è perentoria.
Ma, ai giorni nostri, si è più capaci di scelte radicali?
Risposta: a volte a precise domande o problematiche si necessita di scelte radicali, e a volte bisogna scendere e sottostare al compromesso.
Può essere bello il compromesso, come può essere bella e di carattere la scelta radicale. Dipende.
Stasera son passato davanti a un negozio che vende giocattoli di legno. Uno dei pochi che ancora crede ai giocattoli naturali, fatti secondo natura. Poi però mi sono accorto che alcuni articoli in vetrina o nell'immediato interno avevano delle componenti di plastica colorata. E già mi veniva in mente l'uso e il significato intrinseco dei colori accesi e forti per i giocattoli della primissima infanzia...i gialli, i rossi, i verdi. Si apprende il colore forte e deciso - un pò per attirare interesse e attenzione del bambino - per poi scoprire col crescere che esistono le tinte pastello e le varie sfumature di colori. I pennarelli Vs. colori pastello. Si cresce anche scoprendo e apprezzando queste differenza.
Legno contro plastica. Vengo da una generazione dove i giocattoli erano ancora artigianali, fatti di legno o latta. Poi l'avvento della plastica.
Ebbene...immaginare un mondo senza plastica...come sarebbe? Molti giocattoli sparirebbero, non saprei in che altri materiali potrebbero essere fatti.
Probabilmente si ritornerebbe al legno. I bambini ritornerebbero a giocare come i nostri nonni, a divertirsi con poco, a giocare con la fantasia.
Se è questa una rivoluzione possibile, ben venga. Si vede che non tutto è da buttare, ma da riclicare, riutilizzare, riscoprire, rivalutare.
Il mondo vivrebbe secondo natura. E va al diavolo tutto ciò che distrugge la natura e tutto ciò che toglie meraviglia al creato...cemento e altri materiali che distruggerebbero spazi liberi per giocare e per far volare di fantasia ogni bambino che ha una straordinaria voglia di affermarsi in questo duro e selvaggio mondo.
Evviva ! Proviamo a immaginare un futuro diverso, probabilmente scopriremmo un interesse inaspettato e conveniente.
Staremo a vedere. Buona vita.

by inagguato

 
 
 

Il viaggio

Post n°243 pubblicato il 30 Giugno 2011 da inagguato
 

Vi siete mai domandati perché l'uomo viaggia?
Forse, ricercando una risposta, la prima spiegazione che viene in mente è perché l'uomo ha sempre viaggiato, per ricercare cibo o condizioni migliori. Con l'avvento della moneta, degli scambi, dei maggiori interessi in gioco, del commercio e dello svago e della fruizione del tempo libero, con le scoperte geografiche, si viaggia per affari o per piacere, per fare una vancanza o semplicemente per concludere affari o per instaurare nuove relazioni.
Credo che il viaggio sia connaturato all'uomo. L'uomo, quando scopre qualcosa di diverso fuori dal suo ambiente, che sia la caverna o che sia la sua città, in chiave moderna, ha voglia di conoscere altre meraviglie, ha la curiosità innata.
Mi è stato chiesto lo scopo del mio recente viaggio. Ho viaggiato per piacere, per godermi una meritata vacanza, fuori dal mio ambiente naturale e culturale.
Mi piace viaggiare. Si scoprono culture nuove, ambienti nuovi, nuove forme e nuovi colori con cui stupirsi. Poi si fanno affari, specie nei duty-free degli aeroporti, o si compra il gadget, il regalo che non si riesce a trovare in patria o a casa propria, la cosa particolare o ricercata.
Mi sono trovato in un istante dentro a un grande mercato globale, dove sogni, speranze, bisogni e scopi si inersecavano gli uni con gli altri, fra una moltitudine di persone. E' stat bello assaporare lo stile di vita diverso. Mi sono immerso in una nuova realtà.
Il viaggio ti arricchisce. Per lo meno a me fa questo effetto. Ti allarga gli orizzonti, ti mette in contatto con persone a te sconosciute, si capisce di far parte, seppur in minima parte, di in insieme di persone che quotidianamente stanno al mondo, in questo mondo. In un universo personale, sociale, interculturale.
Poi, alla fine di tutto ciò, ti rimane il bel ricordo, l'esperienza, maggiore consapevolezza e sicurezza in te stesso.
Dopo una breve pausa di riflessione...fra me e me dico "e ora, quale sarà il prossimo viaggio?". In attesa di organizzarmi, la mia mente svaga, e vorrebbe mettersi nuovamente in gioco. tanta voglia di ripartire, di stupirsi come fa un bambino di fronte a cose a lui del tutto estranee ma estremamente meravigliose e inconsuete.
E poi via...al prossimo sogno avverato, al prossimo viaggio.

by inagguato

 
 
 

Amo i poster

Post n°242 pubblicato il 26 Giugno 2011 da inagguato
 

Vi farò una confessione. Di quelle vere. Di quelle convinte e senza troppi giri di parole.
Amo i poster.
I poster, con un bel soggetto rappresentato.
Trovo sublime il linguaggio comunicativo di un poster. E' altamente sintetico, una sola immagine, rappresentativa, ma allo stesso tempo pregna di significato. Pregna, impregnata. Un poster è come un quadro. Anche un quadro sarebbe da fissare per svariati minuti, per capire cosa voglia simboleggiare, comunicare, sebbene spesso davanti a un quadro ci basti solo un rapido e fugace sguardo, e poi dire: l'ho visto.
Un poster invece colpisce maggiormente. O almeno a me. Dico poster come dire anche locandina, di un film o qualcosa di similare. In una sola immagine, la fotografia in esso contenuta deve farci colpo. Il classico colpo di fulmine.
Penso ai quadri o ai poster rappresentanti le opere di Roy Lichtenstein, all'arte moderna in generale, che ha un suo motivo di comunicare. Il linguaggio visivo ti scardina e ti decostruisce i precendenti modelli che tu avevi precostituito nella tua mente, facendoti imparare nuove forme comunicative, attraverso l'arte.
Anche una bella fotografia sa dire molte più cose rispetto a una semplice fotografia di una rivista da parrucchieri. La scorsa settimana mi trovavo all'estero, in un paese dove non conosco la lingua. Nel luogo dove soggiornavo e dormivo si trovavano riviste da sfogliare e da leggere, come passatempo. Mi son detto, vediamo se attraverso le sole immagini io possa capire la linea editoriale, le scelte comunicative, il target di riferimento ect., senza sforzarmi di tradurre lo scritto. Ebbene, è una cosa che ho fatto, cioè capire solo attraverso l'immagine. Esercizio eseguito, ed esperienza fatta.
Nei poster il processo è uguale, ma ridimensionato. Hai solo l'immagine da vedere, da capire. A casa avrò una decina di poster. Mi piace avere quelli che per me hanno maggiore significato, comprarli e poi incorniciarli.
Solo che adesso mi ci vorrebbe una parete tutta libera da poterli appendere. Chissà se un giorno, se un domani, oltre che avere un cassetto pieno di sogni da realizzare, possa avere pure una parete bianca per appendere...tutto ciò che ha significato molto per me. Non solo immagine, che fa riflettere, che comunica, che si lascia guardare intensamente, ma anche storia, esperienza vissuta, fatti che hanno portato all'acquisto del suddetto poster...altro significato.
Tutto ciò riflette la mia vita, le mie scelte, la mia indole artistica. Questa cosa è una parte significativa di me.
Ora ve l'ho confidata.

by inagguato

 
 
 

Folgorazione

Post n°241 pubblicato il 12 Giugno 2011 da inagguato
 


 

"Il vero Amore è senza rimpianto anche quando non c'è  ritorno...."
 





 
 
 

Tu baciami adesso... ADESSO

Post n°240 pubblicato il 06 Giugno 2011 da inagguato
 

Io ti ho fatto tutto col mio amore
tu col tuo mi hai fatto disperare
ma senti canto e quante volte solitudine è cantare?
Sento la mia voce e non la tua
all'orecchio e sulla bocca mia
come dicevi quando avevi il cuore in gola innamorato?..eh?...
E baciami adesso...
e dimmelo spesso
se l'amore è perplesso
ma perchè?
perchè?
E baciami adesso
l'amore è sospeso
ma tu baciami adesso
e poi vedraì
Vedrai



come in pieno giorno in pieno viso
come in piena notte che dormivo
come a tradimento se di spalle sulla schiena ti sentivo
come dal rancore e dall'addio
e dal pianto e del perdono mio
che non serve a niente se talmente imperdonabile è l'amore
E baciami adesso...
e dimmelo spesso
se l'amore è perplesso
ma perchè?
perchè?
E baciami adesso
l'amore è sospeso
ma tu baciami adesso
e poi vedraì
Vedrai adesso
e se non mi senti, se non ci sei
o non lo fai adesso
per sempre con me sarà mai
Tu baciami adesso e poi vedrai vedrai...
adesso
adesso

Altri testi su: http://www.angolotesti.it/M/testi_canzoni_mietta_2093/testo_canzone_baciami_adesso_749325.html
Tutto su Mietta: http://www.musictory.it/musica/Mietta




by inagguato - video tratto da http://www.youtube.com/watch?v=7jqYa3yR6Ss

 
 
 

Queen Who want to live forever

Post n°239 pubblicato il 31 Maggio 2011 da inagguato
 



video tratto da http://video.libero.it/app/play?id=f66113e73ad2eb7c74cbfc29afad0bcd

 
 
 

Tutto andrà meglio con il tempo

Post n°238 pubblicato il 29 Maggio 2011 da inagguato
 

L'esperienza conta.
Si dice sempre, fai esperienza, imapara l'arte e mettila da parte. Da giovani si ha l'ardore addosso, nel fare qualunque cosa, mentre col crescere si pondera tutto fino nei minimi particolari, è tutto un gestiere. Tempo e forze.
E' molto vero il fatto che a vent'anni faresti qualsiasi cosa, per entusiasmo, per spirito d'iniziativa, per poi capire che tutto non lo si può fare, che ci vuole tempo per fare tutto quanto e si finisce così per crescere.
E crescendo si acquista esperienza. Si pensa che col crescere molti errori non si possano più compiere. A volte è vero. A volte no. Si sbaglia eccome, a tutte le età.



Si sbaglia in molte scelte. L'importante è saper scegliere, altrimenti si cade nell'immobilismo più assoluto e in una vita priva di entusiasmo e, appunto, di esperienze.
L'esperienza rende saggi. L'intraprendenza rende protagonisti e vengono creati dei precendeti. Grazie ai precedenti, si è più maturi e consapevoli della possibile replicazione delle scelte compiute nel passato, e del loro miglioramento.
Il tempo cura. Il tempo cura anche le ferite.
Spesso incontro persone che sono state ferite nel loro passato. Lo sono stato anch'io. Ferite in molti modi e in molte situazioni. Ferite nei sentimenti. Anche.
Molte di queste persone rivangano il passato, non sono capaci di andare oltre, di mettere una pietra sopra al tutto, vivendo così nel rammarico, nel rimorso, e nella pura rassegnazione che le cose non cambieranno, dato il precedente negativo.
Sono un ottimista per natura, quindi il pensier negativo non mi assale più di tanto. Trovo sconcerto nella grande rassegnazione di molte di queste persone, incapaci di uscire dal loro guscio per vivere appieno la loro propria esistenza. E' questione di capacità, di sensibilità, di carattere. Non posso imporre a queste persone di vederla a modo mio, so solo che mi spiace di questa loro prigione mentale.
Credo che ci voglia più dialogo. In tutto e fra tutti. Un bel lettino da psicologo insegna. Ieri ho incontrato un'anziana signora, che è la moglie di un anziano signore mio amico e socio di interessi in comune. Stavo conversando con lei, mentre squilla il suo telefono cellulare. Lei risponde. La telefonata si protrae per alcuni minuti, io non ascolto più di tanto, distratto da altre cose e dalla volontà di darle un pò di privacy, sebbene io sia a pochi centimentri di distanza. Finita la telefonata mi confida una cosa. Lei riceve confidenze da un'altra persona, appunto la chiamante. E mi dice che è proprio vero, quando sei una persona sconosciuta ad un'altra ma meritevole di fiducia, si aprono le porte di infinite confidenze e si viene a sapere cose che ognuno terrebbe volentieri per sé.
La cosa mi ha fatto riflettere. Ci vuole dialogo.
E poi, il tempo sarà galantuomo...tutto andrà meglio con il tempo. Con, appunto, l'esperienza. Sebbene il vivere adesso, con gli sbagli e gli errori che si possono commettere, rende la vita ancor più eccitante e piena di significato. Uno sbaglio è sempre uno sprone a far meglio, un'occasione da limitare ma necessaria a limare le tante sfaccettature della nostra seppur meravigliosa esistenza. (E non ditemi che son mieloso - vedo il mondo a mio modo e vorrei un bel confronto con persone di pari o superiore intelligenza alla mia, se questo è un chieder poco - fornitemi perdono per ciò).

Suvvia...oltre alle nuvole c'è sempre un pò d'azzurro...da qualche parte.


by inagguato

- video tratto da http://video.libero.it/app/play?id=a4d9a339d4f10e9dc29b3e9dd155706e

 
 
 

Canzoni che ti rimangono dentro

Post n°237 pubblicato il 27 Maggio 2011 da inagguato
 

La nostra vita è piena di musica. Per lo meno la mia.
A chi non piace la musica?
Ognuno di noi preferisce un certo genere. Tutto secondo l'umore, il carattere della persona, lo stato del momento. Poi, capita di amare una canzone per il testo, per la melodia, o per tutte e due le cose, o semplicemente perchè quella canzone è stata la colonna sonora di un momento particolarmente significativo di un'esperienza di vita.
Oppure si ama una certa canzone senza un particolare perché, per il semplice motivo che ci fa stare bene, ci da una qual particolare carica o ci tranquillizza.
Oggi ho tirato fuori un vecchio CD, di Lene Marlin, anno 1999. Lo aveva tra le mani una mia collega di lavoro e si meravigliava della sua "antichità". Ma tu ascolti questa musica? mi disse meravigliata. Di che anno sarà questo CD? E io: C'è l'anno stampato dietro. 1999. Lei andava alle superiori, dodici anni fa. Una sua compagna di classe sapeva quasi tutte le canzoni contenute in quell'album a memoria e spesso le cantava alla mia amica collega di lavoro. Era il primo successo commerciale di lene Marlin, con l'album Playing my game.
A me è rimasta dentro questa canzone - Maybe I'll go - . La risentirei infinite volte. Non so il perchè. Forse mi calma, mi mette in pace con me stesso, mi fa riflettere sulle opportunità della vita e...come dice il titolo, forse io andrò. Probabilmente.
La lascio qui nel blog. Questa è la canzone del giorno. Una di quelle canzoni che più mi sono rimaste dentro. Una canzone da interiorizzare, da ascoltare in silenzio, rilassati.
Mi saprete dire che emozioni vi susciterà.



A presto.

by inagguato

(video tratto da http://video.libero.it/app/play?id=8c6bba064d68099f66abde5950a0fbbb )

 
 
 

Libertà

Post n°236 pubblicato il 25 Maggio 2011 da inagguato
 

 

Inseguendo la mia libertà, i miei sogni, le mie ambizioni.

 

Le mie scelte condizionano le mie soddisfazioni, le aspettative proprie e altrui.
Non sempre si è consapevoli delle conseguenze di un gesto, di un'azione.
Non sempre si è consapevoli di noi stessi, delle nostre potenzialità, della facilità - o difficoltà - nel risolvere un problema. Bisogna tentare, buttarsi, creare il precedente.
Solo così si vive, solo così si riesce a vivere. Scegliendo una strada.
Ho pregato infinite volte di trovare la mia strada. Non so se l'ho ancora trovata, quella giusta. So che vivo a mio modo nella maniera che prediligo, libero o costretto da condizionamenti propri e altrui. Alla fine tiro dritto. Giust'appunto...per la mia strada.

 

by inagguato - video tratto da http://video.libero.it/app/play?id=91f6e8e22e34ae55783c2ab4d2a67bac

 
 
 

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