mamma single

Aspettare un bambino...da sola


Sto aspettando una bambina e.. sono sola. Ho amato il padre di mia figlia disperatamente e, nonostante tutto, lo amo ancora, ma lui non è vicino a me in questo periodo così delicato, nè, credo, lo sarà in futuro. Ha troppa paura di cambiare la sua vita e di sconvolgere equilibri consolidati, non ha la voglia ed il coraggio di mettersi nuovamente in gioco.. In fondo un figlio è una scommessa con il futuro e lui questa piccola vita che sta crescendo l'ha rifiutata fin dal primo momento. Ha subito  visto i problemi e le complicazioni che avrebbe potuto procurargli e si è rifiutato di guardare anche alle gioie, all'amore, all'enorme ricchezza che un figlio può regalare.Neanche io sono nata con la vocazione della maternità, ma nel momento in cui ho visto quella strisciolina colorata sul  test di gravidanza mi sono sentita madre. All'improvviso , nella mia vita è cambiato tutto, e quella piccola creatura è diventata l'unica cosa davvero importante, mentre tutto il resto, tutto quello  che occupava la mia vita ed i miei pensieri fino ad un istante prima, scompariva. L'ho amata e desiderata subito, tantissimo, e quando nel corso della gravidanza ho avuto paura di perderla, mi è sembrato di impazzire.Ma è difficile, molto piu' di quanto avrei pensato. Vivere una gravidanza da sola è una cosa terribile. Ogni problema, ogni disturbo, ogni ansia ( e ce ne sono continuamente) non condivisi con nessuno vengono amplificati a dismisura e ci sono momenti in cui mi sembra di non avere piu' energie, in cui il mondo intero pare crollarmi addosso ed ho paura, solo e semplicemente paura.Non ho purtroppo il sostegno ed il conforto di una famiglia e la maggior parte dei miei amici si sono dileguati ; forse sono stata io stessa ad allontanarli. Come un animale ferito, mi sono rifugiata nella mia tana a leccarmi le ferite e a cercare dentro di me la forza necessaria. Non ero piu' una compagnia brillante e piacevole, nè potevo più essere l'organizzatrice di serate e divertimenti che tutti conoscevano. Oggi non mi interessano più i compagni di giochi,cerco una complicità ed una condivisione più profonda che non con tutti è possibile costruire.Mi sono, però, rimaste accanto alcune, poche, vere amiche ed il loro aiuto è stato prezioso; ogni parola di ringraziamento sarebbe banale e insufficiente. Cosa posso dire a chi mi ha portato le medicine, la spesa e soprattutto un sorriso quando stavo male, fisicamente e psicologicamente? Ci sono gesti e sentimenti che non hanno bisogno di parole.Adesso sto meglio e, giorno dopo giorno, affronto la vita, combatto le mie ansie e, soprattutto, spero... Spero di poter vedere tra qualche mese il sorriso della mia bambina, che mi ripagherà di tutte le sofferenze.Se qualcuno ha vissuto o sta vivendo la mia stessa esperienza o semplicemente vuole comunicare con me, E' LA BENVENUTA!!!