confusione

AD OGNIUNO IL PROPRIO VOLO


Finalmente Felipe vide  la porta aprirsi.Aveva pauraNatalia uscì dall’ombra come una lucetta improvvisa.Sentì il bisogno di tenere quell’ immagine ancora un secondo prima di farla  appassire.Felipe quella mattina era andato per la valigia marrone.Natalia gliela diede tenendolo sulla soglia.Aveva i  piedi scalzi. Felipe  spaiava tutti i suoi calzini.Fu’ quello  l’ultimo argomento di discussione .Aveva gli occhi gonfi.Molto tempo fà la valigia profumava di pelle nuova.Allora  tutto  si confondeva, le cose dette e  fatte  male si dimenticavano  istantaneamente. Ma adesso aveva solo ricordi brutti.Felipe  rimase con la  porta a un centimetro dal  suo naso grande.Tutte le parole rimasero senza voce dentro quel condominio silenzioso alle porte di Madrid.Aveva perso tutto.Non era nemmeno sicuro se  il biglietto per Roma fosse dentro la sua tasca .Se avesse varcato la vita di Natalia magari tutto sarebbe tornato come prima.Aveva molta fantasia.Se la valigia si  fosse imbarcata? Se fosse  rimasta sullo zerbino?Lei disse qualcosa, ma oramai lui era diventato sordo.Aveva gli occhi fissi sulla porta chiusa. Era rimasto solo con la valigia. Ci pensava ancora  mentre il rullo trasporta persone lo dirigeva al check-in.Si stava allontanando da quei piedi nudi,da quello sguardo severo e da quell’appartamento.Allora la valigia marrone era in esposizione in quel bellissimo negozietto,Natalia insistette perché Felipe l’acquistasse. Era una giornata piena di luce e di vento e non importava dove fossero e cosa facessero. Gesticolava con le mani dispensando al venditore  sorrisi e battute . Felipe cercava disperatamente la sua carta di credito.Scrisse sul pos 180 euro .Accadde un centinaio di anni fa. Imbarcarono la valigia ,  volo 104 diretto per Roma.Felipe prese il suo posto,allacciò la cinghia liberandosi la mano dalla mano.Una ragazza sorridente gli offrì un caffè,lui sorrise.L’aereo sorvolava le nuvole.Felipe finì con l’essere felice.