confusione

SEGNI PERDUTI


La mia chitarra è chiusa nella sua custodia rigida da troppi anni.I miei polpastrelli hanno ormai perso il caratteristico calletto che si forma quando si imprimono sulle corde.In realtà non sono solo questi i miei segni perduti.Alcuni sono arrivati  senza chiedere permesso alloggiando i propri bagagli.Ho ferite talmente  profonde da fare tremare il più tosto dei pirati del mare,ma sono particolari.Penso che bisogna guardare ancora più profondamente,in fondo c’è il fondo e tutti noi ne conserviamo il più magnifico dei tesori.Tutti hanno un aereoplanino nascosto negli abissi segreti delle proprie taschesognando oggi,come ieri,come domani di farlo decollare.La mia carriera professionale ha subito un sobbalzo. Non và bene.Cambiare rotta sapendo già che non và bene così e come partire senza carburanteE’ come quando una coppia si sta per sposare e lui confida al suo migliore amico che “Ormai è giunta l’ora,indietro non si torna”Mi è capitato di non aver paura,sterzare, ripartire svoltando proprio lì in quella strada che evitavo sempre. Credo di non essere l’unico che sia capitato di tornare casa talmente svuotato da costringere di annegare il proprio fegato in qualche veleno,cercando,raschiando anche il più brutto ciel sereno.“Ti dimostro che la mano c’è l’ho”,lo dimostro a me stesso come so trattare le persone che non conosco,ti posso assicurare che certe cose non si trovano scritte in nessun manuale,ti viene se c’è in te,e,ognuno può disporre della propria mano.Presto andrò a comperare sei belle corde nuove per la mia acustica.Sono un principiante lo so.Ma è ora che tornano a casa,magari con l’areoplanino tutti i miei segni perduti.