confusione

TEMPO CHE VERRA'


Loro due, una macchina per fuggire,Loro due per sempre cosģ,senza capire,senza pensare cosa potevano incontrare.Improvvisamente tra il cielo e il proprio colloun fiato, un solco nascosto e prolungato.Chissą che cosa č stato.Chissą tu dove sei stato.Lei, in una nuvola di fumo respirava il dolore e sputava la delusione,gomiti puntati sulle ginocchia,pieghe come onde schiumate dai propri indicirigirava ciocche di capelli a gomitolo,come in un giro tornava sciolta e poi raccolta.Non sapeva se era ancora disposta ,non si era ancora proposta.Lui,disteso su un mucchio di pensieri e di parolebuttate a caso in una nuova canzone.Un altro caffč e un altro amico perduto in un fosso,combattente combattuto e distrutto da chiunque e da niente,se era quella la direzione chissą,ma era inghiottito ora o oramai dalla birradalla televisione e dal tempo che verrąLoro due uccisi dalla monotoniaLoro due e giorni tutti ugualiLoro due senza saper che dire senza saper che fare.Senza frugare le tasche ,senza  sapere che cosa stancasse.Correvano veloce per paura di fermarsi per guardarsi intorno,passare ogni giorno senza fare nemmeno un conto.Era sufficiente rallentare per sapere che era un viaggio senza ritorno.Loro due uccisi dal loro stesso embrioneLoro due sconfitti da un giovane dolore.Correvano veloce,il finestrino abbassato per fare uscire il fumo e insieme a lui tutto l’amore.Sul sedile posteriore un raggio di sole.Lei osservņ assorta un nuovo colore.