confusione

TORNANDO A CASA


Ho chiuso le porte dell’ascensore. Il mio indice destro spinge la T.Vado giù,in fondo,sempre meno in alto ,con i piedi a terra sospeso nel buio di questo tunnel in verticale.L’ascensore è arrivato .Sono in fondo,dopo sei piani. Sono troppi.Troppi per immaginare tutta la vita che li risalirà.Troppi per dire quanto tempo passerà e, sono pochi.Pochi e troppo vicini tra loro per sentirsi anche solo per un momentotra il sopra e il sotto di tutti i piani.  La notte è filigrana bagnata tra le vie incapsulate di automobili.Scritte più o meno artistiche sulle pareti del mercato coperto.Io parcheggio su questa via.Parcheggio qui anche se in realtà non si potrebbe,qui i camion discendono tutte le fatiche.La terra si sente viva abbastanza,per  quello che serve, per quello che beve.Verrà  mattina quando sarà e i camion arriveranno.Intanto io vado via e ora è notte.E’ proprio questo il quartiere con il mercato?E’proprio lui. Così bello e così, decisamente addormentato.