VAGHEIDEE

Due Geni, uova, nani e alberi


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*L'uovo ha una forma perfettabenché sia fatto col culo.[Bruno Munari]--
--Un Grandissimo!(per me un mito)Un artista/designer che non ha mai perso lo spirito del bambino. «Durante l’infanzia – scrive l’artista – siamo in quello stato che gli orientali definiscono Zen: la conoscenza della realtà che ci circonda avviene istintivamente mediante quelle attività che gli adulti chiamano gioco. Tutti i ricettori sensoriali sono aperti per ricevere dati: guardare, toccare, sentire i sapori, il caldo, il freddo, il peso e la leggerezza, il morbido e il duro, il ruvido e il liscio, i colori, le forme, le distanze, la luce, il buio, il suono e il silenzio… tutto è nuovo, tutto è da imparare e il gioco favorisce la memorizzazione.Poi si diventa adulti, si entra nella ‘società’, uno alla volta si chiudono i ricettori sensoriali. Non impariamo quasi più niente, usiamo solo la ragione e la parola e ci domandiamo: quanto costa? A cosa serve? Quanto mi rende? E poi, diventati ricchi, ci si fa costruire una bella villa al lago e, come ricordo di una infanzia felice e perduta per sempre, si fanno mettere in giardino la serie completa dei nanetti e Biancaneve in cemento colorato.»[da Verbale scritto] -***-La gallina non ha fatto l’uovo. Detto da un Genio:“Qualcosa da cenare! La madre, cercando riprendersi, guardò per la cucina, vuota e fredda, schiuse un’anta della credenza dove l’ombre s’erano addormite su quel po’ di sentor di lardo e d’avanzi: in cucina non v’era quasi nulla, da potergli preparare nemmeno un ovo. Lo stentòreo deretano delle galline del Giuseppe ci perveniva piuttosto raramente, a una così gloriosa estromissione. Ne teneva più d’una, ma facevan l’ovo a turno: e spesso, poi, marinavano íl turno. Il figlio si sarebbe imbestialito anche di ciò: e allora bisognava sorvolare, sulle ova. Già altra volta era accaduto che s’infuriasse, per quella inadempienza dei polli del Serruchón porco: e aveva accusato il gallo di morosità genetica e di perversione, le galline d’esser lesbiche, e tr…”[La cognizione del dolore]-
[Carlo Emilio Gadda] -- ***-
 ALBEROl'esplosione lentissimadi un seme.[Bruno Munari].-***-“Dallo spettacolo d’una edilità pacchiana, cùrule o plebea, rifuggivo con le mie speranze alle querci, ai pini. Le querci responsali dell’antica gente druidica: i pini! il di cui sussurro lento, nel vento del monte, mi regalava il batticuore. Batticuore d’amore. Il mio spirito, il groppo di rapporti di cui ero il nodo, pio nodo, pio non ostante tutto, sentiva che del popolo alto dei pini era la mia genitura e la mia gente, l’antica […]. Ma gli alberi sacri erano spenti: erano stati recisi: perché desse albergo, la terra, alla nanificata prole degli umani.”[Come lavoro]-
[Carlo Emilio Gadda]---***-Non sono le cose che ci accadono,che ci circondano o che subiamo,a “fare” il nostro mondo.[ben povera e limitata sarebbe la vita]E’ il COME le guardiamo !----