VAGHEIDEE

Spunti di vista


--Tempo fa, parlando con un'amica di libri e letture, essendo anch'ella appassionata lettrice, oltre che persona dotata di notevole intelligenza, buona cultura ed indubbia sensibilità al "mondo" dell'arte in genere, mi ha, se non meravigliato, abbastanza sorpreso la sua asserzione direi netta e categorica sul rifiuto nel leggere poesie, o meglio, nel considerare tali letture non di suo interesse e piacimento. Dico che non mi ha del tutto meravigliato poiché non è certo la prima volta che noto questa forma di refrattarietà verso la forma poetica, e non solo da parte di persone che già non hanno un gran rapporto con la lettura in genere, ma anche di individui che, almeno presumibilmente, ne potrebbero invece apprezzare il valore. Ora, ci si potrebbe discutere per ore su tale argomento, tentando di capire, di spiegare e di approfondire le motivazioni - individuali e "sociologiche" - alla base di una posizione piuttosto che un'altra (ma non infieriamo!). Ed è anche noto, direi storicamente noto, purtroppo, quanto la poesia sia Arte certamente poco popolare, specie in Italia, ed anzi spesso considerata, come gli stessi poeti in fondo, quasi come "cosa" inutile, per menti e soggetti estranei al vivere pratico e quotidiano, insomma, per gente fuori dal mondo. Non sono certo io in grado di argomentare in modo sufficiente, corretto ed esaustivo su tale nobile tema,  ma so però che non poche volte mi è capitato, appunto leggendo ed immergendomi in talune opere, di rimanere letteralmente incantato dalla potenza e dalla perfezione di quelle immagini e di quei pensieri. Stupore reso ancor più efficace proprio dalla forza evocativa ed emozionale espressa, non nelle decine di pagine di un racconto o nelle centinaia di un romanzo, bensì in poche, brevi, limitate, selezionatissime parole. Le uniche possibili. Non altre.E per uno come me, fissato per la Semplicità = Essenzialità delle cose - di tutte le cose e non cose -, sapere che l'Uomo si può scaldare con così poco fiato, è come dare un po' più di Senso al vivere.-Questi pensieri qui sopra, o meglio, il riferimento al discorso fatto con l'amica "anti-poesia", mi è venuto in mente leggendo, appunto, un poeta sudamericano scoperto da  poco, del quale ho letto, tra gli altri, questo componimento, che tenta di spiegare l'essenza dell'arte poetica - o almeno la sua personale - e che farei leggere a chi di poesia non vuol sentire.-ARTE POETICA, 1-Quando mio figlio mangia della frutta o beve dell’acqua o si lava in un fiume,dice solo che mangia della fruttae beve dell’acqua o si lava nel fiume.Per questo ride quando leggo le mie poesie.Ancora non capisce tante parole,ancora non capisce che le parole non sono le cose,che in una poesia voglio dire ciò che ci supera ad ogni passo;l’ira per gli stipendi le case prestate e gli abiti che invecchiano;la speranza fra debiti e strade spartite con giorni monotonie mattine la cui unica dolcezza è l’acqua che ci lava;l’onore fra impieghi part-time e amici senza onore;la rapina nei giornali e negli uffici pubblici;la vita che ci apre le braccia per prendereda una parte la notte delle pioggee dall’altra i giorni di sventura.Ma una volta, mangiando un caco del mio paese,disse, senza accorgersi,che sapeva di qualcosa fra la pesca e la prugna.Siccome ignorava quel frutto,non disse cosa era, ma disse come era.Ancora non capisce che è così ch’io parlo,che cerco di capire ciò che ignoro,e poi cerco di dirlo, nonostante tutto.Come se ignorare fosse anch’esso un modo di capire.Come se sempre ricordassiche la vita non è una frase e non è un nomené un verso che tutti capiscono.È, a mio modo, come se dicessiche bevo dell’acqua o mangio un fruttoo che mi lavo in un fiume.-(Carlos Montemayor)-Che dire?E siccome questo Poeta messicano mi piace molto, metto qui anche un’altra sua opera, che, se qualcuno mi dicesse di non apprezzare – o di non “sentire” nulla, proprio nulla, nel leggerla –, beh, io di quella persona potrei anche farmi una pessima opinione!!!
-MEMORIA
- Io sono qui, a casa mia, da solo. E qui ci sono i mobili, l’aria, i rumori.Ho un sentimento trasparente comeil vetro di questa finestra.È come la finestra da cui guardavo la neve all’alba,molti anni fa, quando ero piccolo,e schiacciavo la faccia contro il vetroe capivo la vita.È un desiderio in quiete, come il pomeriggio.È stare come sta ogni cosa.Avere il mio posto come tutto in questa casa.Durare il tempo che si dura, come le cose.Non essere di più né meglio di loro.Soltanto essere, in mezzo alla mia vita,una parte del silenzio d’ogni cosa.--Però, in fondo, lo capisco. Se uno non sente, non sente.Punto.--