VAGHEIDEE

Odio


-"Sembra a volte che il destino di una persona sia legato fatalmente al suo stesso nome."Dalla nota al testo de "Questo è il bosco" e altre poesie, di Eunice Odio.Un "libretto" di poco più di trenta pagine. Pochi grammi, che incendiano la mente.-
Io vorrei essere bambinaper accoppiare le nubi a distanza(alte claudicanti della forma),per giungere all’allegria delle piccole cosee domandare,come chi non lo conosce,il colore delle foglie.Com’era?...Essere la bambinache cadeva d’improvvisodentro un treno con angeli,che arrivavano così, in vacanza,a correre brevemente tra le uve,o attraverso notturnifuggiti da altre nottidi geometrie più alte.- 
Questo è il boscoe qui, per un momento,il mio cuore spia...Vanno e vengonoi discendenti degli alberi-nascosti animali geometrici.Si chiudono nelle proprie materie concave,tempie aeree, lontani fantasmi con ali sommerse.... -
Però adesso, che cosa devo essere?Se mi sono nati questi occhi così grandie questi chiari desideri di sbieco....se mi dolse moltissimo direper raggiungere nuovamente la parolache fuggiva,saetta scappata dalla mia carne,e mi ha addolorato molto amare a tratti,impenitente e solae parlare di cose incompiute,tinte cose di bimbi,di candore dissimulato,o di semplici apiaggiogate a tristi rosari.-- 
Questo è il bosco distantee qui, in una forma di setelascio il mio cuore a riposare,a retrocedere,un pensiero di foglie che fu mio.-Questo è il boscoe qui il mio cuore, denudandosi,è solo un rumore,un’allegria che deviò dentro mee incessantemente si persee non si può trovaree nemmeno può assomigliare a se stessa.- -
Come potrò essere ora,bambina in tumulto,forma mutevole e pura,o semplicemente, bambina alla leggera,divergente in colorie adatta per l’addioin ogni momento.-[Vorrei essere bambina] 
Qui il mio cuore-questo è il bosco-riposa celebrando la sua morte.Se ne va,andrà presto in cammino,come un domani,come un tempo,come se “andarsene sempre”fosse il suo pronome. …Se ne va oggi,se ne andò ieri,sempre andrà in cammino…Andiamo, àlzati, è ora di partire.Dove andiamo, compagno, senza nulla al sole?Andiamo alla sacra formache più non dorme;…--
Ho freddo. Abbiamo.Non dovevamo uscire per essere scrutati, per avere qualcosa di nostro, e strappatie divisicome albero che siamoche ci sogna.Camminiamo.Entriamoper non uscire mai più:per compiere il nostro obbligo di palpitare,di singhiozzare,di morire in sola compagniadell’ultima delle nostre ossache udì chiamare la terra.-[Questo è il bosco]-* * *Raccontamicome sono lì cose di consumo:libri,rose,tinitinnii di rondini.…Riassumimi ora che tremobenignamentedietro una rondine,ora che mi propongo pubblicamenteper nudo di farfalla-o sto come le rosedisordinando l’aria.-[Ricevimento di un amico]  
Come quando nell’infanziasognavo che un sogno mi doleva,ricordo il ragazzo che amavo:una sera attraversavamo il mio corpocon allegria d’arpe appena colte…Poi vogliono che io non ascolti,che non salti la bambina,(la bimba fa un salto di lampada che s’apre,da nord a sud percorre un giglio).Che nessuno la veda!-[A Natalia, la bimba del pittore Granell]
Eunice Odio, nata a San José nel 1919 e morta in estrema solitudine a Città del Messico nel 1974.--