VAGHEIDEE

Un posto dove ... {Epitaffio}


-E' esistito un posto dove ...
 "Spegni i miei occhi: io ti vedrò lo stesso,sigilla le mie orecchie: io potrò udirti,e senza piedi camminare verso di tee senza bocca tornare ad invocarti.Spezza le mie braccia e io ti stringeròcon il mio cuore che si è fatto mano"--"Io mi unisco al silenzio io mi sono unita al silenzio e mi lascio fare e mi lascio bere e mi lascio dire"  
-"Cammino alle tue spalle. E non chiedo doveil tuo cuore mi conduce. Ti seguo e come i fiorisento l’orlo radente della tua veste …” “Dopo staseracome potrò più tornare aquell’altra vita?”        -
“Invano cercheresti di evitare la mia voceE di superare i muri dei miei elogiSiamo cuciti dalla stessa stellaChe mi importa dei segni della notteE della radice e dell’eco funebre che hanno nel mio pettoHo questa tua voce per ogni difesaCosa sarebbe la vita se tu non fossi nata?Una cometa senza mantello che muore di freddoLa mia felicità è guardarti solitaria sul divano del mondoE questo bacio che gonfia la prua delle tue labbraE questo sorriso  come un vessillo davanti alla tua vitaE questo segreto che conduce le maree del tuo pettoAddormentato all’ombra dei tuoi seni”- 
“Anima miachiudi gli occhipiano pianoe come s’affonda nell’acquaimmergiti nel sonnonuda e vestita di biancoil più bello dei sogniti accoglierà”    - 
-“Io so come correvie d’improvviso, ansimante,attendesti rivolgendomi lo sguardo.Sedevo accanto a te mentre dormivi;la tua mano sinistragiaceva come una rosa.”   -
“Così felici ed emozionati. Come sefossimo stati messi lìproprio in quel momento.”    -
--"Amo in te le cose lontaneamo in te l’impossibileentro nei tuoi occhi come in un boscopieno di solee sudato affamato infuriatoho la passione del cacciatoreper mordere nella tua carne”  -
“Nella sete ricevono bevanda e nel buio,guarda, i loro occhi si rischiarano di luce.Lascia che sprofondino uno nell’altraper resistersi a vicenda.”     - -
-“Per un po’ mi son lasciato immaginare che ero mortoe mi stava bene anche quello, almeno per un paiodi minuti, finchè non me ne sono ben reso conto: Morto.Mentre me ne stavo lì sdraiato a occhi chiusi,dopo essermi immaginato  come sarebbe statose non avessi davvero potuto più rialzarmi, ho pensato a te.Ho aperto gli occhi e mi sono alzato subitoe son ritornato a esser contento.E’ che te ne sono grato, capisci. E te lo volevo dire.”- -
“Chi dirà ciò che ci accadde?Tutto ricuperammo per cui sempreil tempo era mancato. Io stranamente maturaiogni slancio di mai vissuta gioventù,e tu vivesti, Amata, sul mio cuorenon so quale impetuosa fanciullezza.”   -
“In sogno o a primaverati ho incontrata,e ora attraversiamo insieme il giorno d’autunno,tu stringi la mia mano e piangi.”-“E quello che vorrei dirti di più bellonon te l’ho ancora detto.” 
-“Fammi un favore stamattina. Chiudi le tende e torna a letto.Lascia perdere il caffè. Faremo fintadi essere in un paese straniero, innamorati.”-“Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugiaè la mia nostalgia…è la mia setetirata su dal pozzo dei miei sogni…ciò che ho scritto di noi è tutta una bugiaciò che ho scritto di noi è tutta verità”------E' esistito davvero quel posto?O l'ho solo sognato?(quel che è stato lo èper sempre)---* Scatti tratti da “La stanza”di Lorenzo Mattotti – Ed. Logos
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