Creato da k.way il 13/11/2009

VAGHEIDEE

quell'andatura incerta che chiamano esperienza

 

« Un vero amoreOniriche realtà »

Vuoti

Post n°168 pubblicato il 09 Settembre 2011 da k.way
 

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L'avevano chiamato a Torino per parlare di spiritualità. Lui che è il funambolo più famoso del mondo, infatti, sembrerebbe un esperto di dei, a forza di camminar loro vicino, lassù nei cieli. Ma Philippe Petit, che ha passato la vita a disubbidire, si mantiene a cauta distanza dalle religioni rivelate. «Non credo in Dio, e nemmeno negli psicanalisti». [...].

«Chiunque può guardare qualcosa di incredibile - dice - e sognarlo». Come? Petit rivela il suo metodo, una specie di religione che lega montagne e cuori, nell'affascinante libricino, Credere nel vuoto, pubblicato da Bollati Boringhieri [...] Sul frontespizio compare «introduzione di Michele Serra». Non è proprio così. Perché il giornalista-scrittore fa qualcosa in più, dialoga, pone domande, pungola maieuticamente Petit sulla fede, sulle vertigini, sull'umiltà, sulla mistica della tenacia. Chiede persino se c'è qualche broker che lo assicura prima di un'impresa. Risposta: «Firmo documenti complicati in cui prometto di non fare causa a nessuno nel caso in cui muoia». [...]

La prima impresa è stata a Parigi, Notre-Dame, 1971. Tese una corda tra le due torri e camminò nel nulla, sopra centinaia di persone stupite. Quando scese lo misero in galera, perché era proibito turbare l'ordine pubblico e fare mattane. [...] In quarant'anni ha passeggiato tra le nuvole ovunque, da Sydney alla Torre Eiffel. E vorrebbe ancora farlo in posti estremi, come il Gran Canyon o l'isola di Pasqua.

Il suo sogno più grande sono state le Torri Gemelle. Cominciò a pensarci quando le vide solo in forma di progetto su una rivista. E preparò per mesi l'impresa come fosse un colpo in banca. Nel '74 si arrampicò di nascosto sui grattacieli in costruzione, beffò la sicurezza, tese il filo e andò avanti e indietro per una quarantina di minuti a 400 metri d'altezza, vestito di nero. Lo arrestarono di nuovo, ma fu condannato a una pena mite: esibirsi per i bambini a Central Park. Era arrivato a New York come un cospiratore, con quello sberleffo estremo in mente. Non se n'è più andato via. [...]

Petit piace alle gente comune, ma anche a tipi come Herzog e Mailer. Perché quando disobbedisce alla gravità, lassù, riesce a dare le vertigini a chiunque, a sollevarlo dalle banalità terrestri. Un giorno, per esempio, passò nel cielo di Gerusalemme. Qualche decina di migliaia di arabi e israeliani si scoprirono a battere le mani tutti insieme per incitarlo, dimenticando d'odiarsi cordialmente. [...] Allora perché ciondola su quelle corde tese a centinaia di metri d'altezza, perché rischia di sfracellarsi ogni volta? Non sa rispondere con precisione, come Matisse non saprebbe spiegare perché ha usato certi colori sulla tela. Dice solo che gli piace andare in «una terra di nessuno in cui nessun uomo è mai arrivato. Perché un essere umano sulla sommità di una cima altissima, molto forte ma molto,fragile, è un'immagine perfetta». [...]

Petit, come dice il nome, è «piccolo» in alto, un minuscolo puntino nel vuoto e nel cielo. Eppure molto più vicino agli dèi di noi quaggiù. I miti antichi raccontano che gli onnipotenti s'indignavano se qualcuno s'accostava troppo impertinente e lo facevano precipitare. Ora invece stanno a guardare quell'uomo che sale in cielo discreto, a piedi quasi scalzi, come un mistico che cerca l'assoluto. Certo, crede fortemente in se stesso, è quasi più audace di Icaro, ma deve anche conoscere l'umiltà perché se commette un errore è spacciato. Forse è per questo che gli dei lo lasciano fare. Forse la sua levità non li disturba. O forse, come dice il decano James Parks Morton «Dio crede in te».

[tratto da un articolo di Bruno Ventavoli  su La stampa del 3.09.2008]

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"...quello che faccio non ha nulla a che vedere con il corpo. Passione, intuizione, ricerca della perfezione, tenacia, amore per qualcosa: tutto questo è frutto della mente. Per camminare su una corda tesa si ha certamente bisogno del corpo, ma prima di tutto è necessario generare una sorpredente energia di solidità e di fede: bisogna credere. Quando sono sulla fune, quando, dopo aver afferrato la mia asta da equilibrista, sono pronto a partire, devo sapere in anticipo, prima di fare il primo passo, che arriverò dall'altra parte. Se non lo sapessi, fuggirei via perchè sarebbe terrificante. Questa è fede. Forse è una fede religiosa: di certo ha a che fare con la mente. La mia filosofia è di avere un'idea, un progetto, impegnare la mia mente in qualcosa e poi coinvolgere il corpo, tirandolo per una manica. Il corpo seguirà la mente. Certo, per fare le sue famose dodici piroette Baryshnikov* ha bisogno di dodici anni di lavoro, ma è solo un dettaglio. La cosa importante è la mente".

 (da Credere nel vuoto )

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"chi è fiero della propria paura osa tendere cavi sui precipizi; si lancia all’assalto dei  campanili; allontana e unisce le montagne. ecco il viaggio da fare: alzati quando il filo si mischia alla carta del cielo."

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 Manhattan 11 Settembre 2001

Il vuoto della ragione.

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Commenti al Post:
ladymiss00
ladymiss00 il 10/09/11 alle 09:41 via WEB
Mio Dio, si ; bisogna credere nel vuoto^_^ Interessante. Grazie!
 
Nues.s
Nues.s il 10/09/11 alle 15:46 via WEB
L'ultimo tassello virgolettato di pensiero, a comporre questo post, è il tuo, Lu?
Alzati quando il filo si mischia alla carta del cielo.
Ma è bellissimo...intenso e bellissimo.
 
IlGiocoDellePerle8
IlGiocoDellePerle8 il 11/09/11 alle 03:07 via WEB
http://www.npr.org/2011/09/04/140144067/first-listen-steve-reich-wtc-9-11
 
cricetodoc
cricetodoc il 12/09/11 alle 09:23 via WEB
Che bel post Luca, mi ha colpito molto. Bacio.
 
d4ny3L4
d4ny3L4 il 12/09/11 alle 10:14 via WEB
Davvero intenso.
 
lontradelbosc
lontradelbosc il 12/09/11 alle 21:33 via WEB
Equilibrio totale di mente,di corpo,e dei due un tutt'uno, cervelletto da guinness,ma mi sento svenire solo al pensiero, e altrettanto se penso alla sua mamma! Se dovessi assistere penso che non lo vedrei, perchè di sicuro chiuderei gli occhi per la paura. Hai ricordato questa data in modo creativo e delicato, grazie Luca.
 
xx_Arcadia_xx
xx_Arcadia_xx il 13/09/11 alle 12:13 via WEB
in perfetto equilibrio sul vuoto.. già.. :))
 
boezio62
boezio62 il 13/09/11 alle 12:20 via WEB
Magnifico post ...pieno di messaggi e contraddizioni...,come un uomo che proclama di non credere in Dio e negli uomini e sfida metaforicamente il vuoto.Sembrano non restare molte altre ipotesi su quello in cui crede:se' stesso,temerariamente,da sfidare la morte o l'apparentemente impossibile e certamente possiede un grandissimo ego,tipico di certi personaggi straordinari nella nostra societa' anche per la loro volonta' di sfida e desiderio di notorieta' (free climbing e novelli Icaro come DeGaillardon,sempre francesi...ci sara' anche la grandeur di mezzo?scherzo...).Egli,per me, non lancia una sfida agli dèi ma agli uomini,sfida il terrore del vuoto e si fa lui stesso semidio...difatti che differenza potrebbe mai esserci tra il restare in bilico su un cavetto d'acciao teso a 40 cm da terra in un giardino pubblico e farlo a 400 mt.d'altezza?Nessuno andrebbe a filmarlo e in questo credo che il richiamo del giornalista all'umilta' di Petit sia fuori luogo...in lui v'è piena coscienza delle proprie capacita' psico-fisiche...mi fa' un sorridere poi Serra che gli pone domande metafisiche...anche se capisco questa 'ansia' di trovare nuove icone umane per sostituire vecchi dèi che purtroppo per lui esistono da quando esiste l'uomo e non producono solo Mostri della Fede da parte di chi si professa ferocemente ateo,agnostico. Ma c’è un altro livello di visione che è quello posto da te spesso nel tuo scrivere,e te ne do’ merito anche questa volta…quello dell’allegoria umana rappresentato da questo "mistico senza mistica". In questo caso il coraggio di osare,scavalcare ostacoli apparentemente impossibili come quelli che separano le menti ma soprattutto il cuore indurito degli uomini “per costruire ponti e non innalzare muri ” come diceva Giovanni Paolo II°,per vedere gli altri dentro noi stessi ,per sentirsi parte della Famiglia Umana allora l’insensatezza della violenza appare di una stupidita’ fenomenale come nell’11 Settembre...ma rimane il vuoto.E' colpa di Dio?Ma perche' si dice sopratutto oggi che Dio non esiste? E' colpa degli uomini? Si,ma degli uomini che credono fanaticamente in un Dio guerriero,dicono i laicisti.Siamo di fronte nel bene e nel male all'opera e al pensiero umano,Dio,qui non lo vedo per chi crede nell'etica e nell'armonia proposta da tante religioni...e io sono cristiano,credo faticosamente in quella fede e mi pioacerebbe fare come gli ebrei che riescono perfinoa scherzare e a litigare con il Dio biblico.Tanti spunti L.,grazie.
 
 
k.way
k.way il 13/09/11 alle 13:06 via WEB
Sinceramente onorato per le parole e per il tempo dedicato a questo tuo commento qui, A.
Grazie davvero a te!
 
EasyTouch
EasyTouch il 14/09/11 alle 09:57 via WEB
sai cosa Luca, il vuoto che va ad affrontare umilmente e caparbiemente Il Petit non è derivante da azioni coraggiose o da una sottile e silente sfida con la morte. Il vuoto è stare lassu' sospeso, una volta tirata quella corda, a resistere agli sguardi altrui e ai canti delle sirene. Questo è affrontare il vuoto. Di persone che tendono corde in mezzo al cielo ne conosco molte, alcune imperterrite continuano a lanciarsi nel vuoto e a cadere; io non condivido. E' una forma di disobbedienza egoica ed infantile. Chi non ha nulla da perdere nè da imparare saltà anche nel vuoto sperando in un qualche gancio in mezzo al cielo.....
 
 
EasyTouch
EasyTouch il 14/09/11 alle 09:58 via WEB
ma quel vuoto non lo affrontano...
 
   
EasyTouch
EasyTouch il 14/09/11 alle 10:00 via WEB
Boezio: l'umiltà è riconoscere i propri limiti in quel caso...ma forse hai ragione tu, il termine esatto non è umiltà...questa è solo una parte del risultato che è l'equilibrio psico fisico
 
     
boezio62
boezio62 il 25/09/11 alle 00:32 via WEB
si...equilibrio ,Easy-touch....equilibrio in effetti. :)
 
ormesullasabbia.a
ormesullasabbia.a il 14/09/11 alle 18:53 via WEB
Luca! ^__^ Piccolo ma infinitamente grande! In quel vuoto, in quella sfida con se stesso esorcizza le sue e altrui paure! Tutta la mia stima per questo tuo post amico caro! Un abbraccio! Paola
 
pa.oletta
pa.oletta il 16/09/11 alle 09:41 via WEB
Ho letto con calma e ho letto anche i commenti. Posso dirti che è uno dei tuoi post migliori? Sono tutti belli, anche quelli brevi perché conservi la lucidità di essere incisivo e pungente sempre. Ma questo.... è da lasciare a bocca aperta. Non sto a ripetere il mio pensiero... lo condivido con chi mi ha preceduto e l'ha fatto eccellente... Il vuoto della ragione. Questa frase riassume il tutto. Ti abbraccio forte... buon venerdì! Paola
 
rossanadgl14
rossanadgl14 il 21/09/11 alle 16:39 via WEB
. forse lui interiormente si sente della stessa sostanza del cielo, quando è lassù.. i limiti del corpo, il peso della massa corporea, svaniscono quasi, nel suo perceprirsi come aria, stessa sostanza del cielo.. forse.
 
xmolina
xmolina il 21/09/11 alle 20:28 via WEB
è riuscito in quello che molti inseguno senza successo dai pscologi o santoni... credere. La fede non ha nulla a vedere con dio se non si considera il proprio io . Ma non un io ideale, ipotetico, bensì un io totale, come quello che ti sostiene su una fune e ti porta dall'altra parte. Non è tanto una esibizione di doti funambolesche ma la rappresentazione di un uomo centrato, consapevole delle sue paure che senza pensarci troppo se le porta a 400 metri di altezza.
 
solosorriso
solosorriso il 22/09/11 alle 12:34 via WEB
Ti confesso che sono attratta dai funamboli ma nello stesso tempo mi inquietano...già...io che soffro di vertigini non riesco nemmeno a guardarlo il mio e altrui vuoto...paura...ansia unita alla stessa voglia di volare proprio in quel vuoto...continua contraddizione con me stessa...forse un giorno mi passerà :-) Un abbraccio di buona giornata... Carmen
 
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