Creato da k.way il 13/11/2009

VAGHEIDEE

quell'andatura incerta che chiamano esperienza

 

« §§§"..." »

SENZA FRENI (rewind)

Post n°100 pubblicato il 22 Novembre 2010 da k.way
 

..... .                                                                               
Era la strada che portava alla cava, collegava una via del paese direttamente al fiume. Sagoma serpeggiante e stretta, a doppio senso di marcia, ma stretta, che se tu in auto scendevi o salivi, l'altro, o tu, dovevate arretrare sino ad uno dei pochi lievissimi larghi, per poi passare schivandovi.
Ma più che stretta, era ripida, molto ripida, di una pendenza esagerata.
In meno di un chilometro compensava un dislivello di ....., non lo so, so solo che era esagerata.

Era anche la strada che usavano i camion che risalivano dalla cava di ghiaia. Quasi tutti i giorni quelle bestie meccaniche, impassibili e monotone, risalivano quella loro mulattiera impadronendosene per l'intera larghezza sino alla cima. Implacabili. Non v'era scampo.

Ragazzini, alcuni giorni d'estate ci riunivamo alle prime ore del pomeriggio, ciascuno con il suo bolide a pedali, spesso privato di freni per renderlo più brutale (ricordo che si stava a gambe piegate premendo con entrambe i piedi, i più audaci con uno solo, sul cerchione posteriore, per rallentare la corsa, o almeno tentare di farlo) e si decideva se scendere in gruppo "a chi arriva primo" o se fare la gara a tempo, ossia il più veloce.

La pista era la strada della cava.

Il più scaltro tra gli scaltri, dopo pochi minuti di folle discesa, nemmeno se avesse avuto cento piedi, avrebbe potuto fermarsi incolume. Di solito, a molto meno della metà del percorso, ci si buttava dalla bici, lasciando che, nel suo breve equilibrio precario, terminasse contro una delle pareti di roccia laterali. In realtà, vinceva chi durava di più in sella. E comunque eri contento quando, rialzato da terra, non vedevi molto sangue su braccia e ginocchia. E poi al dolore nemmeno ci pensavi tanto.

................

....................

Ancora oggi, mi chiedo come, in quei giorni, in nessuno di quei giorni, alcun camion abbia mai risalito quella strada.

Forse, l'impavida gioventù intimorisce le regole della sorte.

O forse, dall'alto, c'era chi dirigeva il traffico.

 

E io ora, con sorriso amaro e troppi freni, sono qui a scriverlo.

 

<) k.way (>

..

.

.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/incertaMENTE/trackback.php?msg=9540963

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
margherita.22
margherita.22 il 22/11/10 alle 22:06 via WEB
Forse non č la prima...ma la seconda che hai detto.....
 
misteropagano
misteropagano il 22/11/10 alle 22:32 via WEB
Deliziosa infanzia impavida...
 
Odette292
Odette292 il 23/11/10 alle 19:15 via WEB
:)
 
only4words
only4words il 24/11/10 alle 11:22 via WEB
che bello il tempo in cui nulla ti chiedi.
 
Lizzie.Bennet86
Lizzie.Bennet86 il 24/11/10 alle 11:58 via WEB
Bisognerebbe prenderne l'esempio...e togliere qualche freno anche adesso...si respirerebbe meglio...
 
Nues.s
Nues.s il 24/11/10 alle 17:02 via WEB
Joe Temerario.....;-)
 
cricetodoc
cricetodoc il 24/11/10 alle 18:33 via WEB
A questo post sono particolarmente affezionata. Ti ho conosciuto da questo post e rileggerlo mi ha suscitato le stesse emozioni di allora. La sorte cattiva non puņ vincere contro il coraggio della fanciullezza. Solo che ora ce ne siamo dimenticati. Bacio mio caro.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

CARTE DI VIAGGIO

 

A. Narimi

A. Anedda

H.D. Thoreau

J. Berger

C. Lispector

E.E. Cummings

M. Benedetti

J. Addad

V. Capossela

P. Jacottet

P. Cappello

A. Ernaux

L. Gluck

N. Ponzio

I. Bachmann

J.C. Onetti

 

 

I MIEI LINK PREFERITI

- aNobii
 

CARTE DI VIAGGIO

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963