Creato da k.way il 13/11/2009

VAGHEIDEE

quell'andatura incerta che chiamano esperienza

 

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Inquietanti letture

Post n°135 pubblicato il 27 Marzo 2011 da k.way
 

-

Lo scrittore americano Don DeLillo, nel suo romanzo "Rumore bianco", con cui, nel 1985, vince il National Book Award, scrive:

(...) come mai c'è gente rispettabile, piena di buone intenzioni e responsabile, che si trova intrigata dalle catastrofi, quando le vede in televisione?
Quindi gli parlai della recente serata a base di lava, fango e infuriare d'acqua, che i ragazzini ed avevamo trovato tanto emozionante?
- Ne volevamo ancora, sempre di più.
- È naturale, è normale, - rispose lui, con un rassicurante cenno del capo. - Succede a tutti.
- Perché?
- Perché soffriamo di svanimento cerebrale. Di quando in quando abbiamo bisogno di una catastrofe per spezzare l'incessante bombardamento dell'informazione.
(...) Parole, immagini, numeri, fatti, grafici, statistiche, macchioline, onde, particelle, granellini di polvere. Soltanto le catastrofi attirano la nostra attenzione. Le vogliamo, ne abbiamo bisogno, ne siamo dipendenti. Purché capitino da un'altra parte. (...)

....

(...) Malcolm e io una volta abbiamo preso il tè con il colonnello Gheddafi. Uomo affascinante e spietato, uno dei pochi terroristi di nostra conoscenza che viva secondo la propria immagine pubblica.

....   ....

Non provoca nausea, vomito, fiato corto, come avevano detto prima.
- Che cosa provoca?
- Palpitazioni di cuore e senso di déja vu.
- Déja vu?
- Colpisce la parte falsa della memoria umana, o qualcosa del genere. Ma non è tutto. Non la definiscono neanche più nube grassa e nera.
- E come?
  Mi guardò attentamente.
- Evento tossico aereo.
  Parole che pronunciò con tono secco e carico di presagi, sillabandole, come se avvertisse  la minaccia contenuta nella terminologia creata dal governo.

-

 

Final Toto Photo

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E' già tutto scritto.

E l’abbiamo dettato noi!

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-

 
Rispondi al commento:
amarablack
amarablack il 28/03/11 alle 12:01 via WEB
..sono tante le cose gà dettate... eppure.... c'è qualcosa nell'uomo che lo spinge a una consapevole cecità... e le catastrofi (altrui).. forse regalano quel sentirsi fortunati.. che davanti alla normalità non si sa più vedere.... e quando sono frutto degli elementi (e non della mano umana).. forse risvegliano un'atavica animalità.. che funziona da adrenalina... (magari poi ti metto da me una cosa scritta nell'alluvione di ottobre).... ciao..:)*
 
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