Creato da k.way il 13/11/2009

VAGHEIDEE

quell'andatura incerta che chiamano esperienza

 

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Naufragi della memoria

Post n°138 pubblicato il 04 Aprile 2011 da k.way
 

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''Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purché le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione.''

 

Da una relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912

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Rispondi al commento:
boezio62
boezio62 il 06/04/11 alle 13:00 via WEB
E' vera la dimenticanza della memoria,le valigie di cartone,le facce di gente abbruttita dal lavoro massacrante,quel mare immenso mai visto in una vita passata a chinare la testa davanti ai padroni e sulle spighe di grano da mietere,e quelle minuziose visite mediche degli americani,le domande da fare per il lavoro da trovare e venivano pure respinti in tanti..E' vero pure che non avevano le nike ai piedi,i satelltari,i cellulari,le televisioni,internet dei magrebini di quest'ultima ondata migratoria.La Storia non si ripete.Faremmo un grave errore a dire che siamo degli egoisti,dei razzisti e basta.Il mondo sta' cambiando in ogni aspetto,forse finalmmente cadranno confini e dittature e viaggeranno genti e diritti ma checche' ne dica Gian Antonio Stella questo nostro Paese è tutt'altro che razzista come l'efficiente Germania o la gelida svizzera che conrolla i propri confini dai clandestini con i droni!Si' i droni gli aerei senza pilota ad uso militare,per individuare in mezzo ai passi di montagna i passaggi dei nordafricani.Loro lo sanno che cercano di passare dalla iperpopolata Lombardia alla ricchissima regione dei cantoni.E li' individuano cosi'...rispedendoli poi ai valichi lombardi! Come i francesi a Ventimiglia...i missili si,i tunisini no...
 
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