Avere sempre ragione, farsi sempre strada, calpestare tutto, non avere mai dubbi: non sono forse queste le grandi qualità con le quali la stoltezza governa il mondo?
(William Thackeray)
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Resti quel che resti
Cammino in questo mondo
Senza pace fino in fondo
Immondo falsotondo infame mondocane
Rame ferro piombo stagno
Bagno le Dta in 3 dita di vita
Compro colori imbratto la mente
Sente il dente un freddo fendente
Sconquasso l'equilibrio offendo il vaso
Se è tanto fragile non sarà un caso
V'era un sogno celato là dentro
Ora dal basso è più alto di prima
Liberati i frammenti il respiro è più ampio
Che il vago non è il vuoto
E' il saper dell'incertezza
E' accoglienza è nascita è parto
E' una porta mai chiusa all'incanto
E sia pure soltanto una speranza
ché il desiderio è una domanda
la cui risposta nessuno conosce.
Tuffato nel canto di un nobile pianto
Pianto di case di lume di lune
Cielo osservato dall'ultimo piano
Finestra terrazza vetro giardino
Di notte qui ha inizio il mattino
Alberi foglie radice conci(di)me
Piedi e mani mari non fiumi
E allora lascia che sia marea
Corsa cammino tronco segreto
Alberi e giostre circo e teatro
Un albero aspetta più antico di tutti
Anche il cielo lo sa e batte alle imposte
Sta nel tuo nome in poca distanza
Nell'occhio del lupo la luce che dice
Tazza sedia latte cartone
Tavolo divano sorriso canzone
E subito la tavola è celeste
Come fosse cielo
Metti la tazza in cielo
Devi apparecchiare il cielo.
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Parole catapultate _
allo sbaraglio _
avanzi senza resto_
Paga il conto ed esci__
Occupato tutto pieno__
Io resto _
Almeno a guardare_
A vederti danzare._
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Come fossi
F uoco
_________ A cqua
________ T erra
A ria ___
Come
F A T A
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