Avere sempre ragione, farsi sempre strada, calpestare tutto, non avere mai dubbi: non sono forse queste le grandi qualità con le quali la stoltezza governa il mondo?
(William Thackeray)
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- "Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno. Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un'azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date. [Antonio Gramsci - 1° gennaio 1916] -
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Post n°114 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da k.way
- '' Al diavolo la realtà! Dateci un bel po' di stradine serpeggianti e di casette dipinte di bianco, rosa e celeste; fateci essere tutti buoni consumatori, fateci avere un bel senso di Appartenenza e allevare i figli in un bagno di sentimentalismo - papà è un grand'uomo perché guadagna quanto basta per campare, mamma è una gran donna perché è rimasta accanto a papà per tutti questi anni - e se mai la buona vecchia realtà dovesse venire a galla e farci bu!, ci daremo un gran da fare per fingere che non sia accaduto affatto. '' ["Revolutionary Road" - Richard Yates] - - - |
- Sì, Amore è sapere che noi siamo quell'albero e la terra che lo nutre, le foglie sono anche nostri figli, beviamo la stessa acqua e soffriamo lo stesso freddo. Quando fiorisce, tu piangi commosso. Se gli incidi il tronco, tu perdi sangue. Noi siamo gli infiniti punti del Cerchio, che, come una catena, si spezza se cede l'anello più debole. Per questo si dice anche, che l'Amore torna. - - (e non è detto sia Natale) - - - - - (da una riflessione ad un post di YukatankaYotanka) - -- |
- "La dottrina di Gesù e di Lao Tze, la dottrina dei Veda e la dottrina di Goethe sono, per ciò in cui esse concernono l'eternamente umano, le stesse. Vi è solo una dottrina. Vi è solo una religione. Vi è solo una felicità. Migliaia di forme, migliaia di profeti, ma solo un richiamo, solo una voce. La voce di Dio non viene dal Sinai né dalla Bibbia, l'essenza dell'amore, della bellezza, della santità non risiede nel Cristianesimo, né nell'antichità, né in Goethe, né in Tolstoi - risiede in te, in te e in me, in ognuno di noi. Questa è l'antica, unica ed eternamente vera verità. E' la dottrina del 'regno dei cieli', che noi portiamo nel più profondo di noi." [H. Hesse] - - - |
- " E' natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese." [C. Bukowski] - - - |
Post n°110 pubblicato il 18 Dicembre 2010 da k.way
. -- - Strani esseri, gli uomini.
Se la squadra per cui tifano vince il campionato, Se il partito che votano vince le elezioni Se a Natale il loro sguardo cade su persone che soffrono e vivono in solitudine e miseria - "In fondo Siamo tutti fratelli, partecipiamo alle gioie ed ai dolori del prossimo." -. - - Poi escono di casa. Un uomo steso a terra li fa inciampare. - ... e che cazzo, con tutto il posto che c'è !!! - - - . . . |
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- - Mi sono vestito lentamente, una
[Enrique Gracia Trinidad] Alexey Titarenko Photo - - |
- " ... era indubbio, quella gente non sognava il cibo. perché? perché non aveva fame. non aveva mai avuto fame. la mia fame non è da intendersi nel senso più ampio: se fosse stata solo fame di alimenti, forse non sarebbe stata così grave. ma esiste una fame che è solo di cibo? esiste una fame del ventre che non sia indizio di una fame più generalizzata? per fame, intendo quel buco spaventoso di tutto l'essere, quel vuoto che attanaglia, quell'aspirazione non tanto all'utopica pienezza quanto alla semplice realtà: là dove non c'è niente, imploro che vi sia qualcosa." [Amelie Nothomb - Biografia della fame] -
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Post n°105 pubblicato il 09 Dicembre 2010 da k.way
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"E naturalmente non si può nemmeno dire che nella sostanza sia molto diverso da uno che valuta una ragazza attraente e le fa delle avances e impiega sapientemente la giusta retorica e spinge i bottoni giusti per portarsela a casa, senza mai dire niente o toccarla in modo non gentile e piacevole e apparentemente rispettabile, e la conduce gentilmente e rispettosamente al proprio letto con le lenzuola di raso e alla luce della luna fa l'amore in modo intenso e premuroso con lei e la fa venire di continuo finchè lei tra virgolette chiede pietà ed è completamente sotto il suo controllo emotivo e sente che fra loro ci dev'essere un contatto profondo e inscindibile se quella serata è stata così perfetta e appagante e basata sul rispetto reciproco e poi lei si accende una sigaretta e avvia un paio d'ore di chiacchiericcio postcoitale pseudointimo sul letto sfatto e sembrano molto vicini e contenti mentre la cosa che in realtà lui vuole da quel momento in poi è trovarsi in un punto esattamente agli antipodi rispetto a dove si trova lei e sta pensando a come darle lo speciale numero del telefono staccato e poi non farsi più vivo." [David Foster Wallace - Brevi interviste con uomini schifosi] . . (Le tecniche di caccia sembra siano sempre più sofisticate. E “gentili”.) - - |
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- <<Incredibile come il dolore dell'anima non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto-barellieri-il-plasma, se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore a pezzi e sei così disperato che non ti riesce aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell'anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare.>> [Insciallah - Oriana Fallaci] - -- |
. ANIMA MIA . . . |
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Post n°101 pubblicato il 27 Novembre 2010 da k.way
. "Finora tu hai perso molte cose. Molte cose preziose. Il problema non è sapere di chi è la colpa. Il problema è che tu attaccavi sempre qualcosa di te a tutte le cose che perdevi. Non avresti dovuto. Avresti dovuto tenere qualcosa da parte per te, invece di lasciarla andare via con il resto. Così ti sei consumato a poco a poco. [...] Anche se tu ricominci da capo, e riesci a rimettere a posto la tua vita, è probabile che tu rifaccia le stesse cose. È una tendenza. E quando si supera un certo punto, non si può più tornare indietro." [Murakami Haruky, Dance dance dance] .
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Post n°100 pubblicato il 22 Novembre 2010 da k.way
. ..... . Era anche la strada che usavano i camion che risalivano dalla cava di ghiaia. Quasi tutti i giorni quelle bestie meccaniche, impassibili e monotone, risalivano quella loro mulattiera impadronendosene per l'intera larghezza sino alla cima. Implacabili. Non v'era scampo. Ragazzini, alcuni giorni d'estate ci riunivamo alle prime ore del pomeriggio, ciascuno con il suo bolide a pedali, spesso privato di freni per renderlo più brutale (ricordo che si stava a gambe piegate premendo con entrambe i piedi, i più audaci con uno solo, sul cerchione posteriore, per rallentare la corsa, o almeno tentare di farlo) e si decideva se scendere in gruppo "a chi arriva primo" o se fare la gara a tempo, ossia il più veloce. La pista era la strada della cava. Il più scaltro tra gli scaltri, dopo pochi minuti di folle discesa, nemmeno se avesse avuto cento piedi, avrebbe potuto fermarsi incolume. Di solito, a molto meno della metà del percorso, ci si buttava dalla bici, lasciando che, nel suo breve equilibrio precario, terminasse contro una delle pareti di roccia laterali. In realtà, vinceva chi durava di più in sella. E comunque eri contento quando, rialzato da terra, non vedevi molto sangue su braccia e ginocchia. E poi al dolore nemmeno ci pensavi tanto. ................ .................... Ancora oggi, mi chiedo come, in quei giorni, in nessuno di quei giorni, alcun camion abbia mai risalito quella strada. Forse, l'impavida gioventù intimorisce le regole della sorte. O forse, dall'alto, c'era chi dirigeva il traffico.
E io ora, con sorriso amaro e troppi freni, sono qui a scriverlo.
<) k.way (> .. . . |
. Incontro Esitammo un istante, . . . . . |
Post n°97 pubblicato il 10 Novembre 2010 da k.way
. . In me In me c'è qualcosa di rotto. In me c'è qualcosa di schiacciato. Ci sono oggetti distrutti e schiacciati Eppure non mi perdo di morale, [Kikuo Takano] . . |
Post n°96 pubblicato il 07 Novembre 2010 da k.way
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Spesso la Genialità, come l'Arte, è accostata alla follia o comunque alla diversità. E allora penso che la teoria della "maggioranza = normalità", ovvero delle regole uniformanti, deve avere delle falle notevoli. Ed il Genio origina da lì, da quegli spazi scomodi, dimostrandoci sfacciatamente e con sberleffo che la vita è ancor più folle di lui. Ma i saccenti, con i loro collari invisibili, dal basso del loro altare, questo fatto lo ignorano. Sebbene, in fondo, già accettare quel che siamo, e viverla comunque, ci avvicina non poco alla luce dei geni. - - |
CARTE DI VIAGGIO
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J. Berger
C. Lispector
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