in cielo

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Autoguarigione - processo mentale Il corpo umano possiede delle capacità di autoguarigione chesi manifestano anche in condizioni patologiche gravose.Definito scientificamente come guarigione spontanea, dettofenomeno sembra avere quale substrato anatomo – fisiologicol’asse ipotalamo-ipofisario- sistema immunitario. Esso sembraessere il responsabile, in date circostanze, della produzione diormoni e molecole favorenti l’autoguarigione. La PNEI è la scienzaa cui dobbiamo tali evidenze. Le circostanti favorenti la messa in circolo di molecole qualicitochine, serotonina, dopamina, sono attivate mediante ilsistema limbico e rafforzati da uno status mentale creativo,da un’ alta autostima, dalla preghiera nonché dall’eliminazionedi eccessi alimentari, abuso di sostanze nocive per l’organismo,etc,etc.fonte: http://spacesuityoga.files.wordpress.com/ 2008/11/brain-763982-1.jpg Il cervello è capace di creare tutte le condizioni necessarienel rilevare, affrontare e risolvere i disturbi corporei?anche i più gravi? Sembra proprio di sì e sembra che questofenomeno possa essere attivato mediante meccanismi immunitaried adeguate secrezioni. L’occidente, con il proprio modus pensanti,attribuisce certe guarigioni straordinarie e inspiegabili per la scienza,a fattori miracolistici. Definito come guarigione spontanea, in realtàè un fenomeno che inizia ad avere delle risposte da partedella PNEI e che sostanzialmente, sembra attivare alcunesostanze chimiche, i neurotrasmettitori. PNEI è l’acronimo di psiconeuroendocrinoimmunologia,disciplina che studia le interrelazioni tra psiche, sistema immunitario,endocrino e nervoso, nonché come questi si influenzinovicendevolmente. Grazie alla PNEI, alla sua scientificità,sono cadute molte teorie tendenti alla frammentazione delessere umano, teorie che hanno trovato spazio, considerazionee protezione da parte della medicina convenzionale.La liberazione dei neurotrasmettitori avviene continuamenteed è influenzata da innumerevoli fattori: il nostro stato mentalein primis, la tendenza ad essere positivi anche nelle condizionicritiche, lo stile di vita ed il vissuto emotivo. Cosicché ad esempio,essere diffidenti sulle proprie capacità, possedere uno scarsogrado di autostima e di risorse interiori, provoca allo stessomodo dell’ uso indiscriminato di farmaci e/o abuso di sostanzenocive un indebolimento del fenomeno dell’autoguarigione.Da segnalare uno studio effettuato presso L’Harvard MedicalSchool di Boston, pubblicato nel 2002, secondo cui la preghieraed in particolare la recitazione del rosario ed anche di un mantraripetuto, avrebbe la capacità di regolarizzare la pressione arteriosaed il battito cardiaco. In effetti, è dimostrato che queste pratichetendono ad abbassare il tono del sistema simpatico a favore di unaattivazione di quello parasimpatico, predisponendo al rilascio diormoni quali serotonina, (l’ormone del benessere) dopamina,endorfine, citochine. Le sostanze neurotrasmettoriali comele citochine, la serotonina attivano le indispensabili difeseimmunitarie dell’organismo. Accanto alle preghiere o ai mantra,la produzione di dette molecole è incrementata dalla capacitàreattiva che il nostro corpo è in grado di porre in atto nonchédalla creatività, l’amore, lo sport, il sesso e la pratica di un’arte.Processo che verrebbe da dire origina dall’organo più nobile esconosciuto del corpo umano, il cervello, ed è da esso quindiche deriva la nostra capacità di non ammalarsi.Mi viene da pensare come sia errato il life style assunto da noioccidentali e l’errata direzione alla quale viene spinta la nostra vita,lontana dall’interiorità, dall’ascolto dei bisogni primari in favoredi una esistenza che dire superficiale è un eufemismo.Viene allora naturale considerare il sintomo fisico come un cialtroneda debellare ed il corpo che lo manifesta come uno scioccostrumento meccanico da riparare al più presto, veicolo di disservizioe di rallentamento dei ritmi quotidiani. Quanta cecità! Basti pensareche in presenza di sintomi come la febbre o un banale raffreddore,questi sono stroncati immediatamente, assumendo il primo farmacoa portata di mano ed in più attraverso l’ automedicazione. Il substrato anatomo – fisiologico dell’autoguarigione Il potenziale di auto guarigione, sembra si verifichi specificatamenteattraverso la mediazione  dell’asse ipotalamo-ipofisi –sistema immunitario. Georg Groddeck, medico e psicoanalista,padre della moderna psicosomatica, all’inizio del ‘900 descrissele capacità del corpo umano di ripararsi da sé in seguito a malattia.Groddeck riteneva che i nodi da sciogliere per sconfiggere la malattiasi trovassero nella parte razionale del cervello, la quale dovevaessere ridimensionata per permettere all’energia vitale(ES)di emergere e guarirci. Nel suo bellissimo libro, NASAMECU,acronimo ippocratico di natura sanat medico curat, Groddeckfornisce tutte le indicazioni tendenti a tale scopo.L’autore dunque rileva che l’autoguarigione sia possibile attraverso il ridimensionamento dell’IO a favore dell’ES, ovvero dell’energiavitale che è presente dentro ognuno di noi e che fa funzionareinsieme tutte le cellule, ricostruisce il corpo rinnovandolocontinuamente, ci difende dagli attacchi e ci cura.Questo principio, in netto anticipo sui tempi, è una prima formadi lettura “scientifica” la quale propone anche una visione unitariao come diremmo oggi,  olistica dell’uomo. L’Es, definibile anchecome forza totipotente, viene ostacolata dunque dall’IO. L’IO è figlio di una cultura dominante di superficie, di un’educazionecieca di fronte alle diversità e che ci vuole omologati ed intendenza con il sistema. L’ IO è rafforzato dai luoghi comuni,dalla routine quotidiana e da tutte quelle condizioni che ci spingonoverso direzioni innaturali, le quali porteranno, prima o poiverso la malattia.Ogni malattia rappresenta non solo una lacerazione della propriatrama di vita, ma rappresenta un forte appello della nostraintelligenza interiore che altro non chiede di ripristinarel’omeostasi e dunque la salute. Spesso il disagio è già in séla soluzione: basterebbe riportare in primo piano i segnaliche il corpo invia, ascoltare le sue sensazioni ed essernemaggiormente consapevoli.Tanti segnali vengono ignorati o addirittura soppressi ma,questi sono segnali di denuncia di una disarmonia che va benoltre il corpo stesso.La PNEI dimostra scientificamente, ciò che Groddeck teorizzava.La psiche con i suoi processi, il pensiero, la coscienza, le emozionisono elementi compresenti in ogni processo nervoso, endocrinoed immunitario. Tutto dunque nasce dalla mente, in particolaredall’ area limbica, sede delle emozioni e dei comportamenti istintuali.All’interno dell’area limbica giungono continuamente afferenzeda tutti gli organi. David Servan –Schereiber dell’ Università di Pittsburgh, Pennsylvania,afferma che il “ il cervello emotivo” possiede due meccanisminaturali di autoriparazione.Si tratta di capacità innate di ritrovare l’equilibrio ed il benessere…paragonabile alla cicatrizzazione di una ferita. Inoltre l’area limbicaè la centralina di funzioni vitali come la respirazione,il battito cardiaco, la libido, il sonno, la pressione arteriosa,la secrezione ormonale e la risposta immunitaria. 1. Cosa ostacola il processo di autoguarigione? 2. Cosa invece lo favorisce? 3. Alla base dell’effetto placebo, vi è questa risposta? Sicuramente alla prima domanda si poterebbe rispondereche primo fra tutti, l’ ostacolo primario per il nostro guaritoreinterno è il cervello razionale.L’IO, ovverosia le convinzioni, gli schemi mentali e la cerebralità,il ruminìo mentale, il modo di pensare, i falsi obiettivi e/o progettiche ci imponiamo, le credenze e il modo di agire nella realtà ciorientano verso un’operatività rigida, legata a contingenze quotidiane.Ciò promuove un disallineamento tra i due cervelli, generandouno stato di caos e disarmonia del biochimismo corporeo.Un IO che è incapace di accogliere le sensazioni ed i bisogni reali.Il prevalere del cervello razionale sul limbico crea le condizioniper l’instaurarsi di un assetto neurochimico tipico dell’ansiao degli attacchi di panico.Quante depressioni, attacchi di panico o stati ansiogeni potrebberotrovare soluzione se soltanto ci si orientasse all’ascoltodei propri bisogni.Queste comuni manifestazioni psicosomatiche, sono supportateda un’iperattività del sistema nervoso autonomo,in particolare dalla sezione simpatico.Non solo ansia e attacchi di panico! Stress, forte autocontrollo,producono le stesse molecole le quali indeboliscono il nostrosistema salute. Cortisolo, (l’ormone dello stress) adrenalina,radicali liberi sono le molecole responsabili, quando prodottein eccesso e per molto tempo, dell’ indebolimento del sistemaimmunitario, cardiovascolare, gastrointestinale.Esse provocano tra l’altro, una riduzione dei globuli bianchi edanche l’innalzamento della pressione arteriosa e della frequenzacardiaca, predisponendo l’uomo ad un aumentato rischio di incapparein frequenti malattie (virali, batteriche)e di innalzare i fattori di rischiodi ictus o infarto del miocardio. E’ possibile allontanarsi da questi pericoli,attraverso la “riprogrammazione” della propria attività mentale:essere in sintonia con i propri bisogni e quindi con se stessi,essere liberi di esprimere emozioni, ridere, meditare,vivere una sessualità appagante, coltivare interessi e passioni,essere creativi, dedicarsi allo sport preferito favoriscono la salute,promuovono la crescita dell’autostima del buonumore, dell’empatia.Tre condizioni che il nostro cervello plastico adora e che gli fannoprodurre le sostanze della felicità e della salute: endorfine,serotonina, dopamina, citochine, linfochine.La seconda domanda può trovare risposta dalla teoria espostadal ricercatore Enzo Soresi. Il ricercatore,autore de il “cervello anarchico” (UTET) propone la tesi dello“shock carismatico”.Con detta tesi, Soresi teorizza sulle remissioni spontaneeche alcuni individui hanno comportato durante patologieserissime e conclamate. Definiamo cosa è lo shock carismatico;esso è secondo l’autore “un cambiamento profondodello stato mentale della persona quando incontra un soggettomolto carismatico”. All’interno del libro viene segnalato un casodi un contadino afflitto da melanoma che guarisce dopo un incontrocon Madre Teresa di Calcutta. E’ indubbio che l’uomo abbia questarisorsa e la stessa trova testimonianza in questa come in tantealtre guarigioni inspiegabili. Lo stesso effetto placebo,è ipotizzabile che esso sia riconducibile ad una modificazionebiochimica del cervello, generata dalla fiducia riposta nel farmacoda parte del paziente. Evidenze chiare circa l’effetto placebonon ve ne sono, però in letteratura scientifica l’esempiomaggiormente significativo è dato dal confronto tra l’attivitàantidolorifica prodotto dalla morfina con quella prodotta dall’acqua,somministrata in pazienti ignori dello scambio.I dati ci dicono che la scomparsa del dolore nel campione placeboè del 60%. Mentre la medicina ufficiale etichetta l’effetto placebocome un processo di autosuggestione,l’auspicio è quello di poter approfondire,conoscere in fondo questo promettente ambito di ricercae svelare gli intimi e meravigliosi segreti dell’autoguarigione.P.S.La fonte di questa lettura non la ricordoma è sicuramente presa da un sito affidabile.