Omaggio

Post N° 13


Triste era il suo nome e anche la sua condizione.Era un piccolissimo topo. Si trovava, per volontà altrui, a “fare lo stupido” (cosi’ in effetti si sentiva) in un carillon.Lo confortava il fatto di non essere solo.Di fronte a lui la bambolina, con un nastro in testa e delle scarpette rosa tutte lustrini. Che splendore!Era innamorato, ne era sicuro.Ogni tanto quando i relativi volteggi lo consentivanoi loro sguardi si incontravano.Ma, purtroppo, mai si sarebbero potuti avvicinare.Guardava con invidia i due amici,davanti alla casetta dell’orologio a cucu’.Loro si’  erano felici; ogni ora potevanouscire dalle rispettive porticine, fermarsi al centro, protendersi l’uno verso l’altra e baciarsi.A lui non rimaneva che sospirare.Pero’  la musica, sulle note della quale doveva esibirsi,ogni qualvolta qualcuno, grande o piccino che fosse,ne avesse il desiderio, quella si’, gli piaceva veramente.Lo rallegrava: Triste diventava allegro.Come non apprezzare la generosità dell’autore !?Cinguettii, tric-trac, fischietti, cucu’, c’era di tutto. “La sinfonia dei giocattoli” di Leopold Mozart.Da chi lo aveva saputo?Dallo spocchioso orso musicista che si trovavaalla sua destra.Accanto alla bambolina, alla sua sinistra, invece chi c’era ?Lui, il soldatino. In uniforme azzurra, i bottoni d’oro,le ghette bianche, fucile in spalla, postura impeccabile.Come poteva sentirsi Triste, se non triste di nome e di fatto?Continuava a ripetersi:“Mio dio, che invidia ! Lui è bellissimo.Io ben che vada posso risultare simpatico.Se mai dovessimo riuscire a modificare la nostra condizionedi “pupattoli danzanti incollati”, chi pensate che corra a baciare la bambolina dei miei sogni ?” Perché si danza quando si ha voglia di baci?In questa breve vicenda il protagonista non poteva fare altroa causa dell’ottimo collante usato dal costruttore del carillon.Si consolava affermando che,in fondo, la danza era sempre stata la sua passione sin da bambino.