PUERTO... ESCONDIDO

Post N° 1


Una felicità piena, obliosa, libera, sempre novella,tenne ambedue, dopo d'allora.La passione li avvolse, e li fece incuranti di tutto ciò;che per ambedue non fosse un godimento immediato.Ambedue, mirabilmente formati nello spirito e nel corpoall'esercizio di tutti i più alti e più rari diletti,ricercavano senza tregua...il Sommo, l'Insuperabile, l'Inarrivabile;e giungevano così oltre,che talvolta una oscura inquietudine li prendevapur nel colmo dell'oblio, quasi una voce d'ammonimentosalisse dal fondo dell'essereloro ad avvertirli d'un ignoto castigo, d'un termine prossimo.Dalla stanchezza medesima il desiderio risorgeva più sottile,più temerario, più imprudente; come più s'inebriavano,la chimera del loro cuore ingigantiva, s'agitava, generava nuovi sogni;parevano non trovar riposo che nello sforzo,come la fiamma non trova la vita che nella combustione.Talvolta, una fonte di piacere inopinata aprivasi dentro di loro,come balza d'un tratto una polla viva sotto le calcagna d'un uomoche vada alla ventura per l'intrico d'un bosco;ed essi vi bevevano senza misura, finché non l'avevano esausta.Talvolta, l'anima, sotto l'influsso dei desiderii, per un singolarfenomeno d'allucinazione, produceva l'imagine ingannevoled'una esistenza più larga, più libera, più forte, « oltrapiacente »;ed essi vi s'immergevano, vi godevano,vi respiravano come in una loro atmosfera natale.