Difficilespiegarselo

IL MEDICO RISPONDE.....


Oggi affrontiamo la "sindrome del disturbato virtuale", cioè quella particolare patologia che affligge le menti già disturbate nella realtà, aggravandone ulteriormente lo stato allucinatorio.La "disturbata", nel caso specifico, è colei che presenta il seguente quadro clinico:a) Soffre di uno sdoppiamento della personalità. Nella realtà crede di essere Paris Hilton, mentre in chat è addirittura la Madonna (non Louise Veronica Ciccone, ma la Madonna vera e propria);b) A causa del delirio di onnipotenza descritto nel punto precedente, predispone un profilo virtuale contenente foto prelevate da internet, che in genere variano dalle entità "dark", a tramonti romantici, o a visi bellissimi o corpi altrettanto belli. Non mancano i casi di foto con cuccioli di animali;c) Il profilo descrittivo può contenere il "vuoto" (eh, come si potrebbe descrivere la Madonna in poche righe?), oppure contenere lettere senza senso, tipo una serie di "x" o caratteri scelti a casaccio (niente paura, è tipico di questa patologia!); a volte vi si trovano descrizioni bellissime ma deliranti, in genere prelevate da libri o da siti internet;d) Se contattata, la Madonna non risponde o semplicemente rifiuta i contatti. In questo caso è preferibile una preghiera al messaggio in pvt;e) Ad aggravare il quadro c'è la creazione di 700 profili per persona. Provate a consultare il "trovamici" e vedrete quanti profili vuoti o senza senso, o addirittura riportanti nomi e cognomi fittizi (ma io mi domando, ma un supervisore no, eh?).La terapia:La terapia in genere è d'urto, ma di urto vero e proprio. Per esempio un impatto con un tir che proceda alla velocità di almeno 90 km/h. In alternativa, si può optare per il cosiddetto "volo spirituale": una caduta nel vuoto, preferibilmente a partire dal quarto o quinto piano. Si può provare anche da piani più bassi, ma il rischio è che ci si possa fratturare tutto senza passare alla cosiddetta "dimensione superiore". Il genere, invece, già con un quarto piano, l'esito dovrebbe essere certo. Un'altra alternativa è quella denominata "terapia di ridimensionamento": è semplice.... consiste nel mettersi di fronte a uno specchio e ripetere la seguente frase: "non sono niente di che.... non sono niente di che...". Di solito, un paio d'ore al giorno per un paio d'anni dovrebbero essere più che sufficienti.Un simpatico modo di affrontare la questione, infine, potrebbe essere quello di scattarsi una fotografia, riprodurla in ingrandimento (almeno formato A3), affiggerla su una parete di casa, in verticale, disegnare una serie di cerchi concentrici sulla foto stessa e... prenderla a freccette! Quest'ultima linea terapeutica serve anche a migliorare concentrazione e mira.Si scherza sempre (!) :-) Lieto di divertirmi e divertire.... un saluto e.... alla prossima......