VuotoPieno

Post N° 328


Ero al cimitero. Mio figlio con me. Trovavo una forchetta: era corta, scura, con un alternanza di rebbi appuntiti e arrotondati nel senso che finivano proprio con una piccola sfera schiacciata. Mentre mio figlio si avvicinava a me,  facevo cadere volontariamente la forchetta scura  in un tombino e ne trovavo un'altra nuova e luccicante. Entravo in una cappella dove c'erano varie tombe. Mi ritrovavo la forchetta scura tra le mani, la spingevo in una fessura e la lastra di marmo della tomba cominciava ad aprirsi, ma io ero pił interessata ad una specie di batente laterale, anch'esso si apriva lentamente. Non guardavo dentro. Lo spingevo con forza per richiuderlo.