AFFECTIONS

Cerchi nel grano


Le trame fitte della sua tela le aveva già tessute con abile mano, lei era avvezza, esperta, nei suoi anni, più dei miei, aveva giocato con fili di vari colori, con fili di lana, di seta e di freddo nylon, sapeva creare i disegni più elaborati e curiosi, disegni che si fanno guardare, disegni che prima rapiscono gli occhi e poi la mente.Non avevo mai visto quegli strani segni e la curiosità, mista alla voglia di avvolgermi in loro, mi portò di nuovo ad incontrarla.L'occasione fu una gara che dovevo disputare, vicino a quello che ormai ho ribattezzato essere il suo territorio.Non nascondo che in me c'era ancora uno strano sentimento di attesa, una carica che puoi capire solo se la provi dentro, un'energia che sospinse la mia prestazione ad un ottimo livello, anche se alla fine quella fu una sconfitta.Cenammo, ci raccontammo ancora di noi guardandoci negli occhi e poi parlammo per ore chiusi in macchina.Un luogo chiuso, un uomo, una donna, un'intesa crescente per motivi diversi ma comune nelle sensazioni, la magia dei disegnini fatti sui finestrini appannati come se fossimo tornati ad una puerile innocenza e poi.......................MI BACIO'.Per me fu un momento magico, un momento che porto dentro come velato da una tenue nebbia che sfuma i contorni, nebbia che non è fredda, anzi è calda, calda come quella foschia che il sole crea quando regala un miraggio, calda come il turbine irrazionale di sensazioni che porta con sè l'esplosione della concentrazione dei sentimenti.Lì mi baciò e lì, quella notte, ci sciogliemmo l'uno nell'altra.