2 ciacole in cucina

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Lo sapete qual'è quel frutto dolce, succoso che si mangia soprattutto d'estate magari accompagnato dal prosciutto crudo?Ma il MELONE, ovviamente!!!!!La storia del melone è assai curiosa infatti la sua origine è un po' controversa infatti è
contesa da Africe ed Asia. Di certo si sa che gli egiziani dal V secolo a.C. cominciarono ad esportarlo in tutti il bacino mediterraneo; in Italia fa la sua comparsa in età cristiana come testimonia Plinio nel I secolo d.C.In Italia si diffonde tanto velocemente che durante l'impero romano l'imperatore Diocleziano emise un editto per tassare tutti quei meloni che superavano il peso di 200 grammi. Sulle tavole dell'impero romano il melone era usato prevalentemente come verdura e servito come insalata.La storia procede ed il melone viene nominato addirittura da Alexander Dumas che aveva unapredilizione per questo frutto tanto che scrisse che per rendere il melone ben digeribile lo si debba mangiarlo con pepe e sale "e berci sopra un mezzo bicchiere di Madera, o meglio di Marsala”. Addirittura fece una patto con la biblioteca della sua città: in cambio di 400 sue opere (circa 400 volumi) ricevette una rendita vitalizia di 12 meloni l’anno.Fu  proprio in suo onore che venne istituita la confraternita dei Cavalieridei melini di Cavaillon (un tipo di melone).Il melone venne anticamente considerato simbolo di fecondità, probabilmente a causa dei numerosissimi semima; ma anche venne associato al concetto di sciocco e goffo (uno stolto veniva chiamato mellone e una scemenza, mellonaggine).Forse la ragione di tale associazione è da ricercare nell'estrema fecondità di questi frutti, alla loro capacità generatrice, incontrollata, opposta alla ragione dell'intelligenza.Voci contrarie alla commestibilità del melone vennero da medici che invece li consideravano nocivi e imputarono al melone la morte di ben quattro imperatori e due pontefici. Alla metà del 1950 si ammoniva di non abusarne perché  causa di riduzione del "seme genitale" e ne veniva sconsgliato l'uso ai diabetici  e a tutti coloro che soffrivano di disturbi dell'apparato digerente, veniva invece consigliato il consumo a tutti gli altri per le virtù rinfrescanti, diuretiche e lassative.
Il melone si trova in 3 varietà:1. CANTALUPI o ZATTE, sono precoci, grandi e lisci, con la buccia solcata e maturano d'estate ma si conservano per breve tempo;2. MELONI RETATI, sono tondi o leggermente oblunghi, hanno una buccia sottile e un marcato reticolo da cui prendono il nome, anch'essi maturano in estate;3. MELONI INVERNALI, sono tardivi ed hanno una forma allungata ed un colore giallo pallido, la buccia è piuttosto liscia e priva di costole, sono poco profumati ma molto dolce.Caratteristiche qualitativePer stabilire se un melone è di buona qualità, bisogna picchiettare leggermente con le nocche sulla buccia: non si dovrebbe sentire alcun suono. Se questo esame va a buon fine, premere leggermente il frutto in corrispondenza del picciolo e all'estremo opposto: il melone dovrebbe essere piuttosto elastico ma non eccessivamente molle. La buccia non deve presentare ammaccature o macchie e dev'essere profumata (diversamente è probabile che il frutto non sia ancora maturo). Se vi piacciono i meloni più saporiti scegliete i frutti “maschi”, ossia quelli che presentano un punto nero all'estremità opposta rispetto a quella dove si trova il picciolo.ConservazioneSe riposto in frigorifero, resiste al massimo 2-3 giorni; la temperatura non dovrebbe essere inferiore ai 5° C per evitare la comparsa di macchie rosse e il rammollimento della polpa una volta che il frutto viene riportato a temperatura ambiente. E' consigliabile mantenerlo separato da altri alimenti a causa del forte aroma che sprigiona e che potrebbe impregnare altri cibi.Proprietà nutritiveIl melone è ricco di vitamina A e C, ferro e acqua, ed è povero di calorie. In quantità moderate può essere consumato anche dai diabetici data la scarsa quantità di zucchero presente rispetto ai liquidi contenuti nel frutto.Si tratta di un ideale alimento estivo, date le sue proprietà idratanti e lo scarso apporto calorico.