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IL COMPOSTER AEROBICO in SEMIGRATIS E’ INQUINANTE


SCANDALO   INQUINAMENTO IN OFFERTA SPECIALE    LE COMPOSTIERE AEROBICHE IN SEMIGRATIS SONO INQUINANTInella fase aerobica emette composti odorigeni e aerosol microbico.    L’incredibile è realtà!L’offerta, a pochi euro, di Composter con processo biologico aerobico, con lo scopo nobile nelle intenzioni delle amministrazioni pubbliche, di ridurre l’inquinamento, in realtà lo incrementano in maniera moltiplicata.Per fortuna, la complessità e la fatica, connessa al  funzionamento di tali composter aerobici,oltre ai rischi connessi all’inquinamento prodotto, scoraggiano lo stesso impiego delle apparecchiature di compostaggio aerobico, ricevute in semi – omaggio,così il danno è minore. La medicina peggiore del malanno !Infatti, il compostaggio aerobico è un processo di stabilizzazione della sostanza organica,che necessita dell’aereazione, la quale però, provoca la dispersione delle particelle microbiche. Ciò costituisce, esposizione biologica nociva, proveniente dal rilascio di microrganismi e prodotti nocivi del metabolismo o delle strutture cellulari, dispersi nell'aria, durante i processi di compostaggio biologico anaerobico, in atto nei composter domestici. Infatti,il processo di compostaggio aerobico è responsabile di emissioni gassose in atmosfera, di tipo odorifero e di pericoloso aerosol microbico.Il  problema, negli impianti con fase aerobica, è riconducibile  all’emissione dei composti inquinanti originati dalla formazione di composti odorigeni nel corso del processo, tra i quali i più significativi gruppi di composti odorigeni identificati includono ammoniaca e ammine, acidi grassi volatili, composti organici ed inorganici dello zolfo, composti aromatici, terpeni, acetone, fenoli e toluene.Le ammine possono derivare dalla decomposizione microbica degli amminoacidi e delle proteine ad opera dei batteri comuni ( quali E. coli ), le più sgradevoli sono la cadaverina e la putrescina. Oltre alle suddette sostanze odorigine, durante il trattamento biologico aerobico dei  rifiuti, possono originarsi polveri dotate di reattività biologica, presenti come un aerosol di cellule microbiche, ovvero  microorganismi associati a piccolissime particelle di materiali organici o inorganici.Tali  microorganismi sono in grado di rimanere sospesi nell’aria per periodi di tempo anche lunghi, mantenendo vitalità ed eventuale infettività. Nelle polveri disperse si ritrovano cellule di batteri e attinomiceti, propaguli di muffe e spore fungine, nonché particelle virali. Un problema  specifico può essere la presenza del fungo deuteromiceto Aspergilus fumigatus(associato tipicamente alla materia in decadimento), le cui spore se inalate o incluse nel corpo umano, possono causare affezioni polmonari (aspergillosi) nei soggetti predisposti.  Altro elemento di potenziale rischio rientrante nella categoria bio-particolato è rappresentato dall’esposizione alle endotossine, prodotte all’interno delle celluledi alcuni microorganismi e rilasciate a seguito della rottura degli involucri cellulari.Presso i composter aerobici inoltre,si possono liberare composti organici volatili (V.O.C.s46),potenzialmente pericolosi per l’uomo; si tratta di composti quali benzene cloroformio e trielina, normalmente contenuti in taluni solventi,vernici e smacchiatori ad uso domestico.Il rilascio dei V.O.C.s è favorito dalla ventilazione forzata, dal rivoltamento dei rifiuti e dalle elevate temperature realizzate in fase termofila, è concentrato nelle prime 48 ore del processo. Quando la  fase attiva del processo è confinata in ambienti chiusi, un appropriato  ricambio d’aria è importante anche per evitare l’eccessiva esposizione dell’uomo.Le tecnologie  di abbattimento di tali composti possono coincidere con quelle messe in campo perla rimozione degli odori, anche se risulta difficile tenerli monitorati. Per contenere le emissioni di composti volatili e odorigeni, oltre a numerosi accorgimenti da assumere in fase progettuale e gestionale, è possibile intervenirecon sistemi  tecnologici più o meno sofisticati, difficilmente praticabili nei composter  aerobici di tipo domestico.Questa è la  situazione tale e quale monitorata dall’Istituto Superiore della Sanità, daI  SPRA, da ENEA, e da  molti ricercatori  delle Università Italiane.Allora Vi chiederete, perché se quello che ci hai descritto e documentato è un fatto scientifico notorio, non si fermano le compostiere biologiche aerobiche e magari si trovino alternative, tra l’altro esistenti anche al compostaggio aerobico urbano.Semplicemente perché mi è stato più volte detto che il compostaggio aerobico è già conosciuto, in quanto esiste una moltitudine di applicazione e le altre soluzioni tranne quella anaerobico sono sperimentali.Cioè, come  dire: mi sposo “una di quelle”, perché già sperimentata, anche se le applicazioni già effettuate, lasciano molto a desiderare e possono creare seri rischi di ogni genere. Solamente, non si capisce, perché in Italia, non ci sono esempi di composter anaerobici, che eliminando la fase di  produzione di biogas, operano in assenza di ventilazione ed in contenitori perfettamente ermetici.Praticamente, niente aerosol  microbico, niente emissioni odorigeni, praticamente inquinamento zero.Eppure la soluzione anaerobica per il trattamento dei rifiuti organici a livello industriale, trova ogni giorno sempre più applicazioni.Perché i composter domiciliari no?Ritengo perché i composter aerobici,costano poco anzi pochissimo, e si possono distribuire a semigratis, anche se poi vengono abbandonati, quelli anaerobici costano di più perché è necessario  produrli o in plastiche di elevata qualità oppure in acciaio inox.In Australia, la soluzione anaerobica è la più preferita, mentre in Italia la RR- Recycle Research, ha di recente sviluppato e prodotto un apparecchiatura denominata “ Dry-Anaerobic Composter”, che opera a secco con flusso a pistone per gravità.Tale composter anaerobico dry, presenta una soluzione unica a livello mondiale :sfrutta l’energia solare per accelerare il processo di digestione anaeroibica.La perfetta chiusura ermetica di tale Composter, e l’assenza di cattivi odori,consente di poterlo inserire all’interno dell’appartamento o sul balcone oltre che nel giardino anche piccolo.Probabilmente sarà venduto all’estero,se continua la moda dei composter  aerobici, costi quel che costi, in termini di salute, purchè costi poco!Naturalmente la speranza è l’ultima a morire e ci auguriamo, che anche in Italia possano proliferare i composter anaerobici, specie se dry.Tutto questo, a conforto dei cittadini indifesi, anche dalle buone intenzioni di aiutare l’ambiente, con apparecchiature che invece lo danneggiano.MCI – Movimento Cittadini Indifesiblog aiuto sicuroaiutosicuro@libero.it