Creato da: infernodeivivi il 16/09/2006
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni...

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Spirito libero

Vien detto spirito libero colui che pensa in modo diverso da come ci si aspetterebbe in base alle sue origini, al suo ambiente, al suo ceto sociale e al suo ufficio, o in base alle opinioni dominanti. 
 

Città invisibili

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando tutti insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."
 
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Ecco Google Docs & Spreadsheets suite da ufficio gratuita e online

Post n°17 pubblicato il 12 Ottobre 2006 da infernodeivivi
 

SAN FRANCISCO - Qualcuno lo aveva preconizzato diversi anni fa, poi non c'era stato lo sviluppo tanto atteso: le applicazioni, i software si sposteranno sempre di più dal camputer alla rete stessa. Diventando dei servizi veri e propri, con la possibilità di essere condivisi. Ora questo fenomeno è realtà. E se prima a fare da avanguardie erano piccole start-up del web, adesso i movimenti riguardano i colossi. Google, per esempio, ha unificato i suoi servizi di scrittura e di creazione di fogli di calcolo on line: Google Docs & Spreadsheets.

Sono solo due applicazioni - un word processor e un foglio di calcolo - ma rappresentano il cuore di una suite per ufficio web che non potrà che svilupparsi. Suite che sono destinare se non a sostiture almeno ad affiancare con estrema praticità quelle presenti sui nostri computer. Tutto rigorosamente gratuito.

Google Docs & Spreadsheets nasce dalla fusione di due prodotti precedenti di Google. Il primo è un programma di scrittura, Google Writely, la cui prima versione era stata acquisita in marzo e che nel giro di pochi mesi era stata integrata completamente nei servizi del gruppo; il secondo è invece Google Spreadsheets, un programma sviluppato direttamente in casa Google. Capace di fare quello che fa il popolare Excel di Microsoft Office.

 
Le due novità sono già disponibili in rete nel segno della convergenza. Guardando la posta sarà possibile creare nuovi documenti di testo e fogli di calcolo senza problemi di formato e di accessibilità, ma anche scambiarsi informazioni loggandosi semplicemente e collaborando con qualunque interlocutore autorizzato. I milioni di utenti della Gmail in tutto il mondo, infatti, potrebbero essere attratti dalla facilità di usare un editor di testo on line, ma soprattutto di scaricare e allegare direttamente documenti in vari formati, pubblicare direttamente i propri file su un blog o su un sito e dialogare con amici e colleghi in maniera facile.

L'accessibilità a un programma di scrittura e a uno per creare fogli di calcolo, di ultima generazione in maniera "friendly" e soprattutto senza costi rischia di creare qualche problemino produttori di software, primo fra tutti Microsoft. Non ha caso il leader mondiale del settore ha già sferrato la sua contromossa: il ramo "Live" di Windows. E, c'è da giurarlo, sarà una bella sfida.
FONTE : REPUBBLICA.IT
Il sito del servizio è : http://docs.google.com/

 
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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 08 Ottobre 2006 da infernodeivivi
 

Quando mi alzo alzo lo sguardo

al giorno che nasce ogni volta per me

senza rancore o bene. Mi preparo

all'insonne pazzia quotidiana

con smarrita voglia di respirare

tutto il tempo invano passato.

Che solo sa chi non fa tanti

sforzi disperati di memoria.

Dario Bellezza

 
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No al pizzo sulle rassegne stampa

Post n°15 pubblicato il 08 Ottobre 2006 da infernodeivivi
 
Foto di infernodeivivi

Roma - "No alla tassa sulle rassegne stampa". Con questo slogan l'associazione PeaceLink ha lanciato in rete una campagna per revocare le modifiche alla legge sul diritto d'autore introdotte con il decreto legge 262 del 3 ottobre 2006, che ha stabilito l'obbligo di un pagamento per la riproduzione di articoli di attualità senza scopo di lucro, contrariamente a quanto prevedeva la precedente formulazione sul diritto d'autore che poneva come unico obbligo la citazione della fonte.
"Un gruppo missionario che raccoglie sul web articoli sulla guerra in Darfur - spiega una nota della celebre associazione pacifista - Un comitato di quartiere che vuole documentare uno scempio ambientale archiviando articoli della stampa locale. Un'associazione di persone colpite da una malattia rara che vuole mettere a disposizione di tutti una rassegna stampa sui progressi scientifici del settore. Un'associazione pacifista che vuole denunciare, con prove giornalistiche alla mano, crimini di guerra e violazioni dei diritti umani.
A partire da domani tutti questi soggetti potrebbero essere costretti a pagare una tassa ingiusta alle associazioni degli editori per continuare a svolgere le loro attività. Soldi che per giunta verranno intascati dagli editori, e di certo non dai giornalisti che hanno scritto quegli articoli, pagati una tantum per la cessione dei loro diritti d'autore alle testate per cui lavorano".

"Da più di dieci anni - ha dichiarato Carlo Gubitosa, referente della campagna - collaboro con il sito www.peacelink.it, che sulle sue pagine ospita quasi 18mila articoli, alcuni originali, altri tradotti, molti ripresi da varie fonti autorevoli, sempre e comunque menzionate e riportate per esteso. Sul nostro sito tutti questi articoli hanno acquistato un valore aggiunto proprio perchè organizzati, tematizzati, catalogati e collegati tra loro grazie al lavoro di un gruppo costituito totalmente da volontari, dal presidente in giù.
Molto di questo materiale è scomparso dai siti web delle testate che lo hanno pubblicato, e questo aggiunge al nostro lavoro di bibliotecari anche un importante ruolo di memoria storica delle lotte italiane e internazionali per la pace e il rispetto dei diritti umani".

Nel testo dell'appello, pubblicato a questo indirizzo si chiede al parlamento italiano di abolire con un opportuno provvedimento le disposizioni contenute nel decreto legge 262/2006 che modificano in senso restrittivo la legge sul diritto d'autore.

 
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La prevalenza del potere

Post n°14 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da infernodeivivi
 

Fininvest ha perso la causa per diffamazione contro di me per la pubblicazione di un mio articolo su 'Internazionale' nel gennaio 2004, in cui era accusata di fondi neri e falso in bilancio. Devo dire che non sono contento. Non lo sono perchè la giustizia italiana ha perso tempo per niente, l’ho perso io, il mio avvocato. Le cause di diffamazione di grandi aziende contro privati sono nel migliore dei casi intimidazione. Intasano i nostri tribunali. Mettono a tacere le voci scomode. Ho un paio di proposte: condoniamo tutte le diffamazioni in attesa di giudizio. E depenalizziamo il reato di diffamazione. Un giudice di pace e una multa possono bastare con le scuse pubbliche del diffamatore.
Fininvest però non si rassegna (troppi avvocati) e ha citato un dirigente della Banca d’Italia per danni morali. Un suo amico mi ha inviato questa lettera.

” Desidero rivolgermi a te per un appello di solidarietà che riguarda una persona, mio caro amico da sempre, Francesco Giuffrida.
Per chi non lo ricorda, dirò che Francesco Giuffrida è il coraggioso dirigente della Banca d'Italia (Vice-direttore a Palermo) che su richiesta e incarico della Procura della Repubblica di Palermo ha condotto una accurata e scrupolosa perizia tecnica sui flussi di capitali diretti alla Fininvest, per il processo a Marcello Dell'Utri.
Per questo suo lavoro Francesco dovrà comparire in giudizio il 12 ottobre, citato dalla Fininvest per presunti danni morali. La citazione è arrivata alla vigilia del processo d'appello per Dell'Utri, e in corrispondenza con un altro incarico attribuito, sempre a Francesco, questa volta dalla Procura di Roma, che evidentemente lo ritiene un tecnico assai affidabile, per indagare sui movimenti di capitali legati alla vicenda di Roberto Calvi. "Sembra una minaccia, un modo per zittirlo e intimorirlo al processo" ha dichiarato in giugno un magistrato al giornalista del Corriere Cavallaro. Non solo: la citazione comporta il concreto rischio che tutta la tutta la sua attività di esperto, e le perizie che gli sono state affidate, vengano delegittimate.
Francesco Giuffrida dovrà andare a difendersi di fronte ad un uomo che è stato condannato per mafia, solo per aver fatto il suo lavoro e per averlo fatto bene, e dovrà farlo da solo, visto che nemmeno la Banca d'Italia, ovviamente a conoscenza della sua collaborazione con il tribunale, si è mossa per un 'azione di sostegno, o per tutelarlo in sede di giudizio.
Perchè questo appello? per rompere il silenzio e la solitudine che lo circondano (solo Felice Cavallaro ha scritto un articolo sul Corriere, e un'altro è uscito sulla Repubblica, entrambi in giugno, poi più nessuna informazione), contro il pericolo che questo isolamento, quasi omertoso, può comportare per Francesco e la sua famiglia.
Per questo chiedo a chi leggerà questa lettera di non lasciare solo Francesco e dare il giusto risalto a comportamenti di integrità, rigore personale e coraggio che meritano di essere conosciuti e portati ad esempio.” Giuseppe G.

FONTE : BEPPEGRILLO.IT

 
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Un software misurerà l'anti-americanismo

Post n°13 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da infernodeivivi
 
Foto di infernodeivivi

Washington (USA) - L'analisi semantica antiterrorismo applicata alla "blogosfera" era solo l'inizio: il Dipartimento di Difesa ed il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti stanno lavorando ad un nuovo strumento per il controllo dell'informazione. Il progetto, del valore di circa 2 milioni di euro, servirà per ottenere intelligence ed informazioni strategiche dalle pubblicazioni straniere disponibili su Internet.

Secondo l'autorevole New York Times, il software in questione dovrà "analizzare i sentimenti che prevalgono nell'informazione riguardante la nazione statunitense". In breve, il sistema dovrà monitorare e "fiutare" qualsiasi informazione riconducibile all'antiamericanismo, un sentimento piuttosto comune nei cosiddetti "stati canaglia" che l'amministrazione Bush ha posto come obiettivo primario della guerra contro il terrorismo.

Il monitoraggio si limiterà quindi a quelle porzioni della sfera pubblica digitalizzata al di là delle frontiere americane. In base alle dichiarazioni dei portavoce del governo, "questo nuovo software terrà conto di numerose fonti informative ed andrà alla ricerca di indizi che facciano presagire un imminente minaccia contro gli Stati Uniti".

I dettagli tecnici di questo sofisticato sistema di controllo sono ovviamente tenuti ben stretti dai funzionari di Washington, tuttavia il responsabile dello sviluppo del software, Joe Kielman, ha svelato alcuni particolari piuttosto significativi. "Vogliamo capire la retorica che si nasconde dietro ciò che viene pubblicato su Internet", ha detto Kielman, coordinatore dei tre istituti di ricerca universitari che stanno lavorando sul progetto.

"Dobbiamo scoprire la differenza che c'è tra un'informazione critica, non allineata con gli Stati Uniti", ha aggiunto Kielman, "ed il tipo d'informazione che può essere lesiva". Le dichiarazioni del ricercatore fanno intendere che lo strumento in questione utilizzerà tecnologie di ricerca semantica per determinare il significato dei dati testuali analizzati. Questo tipo di approccio all'analisi dei testi, interamente automatizzato, rientra nella branca del cosiddetto "natural language processing", NLP.

Non sono mancate le critiche da parte di numerosi esperti del settore giornalistico. "È un'iniziativa spaventosa e dal sapore orwelliano", ha detto Lucy Dalglish, direttore dell'Associazione Giornalisti per la Libertà della Stampa con sede a Washington. Marco Rotenberg, responsabile di EPIC, Electronic Privacy Information Center, ha detto che il nuovo strumento del governo richiama alla memoria il programma di spionaggio globale Total Information Awareness: "Questa cosa dà letteralmente i brividi", ha detto Rotenberg.

Tommaso Lombardi

FONTE : PUNTO INFORMATICO

 
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