Creato da Paracarroemigrato il 22/02/2007

L'inferno del Nord

Storie di un ciclista agonista italiano nel cuore delle Fiandre

Messaggi del 04/06/2007

Deftinge 02/06/2007

Post n°16 pubblicato il 04 Giugno 2007 da Paracarroemigrato

Scusate la mancanza di aggiornamenti, ma ho avuto parecchie cose da fare negli ultimi giorni.  Nel frattempo ho fatto un paio di corse: Lembeek e Waarschoot dove non ho cavato un ragno dal buco. A Lembeek è stata una mattanza... solo mia a dire il vero. Bellissimo percorso ma la corsa era esattamente due giorni dopo la Granfondo Steven Rooks.  Troppo poco tempo per recuperare e dopo la prima metà corsa brillantemente mi sono letteralmente spento con le scorte di glicogeno sotto zero.  Sono arrivato nel secondo gruppetto chiudendolo al 23° posto mentre tutto intorno a me girava come una giostra. Non è stata una bella esperienza.

La settimana seguente sono andato a Waarschoot con un altra federazione WAOD.  Percorso facilissimo ma grandissima gamba.  Ho fatto 5 giri in fuga con altri due ma erano passeggeri, le poche volte che passavano davanti dovevo frenare.  Poi, dopo che siamo stati ripresi, ho tentennato un attimo di troppo e la vera fuga è andata via.  Ho provato ad accodarmici ma dopo 3km a tutta sono riuscito solo ad arrivare a 20-30 metri, ma non dentro.  Alla fine sono ho chiuso all’ultimo posto o quasi la volatona del gruppo.  Pero’ le gambe giravano alla grande e dopo la cotta di Lembeek e di tutta la settimana successiva era quello che cercavo.

Oggi sono a Deftinge un paesino vicinissimo a Geraardsbergen famoso per il mitico Muro di Grammont (alla francese e all’italiana).  Fa un gran caldo e questo mi scombussola un po’ i piani di approvviggionamento idrico.  Ho poco più di mezza borraccia piena e nessuno che mi può rifornire durante la corsa, speriamo bene!  Le fontane in Belgio NON esistono, tenetene conto se mai un giorno doveste venire a pedalare da queste parti d’estate.

Il percorso è carino, sempre su e giù.  Mai troppo su e mai troppo giù ma è un continuo. Ci sono quattro punti dove la strada s’impenna ogni giro e l’ultimo punto è proprio 400 metri prima dell’arrivo.  Niente che possa fare selezione però è sempre meglio che niente.

11 giri per 75 km, solite distanze ormai.  Alla partenza non siamo in molti ma come al solito i più forti sembrano esserci tutti o quasi.  Quando il gruppo non è numeroso bisogna attaccare da subito, è un classico.  Alle 16:30, con una temperatura vicina ai 28°C, si parte!

Primo strappetto e mi porto sulle ruote del primo attaccante, sempre meglio stare avanti.  Dopo un km veniamo ripresi.  Terzo strappo e parto deciso io questa volta, aiutato dal vento favorevole e dall’abbrivio preso nella discesa precedente la salitina devo addirittura frenare in curva per rimanere in strada.  Poco dopo vengo raggiunto da un forte corridore che mi da subito il cambio.  Sull’ultimo dente prima del traguardo arriva anche il campione del Belgio che però sta per lo più passivo a ruota.  La fuga non dura molto, tutto da rifare.  Mi sento un po’ mollo ma ho l’impressione che gli altri stiano peggio.  Trascorro 3-4 km in gruppo ma mi sembrano una eternità, devo attaccare di nuovo.  Poco prima della fine del secondo giro aggredisco lo strappo e rivado via da solo.  Ho qualche decina di metri di vantaggio, le molte curve non mi fanno vedere la testa del gruppo, ma so perfettamente che non andrò da nessuna parte.  Dopo un paio di km mi raggiungono altri 6-7 corridori, questa sembra buona ma non passa molto che veniamo catturati dal gruppo sotto l’impulso di qualche forte atleta rimasto indietro.  Appena raggiunti riparto.  Se si vuole andare in fuga e si ha forza non bisogna dare tregua. Questo mi hanno sempre insegnato.  Ma una domanda mi sorge spontanea... ho abbastanza forze per fare queste cose? Ops, ormai è tardi sono ripartito.  Quasi immediatamente arrivano altri 5 corridori.  Uno di questi non l’avevo mai visto ma spinge da far paura. Ha l’SRM e sono curioso di sapere quanti cavolo di Watt stia macinando.  Oltretutto è un pazzo e nel nostro primo giro in fuga per due volte si è intraversato in curva per l’eccessiva velocità.

La fuga è andata ma purtroppo abbiamo due della stessa squadra con noi... della squadra che le vince tutte e loro due sono i più forti del loro team.  La vedo dura.  

Andiamo bene e abbastanza regolari anche se i due compagni di squadra fanno un po’ i furbi ogni tanto.  Cerco di salvare la gamba senza ammazzarmi anche se non è semplice perché non andiamo proprio a passeggio.

Purtroppo a 4 giri dal termine inizio a sentire il familiare dolorino alla pancia... no, no! Speriamo che finisca prima la corsa.

Il gruppo non è lontano, siamo sempre tra i 30 secondi e il minuto di vantaggio.  Ma proprio quando passiamo sotto l’arrivo per i -2 giri all’arrivo i primi inseguitori sono ben visibili dietro di noi, direi una ventina di secondi massimo.  Spingiamo più forte ma proprio dopo aver affrontato uno strappetto si avvantaggiano in due: quello con l’SRM e uno dei due compagni di squadra (ovviamente quello che ha tirato poco).

Non sembra una azione irresistibile e non reagisco immediatamente sperando che qualcun’altro chiuda il buco. Errore. Quando questi hanno 50 metri di vantaggio ci rimettiamo a tirare a tutta ma uno è cotto e salta spesso i cambi mentre un altro non può tirare avendo il suo “socio” davanti.  La frittata è fatta.

Adesso i metri saranno un centinaio e capisco che non c’è modo di riprenderli. Speriamo solo di non essere ripresi noi.  Ma a metà dell’ultimo giro vedo che dietro sono scomparsi, fortunatamente.  Sull’ultimo strappo davanti i due si sono fermati, sono vicini ma irraggiungibili, si giocheranno la vittoria.  Quello che è stato a ruota parte e guadagna una decina di metri che non riusciamo a chiudere.  Quello cotto si stacca e io perdo la volata per il 4° posto con una sete incredibile e un mal di pancia notevole. Meglio non era possibile.

Pero’ la gamba c’è. Adesso sarò alla 24 ore di Feltre e poi in Grecia per una vacanza di due settimane SENZA bici.  La prima parte di stagione è andata direi e sono piuttosto soddisfatto anche se una vittoria in un criterium ci poteva benissimo stare.

 

 

 

 
 
 

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