INFINITY

--,--'-(@ OCCHIO PER OCCHIO- Capitolo 5 @)-'--,--


 RACCONTO BREVE DI ESTELLE_K  - Non riesco a capire perchè sia accaduto. Com'è possibile? Jack guardava il suo caffè nel bicchiere di carta come fosse un abisso di domande senza risposte. Gli avevano appena comunicato l’omicidio di Russel Berg, il primario del reparto dove lavorava come secondo in squadra nella sua equipe personale. Nonostante le divergenze avute con lui a causa del suo statodi crisi per la perdita della moglie, questa per Jack era una notizia  sconvolgente. Russel era anche un suo caro amico. - E' stata aperta un'indagine, stanno lavorando ai dettagli Jack,  la notizia l’abbiamo ricevuta solo qualche ora fa, ci aggiorneranno  appena possibile.   Per quanto sia dolorosa la circostanza, tu sai che dobbiamo   prendere  in considerazione tutte le alternative riguardo   all’operazione che Russel avrebbe dovuto eseguire stamane.  E c’è pochissimo tempo. Credo tu capisca la gravità della faccenda e le priorità, per tutti noi. Mentre il direttore dell’ospedale Donovan gli parlava, Jack notò il suo sguardo in perenne passaggio fra la cartella clinica che aveva in mano e il cellulare che continuava a suonare. A quella vista provò un senso di nausea. - Cosa volete da me, Donovan? Non posso sostituire Russel in poche ore. se questo è quello che mi chiedete. Sebbene conosca la procedura io non l'ho mai praticata, solo lui era in grado di fare un’operazione di quel genere. Sono stato escluso un mese fa dalla possibilità di partecipare all’intervento, in pratica non so nulla, e sapete che la cosa non l’ho affatto digerita. Ora mi chiedete addirittura di prendere il suo posto. Cosa vi fa credere che… - Metti da parte le questioni personali Jack, qui si tratta di codice deontologico, del futuro di un giovane e soprattutto del prestigio e credibilità di questo reparto e dell’intera struttura ospedaliera. Jack gli  notò la fronte imperlata di sudore mentre continuava a usare lo stesso fazzoletto di carta in più punti del viso, parlava con lui e tentava di zittire il suo cellulare inferocito. - Maledizione Donovan, ho capito! Dammi quella dannata cartella    clinica, dovrò studiarla. - E’ tutto qui Jack, però hai poco tempo.   L’operazione inizia fra due ore.----------------------------------------“” Mary sto rientrando, devo passare prima in ufficio per sistemare le ultime cose. Farò in modo di essere lì nel pomeriggio all'ora prevista. Tu scrivimi per farmi sapere dell’ operazione . Avvisa Bryan del mio ritorno, digli che sarò lì presto. ”” Fece appena in tempo a leggere il messaggio che sul display apparve il segnale "batteria al 2%".- Mi spiace signora , in questa area non ci sono prese per ricaricare un cellulare. Provi alla sala ristoro, prosegua sempre dritto e poi svolti a destra. Con queste parole nella testa Mary guardò con ansia verso la direzione indicata, suo figlio aveva ragione, la sua disattenzione era imperdonabile. Senza volerlo pose di nuovo lo sguardo all’interno della stanza n.13, stavolta vide il ragazzino seduto sul letto con una matita in mano concentrato a disegnare qualcosa che non poteva vedere, la sua espressione non era felice, ma almeno non era più spaventato. La madre accanto a lui era assorta a guardare quella matita che si muoveva sul foglio come fosse in trans. Dev’essere stanchissima come me – pensò Mary- e  si affrettò di gran passo verso la sala ristoro.-------------------------------------------- I soliti messaggi dei soliti clienti barbosi che avevano sempre qualcosa da puntualizzare prima della firma di un contratto, le solite virgole messe in evidenza solo per prendere strategicamente tempo. Bill detestava quel lavoro di agente immobiliare con tutto se stesso, ma purtroppo era un sacrificio che doveva fare, per suo figlio, oltre che un’ottima copertura per tutto il resto. Tutto quel resto che nel tempo si era rivelato non essre più una  mera necessità economica, ma una vera e propria passione. Essere un killer assoldato lo faceva sentire vivo, necessario a uno scopo, un mercenario al servizio di una giustizia oscura ma onorevole, lo faceva sentire invincibile sopra un mondo di degrado e sfacelo. Il fascino che lui subiva per quel mondo sapeva di averla trasmessa a suo figlio Bryan come eredità di sangue. Nella mente di quell' adolescente aveva scoperto chiare similitudini  per indole e idee di vita, nonostante fosse completamente all’oscuro di ciò che lui facesse come seconda occupazione. La sua smodata curiosità per le armi era il segnale più significativo. E se ciò fosse risultato utile per aiutare il figlio a costruirsi una vita diversa dal padre, diviso fra dovere e passione, avrebbe fatto di tutto perchè questo avvenisse.  Presto sarà tutto finito, figlio mio, fidati di me. Ti voglio bene. (CONTINUA)  
    
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