cri

Cosa ne pensate?


Dal Ministero della Salute, Influenza aviaria Vietnam, prot.dgprev.v/21299/p/i.4.c.a.9 (20 sett 2005) Il 19 settembre u.s., il Ministro della salute in Vietnam, ha confermato un caso fatale di infezione da H5N1, verificatosi nel mese di luglio. Il caso riguarda un allevatore di 35 anni della provincia di Ben Tre, che ha manifestato la sintomatologia il 25 luglio ed è deceduto il 31 dello stesso mese. Questo caso fa salire a 64 (compresi 21 decessi) il numero di casi totali registrati in Vietnam dal dicembre 2004. Indonesia, prot. dgprev.v/21763/p/i.4.c.a.9 (26 sett 2005) Il 22 settembre il Ministro della salute in Indonesia ha confermato un ulteriore caso umano di infezione da H5N1. Il caso riguarda un bambino di 8 anni ed è stato confermato dal laboratorio dell´OMS di Hong Kong. Il bambino è attualmente ricoverato in ospedale sotto osservazione e sotto trattamento. Le indagini epidemiologiche attualmente in corso escludono per il momento la possibilità di trasmissione interumana del virus H5N1. Background dell´influenza aviaria in Indonesia Sin dalla metà del 2003 in Indonesia si sono registrati molti casi di infezione nel pollame e tre casi di infezione nell´uomo, confermati in laboratorio. su tutti e tre i casi umani sono state condotte accurate indagini epidemiologiche da parte delle autorità sanitarie indonesiane supportate dagli esperti dell´OMS, al fine di identificare la fonte di infezione ed eventuali ulteriori casi. Dal momento che non c´è evidenza che il virus H5N1 si trasmetta facilmente da uomo a uomo, l´OMS non ha elevato il livello di allerta e continuerà a monitorare la situazione. Considerata l´esperienza degli altri stati del sud est asiatico interessati dall´infezione, l´OMS giudica possibile il riscontro in Indonesia di ulteriori casi umani. La conferma di laboratorio dei casi ha spinto le autorità indonesiane ad intensificare la sorveglianza finalizzata all´individuazione di nuovi casi e al contenimento della patologia. Per tale motivo negli ultimi mesi sono stati molti i casi di pazienti affetti da sintomatologia respiratoria sottoposti a indagini virologiche presso il laboratorio di riferimento di Hong Kong. Valutazione globale della risposta In tutti i paesi affetti dall´infezione, molti dei casi umani di infezione da H5N1 sono stati correlati al contatto con il pollame. Solo in pochi casi si può ipotizzare la trasmissione interumana che sembra essere correlata a stretti contatti con un soggetto malato nella fase acuta dell´infezione. in questi casi questo tipo di trasmissione è stata comunque limitata e non ha determinato focolai di infezione, il che indica che il virus non si diffonde facilmente da uomo a uomo. L´OMS ha inviato a tutti i paesi un documento in cui vengono indicate le linee guida per la risposta e il trattamento di un´eventuale pandemia influenzale sostenuta da virus dell´influenza aviaria ( http://www.who.int/csr/don/archive/disease/influenza/2005_09_22a/en/index.html ). In tale documento l´OMS suggerisce le azioni raccomandate al fine di ridurre il rischio di emergenza di nuovi ceppi virali, migliorare il sistema di allerta, e accelerare lo sviluppo di un nuovo vaccino. Indonesia, prot. dgprev.v/21195/p/i.4.c.a.9 (19 sett 2005) Il 16 settembre 2005 il Ministro della salute in Indonesia ha confermato un caso di infezione umana da virus H5N1. Il caso è relativo ad una donna di 37 anni, residente a Jakarta che ha sviluppato la sintomatologia il 31 agosto, è stata ricoverata in ospedale il 3 settembre ed è deceduta il 10 settembre. La positività dei test è stata confermata da un laboratorio dell´OMS di Hong Kong. Il governo indonesiano ha immediatamente avviato tutte le indagini epidemiologiche finalizzate ad identificare la fonte dell´infezione e identificare tutti i contatti della donna. La donna viveva in una zona in cui le possibilità di contatto con pollame sono molto elevate anche se non sono stati registrati casi di influenza aviaria animali. Sono state comunque avviate dal Ministero dell´agricoltura indagini virologiche su campioni prelevati da volatili. Questo è il secondo caso umano confermato in laboratorio. Le indagini sul precedente cluster che aveva coinvolto nel luglio scorso un uomo di 38 anni e le sue due figlie, non sono riuscite ad individuare ancora la fonte dell´esposizione. Tratto da www.apsi.it