La Giustizia

Povera Nardò


SECONDA PARTE :Nardò provincia di Lecce, una città che conta più di 45.000 abitanti (comprese le marine). Questa città è una città MORTA;MORTA nella Cultura, MORTA nel Pensiero e, soprattutto, MORTA nello Stile di Vita.GLI ALBERI.Da circa due settimane, si stà assistendo allo scellerato e vile smantellamento di alcuni alberi di pino, (via grassi e piazza fontana). Fatto alquanto strano, visto che tali alberi non soffrono di alcun male, allora ci dovrebbe venir da chiedere, che cosa sia saltato in mente al sindaco o di chi per lui.Presto detto, al posto di quei pini decennali, si pianteranno degi alberi da frutto, nani, che non saranno mai di eguali dimensioni oltre a non riuscire a proteggerci dall' inquinamento urbano, come invece fanno i pini. L' idea di sosituire i pini ad alberi da frutto si è dimostrata, in realtà, un' idea geniale partorita da chi sà quale mente perversa ed ottusa.La città di nardò, avrà così, dei rigorosi alberi da frutto (aranci, limoni e mandarini), alla vitamina CO2 per la gioia dei commercianti agricoli, stanchi del proprio lavoro nei campi. Non si rischierà più di beccarsi il solito raffreddore invernale perchè, se ciò dovesse accadere, ci saranno gli alberi da frutto alla CO2 e tutto passerà senza neanche fare più il vaccino anti influenzale, anzi saranno proprio qusti alberi che faranno da vaccino e che vaccino, non sarà necessario neanche andare dal medico e farsi la punturina.Quindi, cari anziani, state tranquilli siete in una botte di ferro, (forse ve ne andrete prima).Ironia a parte, un pesiero rivolto al cervellone che ha deciso ed approvato tutto ciò :VERGOGNATI " sindaco " ANTONIO BENEDETTO VAGLIO, hai distrutto o fatto distruggere una parte di polmone della citta di nardò che soffre terribilmente degli effetti dell' inquinamento da CO2, oltre, ai fumi dell' italsider di taranto che arrivano quotidianamente da noi sottoforma di diossina atmosferica, visibile solo con le piogge acide allo stagnarsi dell'acqua nei bacini di irrigazione.A chi leggerà questo mio articolo, porgo una domanda :Secondo voi, dov' è andata ha finire tutta la legna ricavata dal taglio dei pini?La ditta che si è occupata di questo scellerato lavoro, è la DITTA BIANCO che si occupa anche dello smaltimento dei rifiuti urbani.Il mio perverso pensiero, di dove sia andata a finire tutta quella legna, mi dice che se la sono spartita. In parole semplici, si è voluto taglire gli alberi perchè qualche pezzo grosso aveva necessità di legna, senza doverla andare a cercare e comperare. Spero che ciò non sia vero e che la mia perversa idea sia solo tale ed infondata, spero inoltre che si pianteranno altri alberi aventi le stesse caratteristiche di filtrazione dell' inquinamento urbano, alberi già viluppati nelle radici e quindi capaci di raggiungere determinete dimensioni in breve tempo, garantendo l' ossigenazione dell' intera città. Piantare alberi da frutto, sarebbe sbagliatissimo, non ci sarebbe un ricambio adeguato di CO2 OSSIGENO, paragonato alle dimensioni definitive dell' albero (Piccolo l' albero, Minore ricambio).Si rischierà di ritrovarsi, in pochi anni dalla messa a dimora, gli alberi da frutto già ammalati con la conseguente distruzzione di essi.Alla Prossima.