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Potrebbero essere stati i cinesi per primi a scoprire l'America


Fin dai primi anni della nostra istruzione ci viene insegnato che a scoprire l’America fu l’esploratore e navigatore genovese Cristoforo Colombo Tuttavia non è proprio così. È risaputo che il territorio americano fu dapprima abitato dalle popolazioni amerinde: non tutti sanno però che il primo popolo ad essersi insidiato in tale zona era di origine cinese! Esistono prove inconfutabili dell’insediamento di diverse popolazioni in epoche ben più antiche rispetto al 1492. I primi abitanti del continente americano giunsero nel territorio durante la fase finale della glaciazione avvenuta nel Pleistocene; queste popolazioni paleo indiane (nome assegnato alle prime popolazioni che raggiunsero l’America) provenivano dal continente asiatico, per lo più dalla Siberia Orientale e, appunto, dalla Cina.
Il collegamento tra i due continenti avveniva nello stretto di Bering, che divide la Russia dall’Alaska, la cui traversata era resa possibile da un ponte di terra creatosi naturalmente. L’esistenza di questo ponte, chiamato Beringia, fu molto breve, ma in seguito il passaggio fu comunque possibile grazie alla formazione di corridoi di ghiaccio nello stretto che permisero la continuazione dei flussi migratori.
Non è possibile assegnare una data precisa ai flussi di queste migrazioni, a causa della mancanza di fonti scritte, nonostante siano stati rinvenuti numerosi oggetti antichi come punte di freccia e altri reperti in pietra. A testimoniare il loro passaggio, inoltre, esistono numerose prove scientifiche che legano i moderni indigeni americani alle popolazioni della Siberia Orientale e della Cina, come per esempio alcune analogie linguistiche e la composizione genetica riflessa dai dati molecolari come il DNA.Le prime zone in cui si insediarono tali popoli sono quelle di Dry Creek e del lago Healy, dopodiché si espansero nel resto del territorio. Usavano raggrupparsi in piccole tribù nomadi, le quali si spostavano da un punto all’altro del continente alla ricerca di luoghi fiorenti dal punto di vista della cacciagione e della pesca.Come detto in precedenza, grazie agli studi di genetica molecolare è stato dimostrato che l’attuale popolazione americana è notevolmente influenzata dalle numerose migrazioni avvenute in tempi antichi: tale tesi è riportata persino dal prestigioso American Journal of Human Genetics, secondo cui ben 86 genomi mitocondriali completi deriverebbero da una singola popolazione, ovvero quella di origine asiatica.L’aplogruppo B è una aplogruppo mitocondriale del DNA asiatico, che tutte le popolazioni dell’Estremo Oriente hanno in comune. La stessa differenziazione genetica è riscontrabile tra alcune popolazioni indigene in America settentrionale e meridionale. La Cina è il paese con la più alta diversificazione dell’aplogruppo B, e ciò rappresenta una prova schiacciante di quanto detto finora. Altre tesi, invece, sostengono che la discendenza asiatica possa essere riscontrata in alcune similitudini linguistiche tra i dialetti Sino-Tibetiani e altri del Nord America, come ad esempio l’Athabascan. Inoltre sono riscontrabili altri collegamenti tra i due popoli, tra i quali la condivisione tra il continente americano e quello asiatico di un centinaio di specie di flora e fauna.Possiamo dunque concludere affermando che Cristoforo Colombo, più che lo scopritore del Nuovo continente, è l’uomo nel quale si identifica quella flotta che il 12 Ottobre del 1492 sbarcò casualmente nelle coste americane, e comunicò alla popolazione europea tale esistenza. Tuttavia, è ai cinesi e alle altre popolazioni asiatiche che va attribuita la prima occupazione delle Americhe e perciò la scoperta del continente!servizio a cura di: ( informatore66 )immagini e video ( dal web )