Michelangelo De Meo

Un ponte tra le Tremiti? È solo una gran 'furbata'


L'ex Ministro dei Beni Culturali esprime su un noto settimanale il suo disappunto sul progetto del sipontino Michelangelo De Meo
Un ponte tra le Tremiti? È solo una gran “furbata”. Interviene così il critico d’arte, nonché ex Ministro dei Beni Culturali, Vittorio Sgarbi, sulla proposta lanciata dall’ingegnere sipontino Michelangelo De Meo. Sgarbi esprime il proprio dissenso dalle colonne di un noto settimanale dichiarando che “a tutti noi le celebri isole Tremiti piacciono così come sono, integre nel loro aspetto”. L’idea del manfredoniano De Meo, in breve, è quella di ripristinare un antico ponte in legno risalente all’epoca borbonica che collegava tra di loro le isole diomedee. L’ingegnere, dopo lunghe e laboriose ricerche, è riuscito a scoprire un carteggio inedito e alcuni dei pali di fondazione presenti sul fondale marino, che ne attestano la presenza. Ha quindi lanciato agli organi istituzionali l’idea di ripristinare l’antico collegamento che, già nel Settecento, era tra i ponti in legno più lunghi del mondo, quasi cinquecento metri. Per l’ex ministro, però, l’idea del manfredoniano De Meo fa parte de “la nuova frontiera dello scempio ambientale” derivante dallo pseudo-ecologismo. Non basta, infatti, pensare ad un progetto in legno per andare incontro all’ambiente, ma bisogna anche far sì che la struttura possa ben integrarsi nel contesto circostante. “Il fatto che un grande critico d'arte abbia espresso un opinione su un mio progetto, positiva o negativa che sia, è un grandissimo onore per me”, commenta Michelangelo De Meo. “Ho pensato ad un ponte in legno per recuperare la memoria storica di quello fatto costruire da Ferdinando II di Borbone - spiega l’ingegnere sipontino che aggiunge - La struttura da realizzare oggi sarebbe viva, poiché conterrebbe attività di promozione turistica ed esercizi commerciali e potrebbe aiutare a destagionalizzare il turismo allungando le presenze anche ai mesi primaverili e autunnali”. Non è d’accordo però l’ex ministro, per il quale il ponte di De Meo “attenterebbe all’integrità paesaggistica delle isole pugliesi in modo intollerabile” e poi lancia un monito: “I nuovi Borboni si mettano il cuore in pace: indietro non si torna”. Ma l’ingegnere di Manfredonia non si arrende e annuncia: “Le motivazioni del mio progetto, che se realizzato porterebbe lustro alle Tremiti ed al Gargano in tutto il mondo, verranno esposte in una conferenza organizzata dall'Associazione Centro Cultura del Mare e patrocinata da numerosi enti il 18 ottobre alle ore 18 al Palazzo dei Celestini”. Non resta che attendere, dunque, per scoprire se questo futuristico progetto troverà o meno consensi sul piano della fattibilità.Fonte: http://www.manfredonia.net/2/1/132/9730